WeiLan [ITA]

#3 Pillole d'amore

Il mal di testa lo stava uccidendo. L'aveva combinata grossa. Wei l'avrebbe perseguitato a vita con quella storia.

Che faccio adesso?

Perché aveva sempre ragione? Yunlan stava andando su e giù per la stanza, senza sapere come risolvere il problema. Quando sentì la porta aprirsi, gli prese un colpo e si finse del tutto disinvolto. Accolse Wei, che aveva delle borse delle spesa in mano, appoggiato al muro.

Ti sei svegliato.

Ehilà! Ma che brava mogliettina.

Non cominciare.

Wei sorrise e andò a posare le borse in cucina, cominciando a tirare fuori le cose. Yunlan rimase in piedi a guardarlo. Wei alzò lo sguardo. L'altro aveva il sorriso stampato in faccia, ma Wei percepì una strana espressione, come qualcuno che cercava di trattene il fiato o nascondere qualcosa. Wei lo osservò per un po'. Solitamente, Yunlan era sempre molto attivo, una volta che si svegliava, ma in quel momento aveva un che di stanco e sembrava respirare con un po' di difficoltà. Wei alzò un sopracciglio, poi gli diede le spalle.

Ti sei raffreddato, per caso?

Il tono di voce era assolutamente calmo, come di uno che chiedeva solo per il gusto di farlo, perché tanto aveva già capito tutto. Beccato! Yunlan fece finta di niente.

No! Certo che no. Perché avrei dovuto?

Ma non ce la faceva più a resistere, doveva farlo: starnutì tre volte di seguito e Wei sorrise sotto i baffi. Si voltò a guardarlo, senza dire niente, ma il suo sguardo era molto chiaro. Ormai era andata! Yunlan si grattò la testa e si lamentò.

E va bene. Ieri non ho messo la giacca e ho preso freddo.

"Non sono mica così delicato!"

Wei imitò l'altro, che volle ribattere, ma purtroppo non aveva niente contro quel maledetto veggente. Lasciò cadere il capo, esasperato, per poi rialzarlo e mostrare a Wei un disperato sguardo di richiesta d'aiuto.

Wei Wei~ 

Wei incrociò le braccia e scosse il capo.

No, arrangiati.

Wei Wei!

Wei tornò a preparare il pranzo, incurante, ma a stento trattenne un sorriso. Yunlan gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro, posando il mento nell'incavo del suo collo.

Wei Wei~ 

Tu sai sempre tutto, quindi sbrogliatela da solo.

Yunlan si staccò e gli puntò il dito contro, intenzionato a ribattere, ma starnutì altre tre volte di seguito. Si lamentò di nuovo, poi si accucciò e si strinse le ginocchia.

Mi sta uccidendo... Morirò.

Ecco. Finito il divertimento. Wei voleva resistere, per far capire a Yunlan che avrebbe fatto meglio a dargli più ascolto, ma ogni volta che l'altro nominava quella parola in particolare, a Wei veniva un tuffo al cuore. Lo sguardo si fece più duro e l'uomo prese da una borsa della spesa un sacchettino più piccolo della farmacia. Aveva previsto il malanno del compagno e si era attrezzato. Prese le medicine e si avvicinò a Yunlan, facendolo rialzare.

Alzati, idiota! Ti ho preso le medicine.

Yunlan si alzò e gli rivolse uno sguardo perplesso e quasi intimorito. Era arrabbiato? Perché si era arrabbiato? Yunlan doveva essere arrabbiato, visto che Wei non voleva prendersi cura di lui. Wei lo fissò, l'espressione severa, ma con un che di preoccupato. Yunlan non resistì e sbottò a ridere.

Lo trovi divertente?

Scusa, scusa. E' solo che, quando fai quella faccia sei così carino.

Wei deglutì e fece per andarsene, portandosi dietro le medicine, ma Yunlan lo fermò.

Ok ok! Non ce la faccio più, le predo subito.

Ma Wei allontanò di nuovo la confezione di medicinali.

Come si dice?

Yunlan arricciò le labbra, come un bambino impacciato.

Avevi ragione.

Lo so.

Wei gli tese le medicine e tornò alle prese con la preparazione del pranzo. Yunlan buttò giù le pastiglie, poi guardò verso Wei e sorrise. Gli si avvicinò e lo abbracciò di nuovo da dietro.

Cosa prepari di buono?

Non te lo dico. E levati, o mi attacchi il malanno.

Ma tu non ti ammali mai.

Non si sa mai.

Non fare il ritroso, Piccolo Wei.

Vattene.

Non ci penso nemmeno, voglio attaccarti il mio amore.

Allora niente pranzo.

Sei cattivo, Wei Wei!