love hidden in the shadwos

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:-posso?-: chiese Trevor entrando in camera :-cosa ci fai qui?-: chiesi in tono leggermente brusco :-volevo semplicemente sapere come stavi...a scuola hai fatto preoccupare tutti...pensavamo che ti fosse successo qualcosa-: quella frase era convincente, apparte la frase "...a scuola hai fatto preoccupare tutti..."
:-sto male si, ma non ho fatto preoccupare nessuno a scuola-: precisai :-se non fossi preoccupato per te non starei qua-: disse lui :-chi ti ha mandato?-: dissi :-i miei genitori adottivi? Il preside? La polizia? chi, Chii, CHII?-: gridai infine esasperata :-sono venuto di mia spontanea volontà, te lo giuro su qualunque cosa tu voglia, basta che tu mi creda-: quelle parole, così sincere...così false...in quel momento mi sembrava di stare dentro il peggior film dell'orrore.
:-vuoi che ti rimbocco le coperte?-: disse avvicinandomi a me :-ti porto una tazza di cioccolata calda, del latte con dei biscotti, un borsa con l'acqua calda?...-:
:-perché?-: chiesi sconvolta :-come?-: fece lui :-perché?...perché mi fai questo?-: lui mi guardò stranamente :-non ti sto prendendo in giro...parlo seriamente, voglio aiutarti, voglio che tu stia...-:
:-perché sei gentile con me?-: quella frase lo fece rimanere di stucco :-scusa credo di essermi perso un passaggio, perché non tu seguo-: disse lui :-ti ho respinto già due volte, con questa tre, nonostante tu mi avessi accettato per quel che ero, fossi riuscito a vedere oltre la nebbia che avvolge gli occhi degli altri...nonostante mi avessi dato tutti ciò di cui avevo bisogno, io ti ho respinto...ma tu sei tornato...perché?-: a quelle parole si fece scappare un leggero sorriso che mi fece saltare gli occhi.
Aprì la bocca per poter dire qualcosa, ma, probabilmente, pensando che fosse una cosa scema, cambiò improvvisamente idea.
:-se c'è qualcosa che mi hanno insegnato i miei genitori è che non bisogna mai giudicare le persone per ciò che dimostrano di essere-: mi disse fissandomi intensamente, costringendomi ad abbassare lo sguardo :-ma per cosa dicono i sui occhi-: improvvisamente, fui costretta ad alzare lo sguardo e mi ritrovai a fissarlo  negli occhi.
Inizia a perdermi in quel mare tempestoso, e dopo un bel po' di minuti, fui costretta a distogliere ko sguardo imbarazzata.
Lui, probabilmente, se ne accorse ed iniziò a vagare con lo sguardi per la stanza, cercando un argomento interessante, e trattenendo una risata.
:-chi sono?-: mi chiese lui indicando una foto nascosta sotto l'ala della tenda.
Osservai la foto, e maledissi me di averla tenuta e non tolta, insomma, tra tutte le foto presenti in quella stanza doveva per forza posare sguardo su quella?.
:-oh, no...nessuno-: mi affrettati a rispondere :-se non fosse nessuno non l'avresti messa alla vista di tutti-: disse lui lasciandomi senza parole :-oh, bhe...sono amici di famiglia-: mentii :-sei una pessima bugiarda-: disse lui sorridendo :-non sono una bugiarda-: ribattei :-e non ce, nemmeno, niente da sorridere-: frignai come una bambina piccola :-ok, ok...non ti chiamerò più bugiarda-: fece lui :-solo se non mi mentirai più-: continuò, io lo guardai male :-sei venuto qui per fare il critico gastronomico o consolarmi?-: ringhiai :-l'hai detto tu-: fece lui :-detto cosa?-: feci io :-che tu mi ha respinto e mi restringerai, ma io tornerò sempre-:
:-cosa c'entra adesso questo?-: chiesi io :-c'entra il fatto che io non me ne andrò, non mi offenderò e non ti odierò mai, nemmeno se mi paghi-:
:-certo questo l'avevo capito, ma io volevo sapere cosa c'entrava questo con la foto-: chiesi io :-tu vuoi essere aiutata-: fece lui avvicinandosi a me :-cosa?-: dissi io :-ti trovi un un buco nero dal quale non riesci ad uscire, e, anche se non lo vuoi ammettere, i tuoi occhi sono pieni di dolore, e non riesci a toglierti le lacrime da esse...tu hai bisogno di aiuto...e per farlo devi combattere il tuo passato-: quelle parole mi fecero saltare gli occhi :-cosa intendi dire?-: dissi tremando :-come fai a conoscere Liana e Thomas-: disse pronunciando i nomi dei miei genitori rappresentati nella foto :-come fai a conoscerli?-: chiesi spaventata :-ti potrei chiederti la stessa cosa-: fece lui :-vuoi uscire dall'ombra Elizabeth-: iniziò lui :-ed io posso aiutarti, ma se non ti fai aiutare, non riuscirai a scappare...devi combattere con il passato, e non lo devi fare per me, o per i tuoi genitori, o per la scuola, per il mondo, l'universo...lo devi fare per te-: era da molto che non sentivo la frase "...lo devi fare per te", ma sentirlo dire fu una cosa stupenda :-come fai a conoscere Liana e Thomas?-: mi chiese con più calma :-loro...loro...-: iniziai tremando :-...loro sono...-: feci un bel respiro e parlai :-...loro sono i miei genitori-: sembrò che quella notizia fece più male a lui che a me :-cosa?-: disse con voce tremante :-stai mentendo-: dichiarò lui :-no, non sto mentendo-: ribattei.
Lui si allontanò da me continuando a scuotere la testa spaventato :-è impossibile-: concluse infine :-perché non può essere possibile?-: chiesi esasperata :-perché loro...sono i miei genitori-:


Ciao ragaaaa. Come va tutto bene? Scusate se non sona stata molto attiva in questo periodo, ma sono successi un po' di casini e sono stata molto impegnata.
Comunque spero che questo capitolo, al quale ho messo tanto a scrivere, vi piaccia.
Bello l'effetto sorpresa vero? Beh ora devo andare.
A presto
Panda_potter

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