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12/10/18

Io e la mia famiglia siamo appena atterrati ad Amsterdam, in vista del concerto del mio gruppo preferito.
Pensando che questa città fosse molto più fredda rispetto a Roma, sono vestita a cipolla, ovvero ho un'infinità di strati di canottiere, maglie e maglioni.
Più che freddolosa mi reputo scrupolosa.
Ci avviamo verso l'uscita dell'aeroporto quando ricordo di avere ancora il telefono in modalità aereo.
Allora lo prendo, la disattivo e cominciano ad arrivare una miriade di messaggi su Whatsapp; tra amiche che si assicurano io sia viva, il gruppo dell'università che pullula di domande riguardo al prossimo esonero di chimica-fisica (giuro che esiste, la sto studiando, ma ancora non ho capito cosa sia), scorgo un messaggio di Eleonora che dice:

"Scusaaa! Non avevo letto perché ero al museo di Van Gogh, sperando di trovarci Tae ahahaha
Comunque sì, stasera ore 20:00 davanti al ristorante. Mi raccomando PUNTUALE!"

Beh che dire, diciamo che sono famosa per il mio essere leggermente ritardataria.

Comunque Eleonora è una delle ragazze con cui andrò a vedere il concerto.
Sono contenta che alla fine abbia prenotato dal coreano, così possiamo conoscere le altre ragazze con cui domani condivideremo la serata più bella della nostra vita.. vedremo i nostri idoli dal vivo.

Nel frattempo mi tolgo uno dei vari strati di vestiti che ho addosso e seguo i miei verso la stazione dei taxi, dove dovrò sfoggiare le mie eccelse abilità linguistiche, provando a comunicare con il tassista affinché ci porti al nostro hotel.
Entriamo nel taxi... E CHE TAXI!
Praticamente ad Amsterdam, come taxi, utilizzano macchine super computerizzate che costano più della mia casa.. qui in Italia fai prima ad andare in monopattino che sperare di trovare un taxi.

Tornando a stamattina, entriamo in auto e il tassista è arabo.
Il problema non è l'etnia, MA LA LINGUA!
Perché molto probabilmente sapeva l'inglese meglio quella buon'anima di mia nonna che chiamava il ketchup, "chec".
Ci provo, ma niente da fare, non c'è possibilità di comunicazione.

Dopo vari tentativi con il tassista, sono riuscita a:
- fargli mettere la via dell'hotel
- dirgli da parte di mio padre quanto fosse bella la sua macchina
- diventare esperta di elettronica e motori
(e dulcis in fundo)
- farmi una cultura di musica araba.
Perché sì, in tutto ciò, c'è la sua playlist su Spotify, a palla, con questa tizia sulla copertina dell'album che manco Dio sa come sia conciata.

Sia lodato Gesù Cristo, o gli automobilisti olandesi che hanno deciso di non prendere la macchina oggi, arriviamo velocemente in questo albergo stupendo.
Da fuori è abbastanza anonimo a dire il vero, ma una volta dentro sei accolto nel migliore dei modi, sia dalle persone che dall'ambiente.

Ormai diventata l'interprete della famiglia, mi occupo anche del check-in, il quale è stato molto più semplice dell'accesa chiacchierata con Rashad durante il viaggetto sul TAXI-SUPER-EXTRA-LUSSO.

Finalmente riusciamo ad arrivare nella nostra stanza, posiamo le valigie e ci riposiamo un po'.
I nostri modi di riposarci sono alquanto diversi:
- papà dorme e russa.. ma principalmente RUSSA
- mamma chatta con le sue amiche mandando foto e video che, a detta mia, se non hai più di 50 anni non trovi divertenti
- io ascolto la musica e leggo la fan fiction Taekook di rebrauhl che A-D-O-R-O, per sognare un po' ad occhi aperti.

Qualche capitolo e molte canzoni dopo, il telefono decide di abbandonarmi.. ma poiché sono stanca per l'alzataccia, non me ne curo e mi addormento insieme a lui.

Helter_SkelterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora