Capitolo 29

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Appena spalanco la porta Harry mi salta addosso, e per la sorpresa, cammino all'indietro, evitando di farci cadere entrambi rovinosamente sul pavimento.
-Ciao eh.- ridacchio, chiudendo la porta con un fianco, e stringendolo di più a me.
-Domani comincerò il mio primo giorno di lavoro!- mi dice lui super entusiasta, battendo le mani.
-Davvero?- gli sorrido in risposta, buttandomi sul divano, facendolo rimanere su di me.
-Si! Comincio domani alle otto. Poi Nick mi ha detto che se dopo tre mesi andrò bene, avrò un aumento e un trasferimento nel locale in centro, dove lavorerò di sera, così tornerà tutto come prima, con un'unica differenza.-
-Cioè?- gli chiedo, non riuscendo a capire.
-Stavolta ci sarai tu ad aspettarmi a casa al mio ritorno, non stupidi ragazzi con cui non andavo nemmeno d'accordo.-
Lo bacio senza dire altro. Non mi aveva ancora dato il tempo, da quando sono entrato, e le sue labbra mi mancavo.
-Aspetta un attimo.- li dico, staccandomi, quando un pensiero mi assale -chi è Nick?-
Lo vedo fare il suo solito sorrisetto birichino, che comincia già a farmi saltare i nervi.
-Oh, è solo un ragazzo che lavora al bar. Anche lui ha cominciato da poco, ed è stato sempre lui a darmi quelle informazioni.-
Assottiglio gli occhi, guardandolo di sbieco.
-È carino?- gli chiedo.
-Mh, si dai, ma non è il mio tipo.-
-E come sarebbe il tuo tipo?-
-Capelli color cioccolato, occhi azzurro cielo, più basso di me e scorbutico con tutti.-
-Te l'ha mai detto nessuno che sei un idiota?- gli rispondo, tirandogli uno schiaffetto sul braccio.
-Tu. Tutti i giorni. Ma mi adori lo stesso.- sbuffo, cercando di togliermelo di dosso, ma lui ride, baciandomi con trasporto, facendomi dimenticare di cosa stavamo parlando.

Dopo aver cenato, e guardato un film abbracciati sul divano, abbiamo deciso di andare a dormire, quindi adesso mi trovo come sempre ormai, con la testa di Harry sul mio petto, mentre mi accarezza un braccio.
-Pensi che durerà?- mi chiede in un sussurro.
-Cosa?- gli chiedo, molto confuso. Ogni tanto fa queste sue uscite, senza che io sappia esattamente di cosa parli.
-Questa cosa fra di noi.-
Seguono attimi di silenzio, in cui l'unico rumore è quello dei nostri respiri.
-Non so cosa sia questa cosa fra di noi.- gli dico alla fine.
Lui sospira, poi gira la testa per guardarmi negli occhi.
-Quando mi guardi, cosa vedi?-
Lo guardo negli occhi, cercando una risposta, che quasi subito mi sorge spontanea.
-L'universo.- lui sorride, abbassando lo sguardo per l'imbarazzo.
Credo che l'Harry imbarazzato, sia il mio preferito. Con lo sguardo basso, un piccolo sorriso ad illuminargli il viso e le guance leggermente arrossate.
-E tu? Cosa vedi quando mi guardi?- ritorno a stringerlo forte fra le mie braccia.
-Vedo tutto quello di cui ho bisogno.-
Lo bacio, perché penso sia l'unica cosa da fare in questo momento. Poco dopo il bacio diventa più passionale, ma sembra anche un po' diverso da quelli che ci siamo dati fino ad ora.
Forse la consapevolezza. La consapevolezza che ormai siamo troppo importanti l'uno per l'altra, e che non si può più tornare indietro, neanche volendolo.
Harry si stacca da me, leggermente con il fiatone e le labbra arrossate, che prendo ad accarezzargli con un dito.
-Penso che quello che abbiamo sia speciale.- do voce ai miei pensieri, senza quasi rendermene conto.
-Anch'io lo penso. E se allora siamo speciali, insieme, questa è l'unica cosa che importa.-
Mi bacia di nuovo, e per un momento, spero che non smetta mai.

Stamattina siamo usciti un po' prima di casa, perché ho intenzione di accompagnare Harry a lavoro, per dargli un po' di forza. Quello che non gli ho detto però, è che voglio accompagnarlo anche per dare un'occhiata a questo Nick. Devo pur marcare il territorio o no?
Appena parcheggio la macchina e scendiamo, prendo Harry per mano.
Quando entreremo, voglio far vedere fin da subito che lui è mio. E la mi merce non è condivisibile con nessuno.
Quando Harry apre la porta, subito un ragazzo ci si para davanti.
Stringe calorosamente la mano a Harry, esitando, secondo me, un po' più del necessario.
-Ciao Nick, tutto bene?- lo saluta Harry.
-Dovrei chiederlo a te piuttosto, dato che è il tuo primo giorno.- gli risponde sorridente, ammiccando nella sua direzione. Ha per caso osato ammiccare?
Decido di interrompere questo breve scambio di battute con un colpo di tosse, tanto per ricordare a entrambi che io sono ancora qui.
-Ah si, Nick, lui è Louis il mio...- lo vedo esitante, in cerca di una parola adatta.
-Sono il suo ragazzo, piacere.- lascio la mano di Harry, stringendo invece la mano del ragazzo davanti a me. Gliela stringo vigorosamente, sperando di fargli male.
Harry si gira verso di me, con occhi spalancati, e solo ora mi rendo conto di quello che ho detto. Ops, credo proprio di dover scappare a lavoro ora.
Nick stacca la mano dalla mia con una smorfia.
-Allora, vuoi cominciare?- si rivolge di nuovo a Harry.
-Certo, arrivo fra un attimo.- senza dire altro, Nick si allontana lasciandoci soli.
Harry si gira verso di me, abbracciandomi e dandomi un veloce bacio a stampo, poi si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa.
-Poi mi spieghi questa storia che sono il tuo ragazzo.-
Credo di averla fatta grossa.

Quello che le telecamere non vedono [Larry Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora