-No.
-Sì, invece.
-Non puoi.
-Sì, che posso.
-Non puoi.
-Lo faccio lo stesso.
-Se ho detto che non puoi, non puoi.
Maledizione! Perché vinceva sempre lui? Se ne stava lì immobile a guardarlo, con quel sorriso crudele. Sì, crudele. Wei sapeva essere molto crudele quando ci si metteva e anche con molta facilità. Yunlan pensava che non ci si sarebbe mai abituato a quei cambiamenti improvvisi del suo dolce professore: un secondo prima era tutto coccole e premura, l'istante dopo lo faceva sentire come un bambino che, se avesse osato rispondere al genitore, sarebbe stato punito. Voleva solo ordinare un take-away, cosa c'era di male? Al diavolo, Wei e la sua cucina salutare! Beh...in fondo, era buona...molto buona... No! Voleva fare come voleva! Tirò fuori il cellulare dalla tasca dei pantaloni e stava per digitare il numero di un locale poco distante, quando prontamente, Wei gli schiaffeggiò la mano e gli confiscò il cellulare.
-Eddai, Wei Wei! Non mangio mai al fast food.
-L'hai fatto due giorni fa?
-Non è vero!
-Ho trovato gli involucri nella spazzatura. Così impari a buttarla.
Yunlan fece una smorfia. Si era dimenticato della spazzatura! Abbassò lo sguardo, grattandosi la testa. Wei lo guardava e sorrideva, ma quando l'altro tornava ad alzare lo sguardo, tornava serio. Yunlan lo fissò un momento. Wei sapeva già cosa voleva fare, glielo leggeva negli occhi. Allungò all'indietro il braccio col cellulare, impedendo al compagno di riprenderselo; poi schivò un secondo tentativo e anche un terzo. I volti vicini, Wei sorrise e diede un bacio a Yunlan.
-Questo non lo rivedi fino a domani.
Yunlan rimase un momento spiazzato dal bacio, poi si riprese, si lasciò sfuggire un sorriso e sospirò. Maledetto! Non ce la faceva proprio a vincere contro Wei, veniva battuto sia col cervello che con la forza. Quanti altri potevano dire di avere un fidanzato così?
-Ti odio.
-Anch'io.
Sorrisero. Wei mise il cellulare di Yunlan in tasca, fiducioso che l'altro non ci avrebbe riprovato e continuò a sistemare l'ultimo scatolone.
-Come inauguriamo la nuova casa?
-Tre parole: voglio tanto cibo!
-Non pensi che a mangiare.
-Sono un'anima semplice.
Wei alzò un sopracciglio verso Yunlan, che continuò a sorridergli.
-Ho appena rinunciato ad un hamburger unto e bisunto, dovresti ringraziarmi; così potrai prepararmi qualche manicaretto sano dei tuoi.
Cretino! Wei si lasciò sfuggire un altro sorriso.
-D'accordo. Mi aiuterai, così impari qualcosa.
-Non sono l'addetto alla cucina.
-E a cosa saresti addetto, sentiamo?
-Alla protezione del perimetro.
Wei gli diede in testa lo scatolone vuoto. Yunlan rise. Wei gli fece cenno di portare la scatola fuori, accanto a tutte quelle che avevano già spacchettato quel pomeriggio. Imbecille! Ma era il suo imbecille. Wei andò a posare una loro fotografia sul comodino vicino al letto e quanto l'altro tornò, cominciarono a preparare la cena. Yunlan sembrò ben disposto ad assecondare le richieste di Wei e nella preparazione della cena - pollo alle mandorle, zuppa di verdure e quant'altro - sembrò quasi divertirsi. Ad un certo punto, Wei ridacchiò e Yunlan lo guardò confuso.
-Che c'è?
Wei non rispose, ma avvicinò un dito al naso di Yunlan, tirando via un po' di senape: per qualche motivo, Wei aveva sempre pensato che il colore giallo stesse molto bene con quegli occhi che lo guardavano con amore ogni giorno. Forse, perché Yunlan era il suo raggio di sole, che gli illuminava la vita anche nei momenti più bui. Wei eliminò la prova incriminante.
