Capitolo 40- I love you

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È da ormai diverse ore che fisso Harry, in attesa che si svegli.
Dopo l'arrivo di Niall e del signor Styles, ho lasciato un po' i tre da soli, preferendo andare a prendere un caffè, poi sono andato a casa per farmi una doccia, e appena arrivato lì, mi sono reso conto in un secondo che non ho più una casa, quindi dopo aver preso accordi con le mie sorelle per stare da loro fino a data da destinarsi, sono ritornato in ospedale, portando il pranzo a Niall e al padre di Harry, che non si erano mossi di un solo passo da dove li avevo lasciati.
Dopo aver mangiato, sono riuscito a convincerli ad andare in albergo per riposarsi dopo il lungo viaggio.
E ora sono qui, in attesa che l'uomo che amo si svegli.

Ormai il cielo è buio fuori, e sto quasi per perdere le speranze che Harry si risvegli per oggi, quando poco dopo sento una stretta alla mia mano.
Mi giro di scatto verso Harry, e vedo che sta cercando di aprire gli occhi.
-Harry? Sei sveglio?-
Dopo qualche altro tentativo finalmente apre gli occhi, e in questo momento sento come se un peso mi sia stato tolto di dosso. Lui è salvo, e non permetterò più a nessuno che lui si faccia del male.
-Harry?- lui gira la testa verso di me, con l'aria confusa e ancora molto stanca.
-Louis? Cosa è successo?-
-Non ricordi nulla?- Harry comincia a fissare il muro con insistenza, fino a quando sembra impallidire, alzandosi a sedere, con diversi lamenti di dolore.
-L'incendio! La casa! Nick è vivo vero? E io? Sto bene?- inizia a tastarsi ovunque, fino a quando non si accorge della benda sul braccio.
-E questa cos'è?-
Sospiro, accarezzandogli il braccio malato mentre lo abbraccio stretto.
-Non sai quanta paura ho avuto di perderti. Vederti entrare in ambulanza privo di sensi, con il pompiere che ti prendeva in braccio. Credevo fossi morto, invece sei qui, con me. Lui non farà più del male a qualcuno a cui tengo. Mai più.-
Harry mi stringe a sua volta, affondando la testa nel mio petto. Sembrano passare secoli, fino a quando non decido di rispondere alla sua domanda.
-Il braccio...hai ricevuto una scottatura molto profonda, ne avevi altre anche sul viso ma erano molto superficiali e guariranno. Ma quella, ha detto il dottore che non guarirà più. Potranno farti qualche intervento di chirurgia per limitare il danno, ma il segno ti rimarrà per sempre.-
Lo sento cominciare a respirare più rumorosamente fino a quando non scoppia in lacrime, stringendomi ancora più forte a lui.
-Sarò costretto a ricordare quel momento per sempre - dice fra i singhiozzi -per non parlare di quanto orribile sarà quel segno. Sarò costretto a coprirlo sempre perché agli occhi degli altri sarò solo un disgustoso mostro.- continua a piangere, senza che io possa fare niente.
Decido di prendergli il viso fra le mani, e asciugarli le lacrime con dei baci, cercando di farlo calmare.
-Io ho visto quella ferita okay? Quando non era ancora stata medicata, quando ti stavano portando in ospedale, in fin di vita. L'ho vista, e non mi importa che ora ci sarà un segno orribile sul tuo braccio, per me sarai sempre Harry, con o senza cicatrice. Anzi, per me ora sarai ancora più bello, perché sei riuscito a lottare, a non morire, e quella cicatrice è solo la prova che ce l'hai fatta.-
Lui mi guarda a lungo negli occhi, prima di sorridere, e avvicinarsi al mio viso per baciarmi.
Dio, quando mi erano mancate quelle labbra.
Quando ci stacchiamo, lui poggia la fronte sulla mia, sussurrandomi a poca distanza l'un dall'altro -Si dia il caso che ti ami, Louis Tomlinson.-
-Si dia il caso che ti ami anch'io Harry Styles, e d'ora in poi ti terrò al sicuro.-

Quello che le telecamere non vedono [Larry Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora