⚜NEW⚜¹Kol Mikaelson

New Death

<<E poi hanno bussato alla porta, ho aperto e me l'hanno detto, i miei genitori erano morti, sparatoria, il mese dopo mio fratello maggiore e mia nipote in un incidente in macchina, mi sono chiusa ancor di più in me stessa e ho cominciato a prendere delle pillole antidepressive, poi bulli a scuola e ho deciso che dovevo cambiare aria, ed eccomi qui! >>

Dico finendo il mio discorso al terzo bicchiere di vino.

<<Ma qui sono felice! Ho una casa, niente bulli, ho le ragazze con cui sto legando molto, anche se Caroline è troppo entusiasta ma mi ci abituerò, e ho te! Il mio primo vero amico>>

Dico alzando il bicchiere.

Klaus mi sorride imitando il mio gesto.

<<E tu? Misterioso potenziale serial killer migliore amico? So solo il tuo nome e dove vivi>>

<<Ho sempre viaggiato molto, e sono un appassionato di storia, so tutto di tutte le epoche, e provengo da una famiglia problematica>>

Dice bevendo.

<<Avevo quattro fratelli, uno è morto giovane, e due sorelle, una morta appena nata, non abbiamo proprio quella relazione famigliaria normale, posso dire che ci pugnaliamo spesso alle spalle, ma ci vogliamo bene...e i miei genitori...beh, mio padre è morto recentemente, ma non mi dispiace, era un uomo crudele, e mia madre è...speciale>>

<<Beh, ti ammiro con tanto di inchino e cappello levato, io non resisterei >>

<<Neanch'io l'ho fatto, fino a un certo punto, poi mi sono preso una pausa dalla famiglia per trovare un luogo più tranquillo dove essere normali, e ora stanno arrivando>>

<<Beh, almeno uno di noi avrà una famiglia>>

<<Prometto che queste nostre sere dove il nostro fegato piange letteralmente per l'alcol, non finiranno>>

<<Grazie, non voglio perdere il mio bff>>

<<Bff? >>

<<Best Friend forever, migliore amico per sempre>>

<<Sono felice che tu mi definisca così>>

Dice sorridendo.

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Stessa storia, alzarsi, mal di testa, rendermi conto che Klaus mi ha portata fino al portico e poi sono strisciata fino al divano, andare a scuola, Caroline e le ragazze, lezioni e a casa.

Poi la sera discorsetto con Klaus e si ripete tutto, ma mi piace questa routine, anche se forse al mio fegato non troppo.

Continuo così per un paio di giorni, quasi una settimana, dove prendo sempre più confidenza con Klaus, ormai vado in pigiama e ciabattine coniglio da lui, con una bottiglia in mano.

Poi un giorno, mentre torno a casa con Elena, le squilla il telefono.

<<Si? >>

Si allontana di qualche passo per parlare.

Quando chiude il telefono viene da me preoccupata.

<<Il padre di Caroline è in ospedale, ha una...una malattia, forse morirà>>

Dice lei.

<<Dobbiamo andare da loro>>

<<Veramente, lei ha detto di...di andare a casa sua a portarle un cambio, si, lei passerà là la giornata>>

<<Ok...andiamo>>

Dico tornando sui miei passi seguita da Elena.

Entriamo in casa accolte dalla madre, che è anche lo sceriffo, ed Elena va in camera di Caroline mentre io conosco la madre.

Dopo torna giù con una maglietta e dei pantaloni da tuta e la madre ci accompagna in ospedale.

<<Caroline>>

Dico andando ad abbracciarla.

Lei ha le lacrime agli occhi.

<<Non vuole...non vuole sopravvivere, non vuole Elena, Kahya... >>

<<Cosa? >>

Chiedo confusa mentre lei abbraccia anche Elena.

<<C'è una cura, ma il padre è troppo orgoglioso per ridursi in uno Stato che non vuole per salvarsi>>

Dice Elena.

Caroline singhiozza sulla sua spalla.

È sera, il padre non vuole ancora accettare la cura, e quindi lo dimettono per passare le ultime ore con la famiglia, la madre di Caroline ci accompagna a casa e poi porta a casa l'ex marito da quanto ho capito e la figlia.

Mi siedo sul divano, esausta, mi fa male la testa e i miei polmoni hanno bisogno di aria pulita, non di ospedale, non mi sono mai piaciuti gli ospedali, mi cambio e poi mi stendo sul letto.

Chiudo gli occhi ispirando e credo di addormentarmi.

Mi sveglio di soprassalto per la suoneria del mio telefono.

<<Elena, dimmi>>

Dico con la voce impastata dal sonno.

<<Caroline ha appena chiamato... >>

<<E? >>

Chiedo impaziente.

<<Il padre è appena morto...non fa altro che pensare a quanti momenti si perderà della sua vita...è distrutta>>

Chiudo la chiamata e penso a quella frase.

Non fa altro che pensare a quanti...