love hidden in the shadwos

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Mi mantenni al letto per non cadere: quelle parole mi stordirono leggermente, dandomi un leggero senso di nausea allo stomaco.
:-cosa intendi dire con "...loro sono i miei genitori"-: chiesi stordita :-vuol dire che sono i miei genitori-: ribatté con un tono leggermente esasperato.
:-ma...ma...questo è...è...impossibile-: replicai io :-oh, invece si che è possibile-: disse lui :-no che non è possibile-: dissi io :-oh e perché no?-: chiese lui spazientato :-perché loro sono i miei genitori-: dissi io :-no, loro sono i miei genitori-: replicò lui :-no i miei-:
:-i miei-:
:-i miei-:
:-i miei-:
:-i miei-:
:-I Miei-:
:-I MIEI-:
:-I MIEIIII-:... .
Andammo avanti così per ore, tra Trevor che strillava da una parte, ed  io dall'altra, ci ritrovammo ad urlare, e poi ci fu il silenzio più totale :-questa cosa è geneticamente IMPOSSIBILE-: precisai :-si che lo è-: disse lui :-perché se ci hanno adottatati È geneticamente POSSIBILE questa cosa-: spiegò lui :-si, ma...ma...non è possibile-: replicai io :-non è possibile, o NON VUOI che sia  possibile-: aprii la bocca per protestare, ma fu troppo  tardi: per quanto detestavo aver torto, mi accorsi che quelle parole uscite dalla sia bocca erano totalmente vere. Non sapevo perché non lo volevo accettare. Probabilmente non volevo essere sua sorella? O forse non volevo avere un fratello? O ero arrabbiata con i miei genitori? In realtà non lo sapevo nemmeno io, era solo che avevo questo senso che mi dava una strana sensazione.
:-ecco appunto-: fece lui distraendomi :-e poi spiegami :-quelli la giù in salotto chi sono??-: fece lui :-i tuoi zii??-:
:-no i miei genitori...-: incominciai io
:-ah, ok, quindi per te tutti gli adulti di questo mondo sono i tuoi genitori??-: fece lui rabbiosamente :-no, fammi capire-: continuò :-i MIEI genitori sono i TUOI genitori, le persone che si trovano al piano di sotto sono i TUOI genitori...che altro fa parte della tua famiglia?? Magari il preside è tuo padre? Oppure l'insegnante di educazione fisica è tua madre?? Oppure...-:
:-SMETTILA-: gridai io :-sai qual'è la mia storia, sai cosa mi è successo, e come mi è successo...sai quasi tutto della mia vita...ma probabilmente non sai cosa ho provato...SAPERE CHE I TUOI GENITORI CREDEVANO CHE TU. FOSSI MALATA, E CHE SI VERGOGNANO DI ME, E CHE PREFERIREBBERO VEDERMI SPROFONDARE SOTTO TERRA PIUTTOSTO CHE VIVERE...tu non sai cosa significa-: in quell'istante in cui avevo gridato e avevo detto cosa avevo provato mi fece sentire...libera, almeno per una volta.
Trevor mi guardò ansimare, annuì leggermente, dispiaciuto, poi mi oltrepassò dandomi una botta alla spalla.
Io rimasi impassibile sperando che si girasse e mi chiedesse, ma l'unica cosa che sentii fu il cigolio della porta che si richiudeva alle mie spalle.

Ciao raga. Scusate per il capitolo troppo, ma il forte lo aggiungerò nei prossimi capitoli. Bene, e ora, godetevi la buona lettura.
A presto
panda_potter 💙

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