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13/10/18
Sono le 4:30
Mi squilla il telefono, è Alessia:

"Pronto Ale? Qualche novità?"
"Sì Ceci, sta cominciando ad arrivare gente.. io sono qui con due ragazze che ho appena conosciuto.
Vieni appena puoi, perché se continua così, la vedo brutta"
"Cavolo di già? La prima metro disponibile ce l'ho alle 6:00!"
"Vabbè dai, ora avverto le altre.. a te ci pensiamo dopo, bacinii"
"Okay, a dopo"

Bene
Fantastico
Sto qui, immobile
Sono stanca da fare schifo, e devo passare la prossima ora e mezza a farmi russare nelle orecchie aspettando di uscire per prendere la metro.
Se non fosse che sto facendo tutto questo per vedere i miei idoli, preferirei cadere in uno stato comatoso in questo momento.

Sono le 5:15
Realizzo che, pur sembrando uno straccio, devo prepararmi per uscire.
Mentre provo a raccogliere le mie ultime forze, decido di mandare un vocale di 4:00 minuti, dove racconto (in maniera alquanto esaustiva) a Federica la mia fantastica nottata.
Devo dire che parlare da sola per quattro minuti mi ha aiutata parecchio, perché adesso mi sento un po' più sveglia.
Di poco eh... però più umana e meno ameba.

Esco, pronta per il momento più temuto da qualunque persona del globo terraqueo che si trovi in possesso di un biglietto parterre...
La guerra per la fila.

A parte il fatto che mi stavo per addormentare sulla metro (piccolo particolare di poco conto), sono arrivata di fronte all'arena sana e salva.
Chiamo Eleonora:
- prova a spiegarmi dove si trova insieme ad altre ragazze
- vedo tutti i punti di riferimento che mi sta elencando
- capisco dove si trovano
- le vedo!
Ora il problema è il tizio della sicurezza che non ha la minima intenzione di farmi raggiungere le ragazze.
Momento in cui, io e il mio inglese abbiamo avuto paura di rimanere soli in fila (concerto compreso).
Dopo vari tentativi innocui e gentili, Inglese, mio compagno fidato, si altera e comincia a sfoggiare conoscenze della lingua (che non pensavo di possedere), per ben 20 minuti.

Mi spiego meglio:

Io ho litigato con un tizio della sicurezza, al concerto della mia vita, ad Amsterdam, per ben venti minuti, in una lingua che non era italiano!

Che bello l'istinto di sopravvivenza.

Mentre litigo con Mister Sono Grande E Grosso, mi viene in mente un'idea, e telepaticamente anche a Eleonora:
fingiamo di essere madre e figlia.. cosa alquanto verosimile dato il nostro aspetto fisico.
Allora lei cerca di convincere il tizio della sicurezza che le sta vicino, mentre io continuo a litigare con il mio amico.
Non so come, sconfiggiamo Mister C'ho Il Fratino Fluo Perché Me Pagano, e riesco quindi a raggiungere le mie amiche.

Mamma mia che sudata oh.
Sono abbardata come non mai, ma sotto i vari strati ho il necessario per il concerto di stasera:
- felpa nera con scritte in rosa, davanti BTS e dietro JIMIN 95
- maglietta gialla per il compleanno del mio bias, abbinata a una coroncina che ho nello zainetto, fatta con dei fiorellini viola (tutto facente parte di un progetto).
Poi verso le 7:30 ci hanno distribuito dei cuoricini di carta con da un lato la scritta
LOVE YOURSELF
BTS WORLD TOUR AMSTERDAM
BTS Europe
Dall'altro lato, il nostro simbolo e ARMY

Nel frattempo, abbiamo visto l'alba e si è fatta mattina.
Alle 9:00 sono DUE ORE E TRENTOTTO MINUTI che siamo in fila.
Io e Giulia andiamo verso i bagni chimici, per emergenza pipì, quando vediamo un bel po' di gente che comincia a fare un'altra fila.
Chiedi che ti richiedi, scopriamo che è la fila per il merchandising.

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