Vicolo cieco

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La settimana passò in fretta.

Blue ingannò l'attesa leggendo i libri che la mercenaria possedeva e si ritrovarono persino a discutere su di essi.

Dal suo canto, Jane cercava di farla parlare del suo passato e di come avesse fatto quel giorno a "volare", ma otteneva solo risposte vaghe o un totale cambio di argomento.

In quel momento, la blu teneva sulle ginocchia "Harry Potter e i Doni della Morte" e ne stava discutendo con la mora.

-...Fino al sesto mi era antipatico, ma poi ho iniziato a vederlo come un personaggio intrappolato in un destino che non voleva e mi è piaciuto il fatto che alla fine si sia riscattato.-Disse Blue.

-E lo dici senza aver visto i film.

A molti piace solo per l'attore che lo interpretava, comunque non vado proprio matta per lui; preferisco i Gemelli.-Stava commentando Jane quando qualcuno bussò alla porta.

Si trattava degli agenti che controllavano l'appartamento.

-E' già ora?-Chiese la mora.

Alla risposta affermativa, disse:

-Finalmente, non vedevo l'ora di riavere le mie armi.-


Stavolta il luogo dell'appuntamento era un vecchio edificio adepto a parcheggio in disuso al di fuori della città.

Dati fatti accaduti nella notte precedente, stavolta i federali si erano muniti di cuffie per comunicare fra loro ma rimanendo isolati da qualsiasi arma ad ultrasuoni.

Blue e Jane avevano una posizione di vantaggio: erano nella parte esterna della balaustra di cemento del secondo piano.

La prima si teneva tramite i vettori, senza comunque dire all'altra come ci riuscisse; la seconda, che aveva riavuto al sua tutta, grazie ad un abilità di essa.

-Jeez, sembri proprio un fantasma.-Commentò la mercenaria, guardandola compagna.

-Mi dici come cavolo fai?-

-No.-

-Jeez!

Questa tuta aderisce bene con le pareti. Però non solo quelle.-Borbottò quando una carta le si appiccicò al braccio e quando tentò di toglierla le rimase appiccicata alla mano.

Era il problema della gelatina che ricopriva la tuta, utile per arrampicarsi ma le rimaneva attaccato addosso di tutto.

Stufa di vedere l'altra scuotere la mano, senza riuscire a liberarsi del rifiuto, la blu lo fece per lei.

-Grazie.

Non sai il fastidio ogni volta.-La ringraziò.

-Sono loro?-Domandò appena udì il rumore di una macchina.

Jane si sporse leggermente; la tuta era munita di visione notturna proprio per situazioni come quella.

-Si, è il camion che ci è sfuggito l'altra volta.

Oh, arriva qualcuno e con un bel rimorchio al seguito.-Disse.

Infatti era appena arrivato un camion da trasporto con un enorme container a seguito.

Si fermò davanti al camion e i loro occupanti uscirono per sistemare gli accordi.

-Non c'è!!-Esclamò Jane.

-Chi?-

-Silas! Non è nel camion!-Rispose, quasi sibilando dalla frustazione.

Senza preavviso, superò la balaustra, attirando subito l'attenzione degli uomini che dopo un iniziale sorpresa estrassero le loro armi per spararle.

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