-Buon appetito.
Yunlan sorrise e presero posto al tavolo. Come sempre, quello non era un pasto, era un banchetto e sebbene le verdure facessero da padrone, l'espressione facciale di Yunlan toglieva ogni dubbio sul suo gradimento. Wei sorrise. Chiacchierarono del più e del meno, finché fuori non fece definitivamente buio e la temperatura in casa non fu delle migliori.
-Accidenti! Il riscaldamento non funziona. Perché non funziona?
Wei raggiunse Yunlan vicino al quadro elettrico e controllò a sua volta, ma non risolse più dell'altro. Mise le mani sui fianchi.
-E' un problema. Faccio una chiamata. Vai a metterti una felpa.
-Non ho freddo.
Lo sguardo di Wei fu piuttosto eloquente e Yunlan, sbuffando, fece come gli venne ordinato. Beato Wei che non soffriva il freddo. Era quasi frustrante. Quando si misero a lavare e sciacquare i piatti dopo cena, Yunlan continuava a lanciare occhiate a Wei.
-Tu non hai freddo?
-Non particolarmente.
Maledetto. Poteva almeno fare finta; lo faceva sentire una femminuccia. Yunlan guardò Wei e fece una smorfietta.
-Ti vedo tremare.
-Non sto tremando.
-Sì, stai tremando.
-Non sto...
Ma Yunlan era già sparito, per tornare con una seconda felpa a zip che mise addosso a Wei. Il professore volle ribattere, ma il detective gli fece segno di fare silenzio. Non aveva freddo, era Yunlan quello freddoloso e infatti, a Wei non sfuggì il fatto che l'altro si fosse stretto nelle spalle per un momento. Osservò quel sorriso stampato in faccia. Lo faceva a posta, vero? Non voleva sentirsi inferiore a Wei. Wei non la pensava in quel modo, ma Yunlan era fatto così. In quei momenti, la cosa migliore da fare era assecondarlo. Wei scosse il capo e lo sguardo si posò sulla porta della camera da letto. Lanciò un'occhiata a Yunlan. Gli tornò la felpa e si diresse in quella direzione, seguito da un confuso Yunlan, per poi sedersi sul comodo mobile, appoggiandosi allo schienale.
-Meglio di una felpa, che dici?
In un primo momento, Yunlan lo guardò perplesso: lo stava facendo davvero? Ma chi voleva prendere in giro: certo che era meglio di una felpa! Yunlan cominciò ad avvicinarsi, facendo calare lentamente la zip della sua felpa.
-Professor Shen, mi stai dando lezioni?
-Non oserei mai, capo Zhao, sei più che capace.
Yunlan buttò a terra la felpa e avvicinò il viso a quello di Wei.
-E se non potessi garantire la tua sicurezza?
-So difendermi da solo.
Wei sorrise e lo avvicinò, tirandolo per il colletto della maglietta. Le loro labbra di sfiorarono più e più volte. Le dita di Wei si allungarono per infilarsi tra i capelli di Yunlan. Il collo di quest'ultimo sembrò come bruciare ed era più che sicuro che anche il suo volto fosse in fiamme. Wei si spostò sopra Yunlan, baciandolo sul collo. Furono le dita di Yunlan ad infilarsi tra i capelli di Wei, ora. Wei si allontanò per un secondo e guardò Yunlan. Gli passò delicatamente il pollice su quelle labbra morbide che tanto amava. Yunlan gli accarezzò la guancia, guardando quegli occhi che lo facevano sentire amato. Poi, gli afferrò la parte posteriore del collo e lo tirò di nuovo a sé. La luce di un bellissimo cielo stellato filtrava dalla finestrella sul soffitto, illuminando quell'amore.
STAI LEGGENDO
WeiLan [ITA]
Cerita PendekStorie a caso sulla WeiLan, corte e lunghe, a seconda dell'ispirazione. [English version in profile]