New Powers

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Ho appena parcheggiato davanti alla stazione di polizia, entro e una segretaria mi accoglie sorridendo.

<<Mi dica>>

<<Uh...sto cercando Arlene e Joseph Evans>>

Dico impaziente.

Lei digita qualcosa sul computer, poi si rivolge di nuovo a me.

<<Per farla incontrare con loro dovrei sapere il motivo>>

Mi dice lei.

<<È una questione piuttosto privata, la prego>>

La donna si guarda intorno per un secondo, poi annuisce e mi fa cenno di seguirla.

<<L'ufficio dei signori Evans è questo>>

Mi dice indicandomi una porta.

Busso piano e quando sento un 'avanti' pronunciato da una voce femminile, faccio pressione sulla maniglia ed entro.

Vedo una donna bionda, gli stessi tratti della foto del ballo, e anche nel uomo accanto a lei si riconoscono i lineamenti giovani.

I due mi guardano confusi.

<<Sei qui per qualche testimonianza? Sei la ragazza dell'omicio sulla Elmar street, vero, andiamo nella sala interrogatori>>

Dice la donna alzandosi, ha un sorriso caldo e i capelli raccolti in una cipolla.

<<Non è lei, Lena, io ho visto la ragazza del caso 13>>

Dice l'uomo avvicinandosi.

<<Ma quelli occhi, anche se li ho visti per pochi minuti, me li ricordo>>

Dice il mio presunto padre biologico, accarezzandomi la guancia.

La donna mi osserva attentamente, con gli occhi lucidi.

<<Kahya... >>

Dice in un sussurro.

<<Ciao mamma, ciao papà>>

Dico un pò a disagio.

Il momento viene spezzato da un caricatore.

<<Perché sei qui? >>

Dice mio padre afferrandomi il braccio e guardandosi intorno, mi trascina insieme a mia madre fuori dalla porta sul retro senza farci vedere da nessuno, dietro si sente uno sparo.

<<In che senso? >>

<<Hai la macchina? >>

<<Si, ecco>>

Dico dandogli le chiavi.

Saliamo e lui parte all'istante.

<<Mi potreste spiegare perché siamo partiti così? E perché c'è stato un caricatore e uno sparo? >>

Dico allarmata.

<<Angelo, in sintesi, noi ti abbiamo dato in adozione perché tu hai un dono, che molti vogliono usare facendoti del male, ti abbiamo affidato ai Carter perché erano una famiglia tranquilla, lontana dai nostri nemici>>

Dice mia madre.

<<Nemici? >>

Chiedo confusa.

<<Si, i nemici di tuo padre, perché è il capobranco del Trikru, e i miei, perché per molto tempo ho usato i miei poteri per persone che hanno fatto cose cattive>>

Dice mia madre.

<<Quindi tu sei una strega, e tu un lupo mannaro>>

Dico indicandoli.

<<Esatto>>

<<Aveva ragione... >>

Elijah ha un senso della percezione impeccabile.

<<E tu, essendo nostra figlia, non si sa come precisamente, sei entrambe, non hai ancora scatenato la maledizione, vero? >>

Mi chiede mio padre.

<<No, come...come dovrei fare? >>

<<Dovresti uccidere qualcuno, ma non farlo, credimi, parlo per esperienza>>

Dice lui sterzando in un vicolo.

Scendiamo veloci dall'auto e saliamo dalle scale di emergenza in un palazzo elegante.

Entriamo in un appartamento e chiudiamo la porta a chiave.

<<Perché sei qui, Kahya? >>

<<Beh...è successa una cosa...a Mystic Falls, dove abito ora... >>

Comincio a spiegare come stanno le cose.
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<<Tu sei un ValuTaker, tu hai l'abilità di assorbire il dolore delle persone, volutamente e non>>

Mi dice mia madre.

Per questo, quando ero più giovane, c'erano momenti in cui ero triste e non sapevo neanche il perché, per questo prendevo gli antidepressivi anche se avevo una famiglia magnifica e una vita tranquilla.

<<Esatto>>

Dice mia madre come rispondere ai miei pensieri.

<<Io sono una intus-lejere, leggo dentro le persone, leggo le loro menti>>

Mi dice tenendomi le mani.

<<Devi andartene, al più presto possibile>>

Dice mio padre.

<<Aspetteremo che se ne vadano da la fuori, loro sono vampiri, non possono entrare>>

<<Hai detto Mystic Falls, vero? >>

Dice mia madre.

<<Lì c'è la dinastia delle Bennett, dì loro che sei mia figlia, ti aiuteranno a sbloccare i tuoi poteri, sono mie amiche>>

<<Per quanto riguarda il dolore, quella è un evoluzione rara dei licantropi, rara nel senso uno su un miliardo, basta toccare una persona e pensare di voler prenderne il dolore, il mio bis-bis nonno lo era, c'è n'è uno per ogni generazione di doppleganger>>

<<Elena... >>

Dico piano.

<<Ci sono ancora delle petrova? >>

Chiede mia madre a denti stretti.

<<Si...ma lei è buona, non preoccupatevi, siamo...conoscenti>>

⚜NEW⚜¹Kol MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora