love hidden in the shadwos

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Ci sedemmo tutti intorno alla tavola per sentire ciò che Thomas avesse da dire.
Il silenzio era improvvisamente calato sulla casa e non si sentiva fiatare nemmeno una mosca, proprio come la prima volta che sono entrata li dentro.
Tutti guardavamo Thomas impauriti, sorpresi e ansiosi, compresa mia madr...cioè Liana.
Thomas ci guardava orgoglioso, quasi come se la sua idea avesse vinto un concorso nazionale.
Il silenzio iniziò a farsi assordante, finché Thomas non lo interruppe con la sua voce: :-ebbene-: fece facendoci sobbalzare dalla sedia :-nei tempi in cui la guerra incombeva ancora nel nostro paese, abbiamo due spelndidi figli-: disse indicandoci :-uno de quali però ci è stato sottratto-: disse questa volta indicando soltanto Trevor, che, sembrò, conoscere molto bene quella storia, quasi come gliel'avesse gia raccontata :-i maschi non erano ben acetti nelle case, anzi, erano considerati inutili, e privi di valore, così, chi comandava allora, decise di eliminare qualunque bambino maschio fosse presente nella sua regione, e, per fortuna, che non decise di eliminare anche gli uomini, comunque, un giorno entrò, con forza, in casa una guardia, e, per quanto noi lo respingemmo, riuscì a portarci via il nostro piccolo-: disse inidcando Trevor con un sorriso dolce che lui ricambiò, cosa che mi rese molto gelosa: c'erto io volevi bene a Trevor, ma era pur sempre mio padre.
Guardai un attimo mia madr...cioè Liana, che non aveva parlato da che ci eravamo seduti, e la vidi agitarsi leggermente sulla sedia, quasi come avesse paura di sentire quella storia.
:-però-: disse mio padr...cioè Thomas riportandomi alla realtà :-riuscimmo a salvare la nostra piccola-: disse, ma, questa volta, non mi indicò, anzi tese le sue mani verso le mie, e me le prese stringendole forte, quasi volesse abbracciarle.
Io, colpita da quel gesto, mi mossi imbarazzata: era da tanto che non sentivo il calore di un padre, e, devo ammetterlo, mi mancava parecchio essere abbracciata e coccolata dal proprio padre.
:-crescesti sana e piena di sogni, felice e sorridente, e noi con te, ma nulla poteva cancellare quelle cicatrici che avevamo nel cuore, tuo fratello rimasti sempre ricordi, ricordi che nemmeno un sorriso di una bambina avrebbe potuto cancellare via... la gente che urlava... i genitori che cercavano di nascondere i propri figli... i pianti dei bambini... nulla di quella notte poteva essere cancellato, nemmeno dal volto di tuo fratello: due occhietti Verdi è un cespuglio detto nero di capelli... un vero diavoletto essere sincero-: Trevor fece un sorissino con gli occhi lucidi per la commozione, e anche io, ma non per il suo stesso motivo, ma perché non mi sembrava reale una cosa simile: Trevor mio fratello...la guerra da bambina...erano parole orribili uscite dalla bocca di un padre...di mio padre. E pensare che mi ritenevo la ragazza più sfortunata di tutta la terra, non che non lo fossi più, ma di certo quella che ha passato Trevor è stato peggio.
:-avevamo oramai perso le speranze-: continuò mio padr...cioè Thomas facendomi sobbalzare dalla sedia, di nuovo :- non credevamo più che avremmo mai rivisto quel bel faccino sorridente che avevi, ma non fu così: un bel giorno sentivo alla radio di un ragazzo... disperso, diciamo così, un ragazzo che aveva perso i genitori in una guerra, o che credeva di averli persi, ma in realtà, non sapeva che lo stavano osservando in quel preciso istante-: gli occhi di Trevor si fecero lucidi :- quando lo ritrovammo, per la prima volta ci sentiamo genitori, ma non genitori qualunque, genitori che avevano ritrovato il figlio perduto-: quella probabilmente sarebbe stata la la storia più bella di tutta la mia vita, se solo non fosse uscita dalla bocca di Thomas.
:-e...lei dov'era in tutto questo tempo?-: chiese lui :-insomma...perché non me l'avete mai presentata...perché quando sono tornato a casa lei non c'era?-: forse non voleva darlo a vedere, ma in realtà si vedeva benissimo che un pizzico di rabbia c'era nella sua voce.
:-beh...ecco lei era...-: incominciò Thomas, ma, visto che ha vivere quella che tutti ritengono la propria vita sia stata io, mi sembrava giusto che fossi io a raccontarglielo, a raccontarli tutto ciò che i miei genitori  avevano fatto per farmi uscire dalla loro vita, tutto ciò di cui non si sono mai fregati, e tutto l'odio che provavo e provavano per me e nei loro confronti, e così, quando aprii ka bocca per dir la verità, Liana decise che era meglio mentire: :-Elizabeth era venuta a cercarti-:
:-COOOOOOOOSAAAAAA?-: gridammo tutte e due all'unisono.
:-ma si certo-: affermò mio padr...cioè Thomas.
:-passati gli anni da quella catastrofe, decidemmo che era meglio che Elizabeth conoscesse la verità-: proseguì Liana :-le raccontammo di quel giorno, e di tutte le cose brutte che ci erano successe-: probabilmente soffrivo di perdita di memoria e lungo termine, perché non ricordavo affatto di una storia simile a quella, ma neanche minimamente :-lei, sentendo quella storia decise di venire a cercarti-:
:-venire a cercarmi?-: ripeté Trevor.
:-si, venire a cercarti-: confermò Thomas.
:-però senza far più ritorno-:proseguì tristemente mia madre.
:-cosa?-: ripetemmo, ancora sconvolti, io e Trevor.
:- Elizabeth parti con l'intenzione di riportarti a casa, e non voleva aiuto da nessuno, nessuno, così, quando se ne andò di casa, interrompendo completamente i contatti, e, dopo quelli che ci sembrano anni, non fece più ritorno-:
:- proviamo a cercarla ovunque: ne facciamo parola la polizia, manda un annuncio sui giornali... attacchiamo perfino dei manifesti-: continuò Thomas, avendo probabilmente capito cosa aveva in mente, anche se mi sembrava tutto un bello scherzo.
:- era l'unica figlia che c'era-: prese parola Liana :- era l'unico ricordo che avevamo di voi... e forse il più bello, ma oramai avevamo perso la speranza: avevamo perso entrambi i nostri figli-:
:- ma un bel giorno-: proseguì Thomas, che continuava le frasi di Liana in un modo così sincronico,  quasi come se si fossero messi d'accordo per dirle, come se avessero saputo che quel momento prima o poi sarebbe arrivato :- scoprimmo di un ragazzo che aveva perso i propri genitori da piccolo, o, che meglio, era stato allontanato dai suoi genitori da piccolo-:
:- approfondiremo di più la storia di questo ragazzo-: proseguì Liana :- e scoprimmo che era lui: il nostro bambino-: Liana prese le mani di Trevor e le strinse forte guardandolo con un sguardo amorevole...uni sguardo da madre, e, tutto un tratto, senti un vuoto nello stomaco: non avevo mai visto mia madre fare una cosa simile... o almeno non con me, e, sapere di avere un fratello al quale mia madre trattava come un vero figlio mi fece gelare il sangue.
:-e poi-: riprese Thomas :-per puro miracolo, abbiamo ritrovato anche la nostra bambina-: sentirmi chiamare in quel modo mi faceva venire la pelle d'oca.
:-è...è...è così emozionante vedervi così cresciuti-: disse mia madre con gli occhi lucidi, come se quella storia fosse vera.
:- non ero mai pensato che questo giorno fosse mai arrivato-: disse mio padre orgoglioso.
:- quindi è tutto vero?-: chiese Trevor :- è tutto vero?-: disse, però questa volta è rivolto a me :- la tua storia, la mia storia,... la nostra storia...è tutto vero?-: non sapevo perché mai mi stesse facendo una domanda simile, ma sembrava quasi volesse avere certezza in più su quello che è realmente accaduto, ed io gliele avrei date.
Apri la bocca, e, questa volta, ero decisa a dir la verità: all'inizio del racconto per poco non cascavo nel trabocchetto, ero davvero convinta che Trevor fosse mio fratello, e che non l'avessi mai conosciuto perché lo avevano portato via lo avevano portato via da piccolo nel periodo di una guerra, ma quando ho sentito l'altra parte della storia, capii che non era assolutamente vero ciò che stavano dicendo...anzi è una menzogna, per questo motivo ero decisa a raccontare la verità: ero decisa a dire a Trevor che quelli che aveva davanti non erano i suoi genitori, ma bensì i MIEI genitori, i soldi e gli unici, coloro che mi avevano reso la vita un inferno, coloro che avevano contribuito alla mia infelicità...volevo spiegare lui che quelli che aveva davanti erano solo dei mostri orribili,dei traditori e dei bugiardi, e nel momento in cui apri la bocca per poter parlare, fissai Liana e Thomas: avevano delle facce... supplichevoli virgola si leggeva benissimo dagli occhi, volevano che io reggessi quel giochetto, che io facessi credere a tre volte quella fosse la sua vera famiglia...anche se non lo era.
Lascia stare i loro sguardi e parlai, ma fu più forte di me: nel vedere i loro sguardi dispiaciuti e tristi, mi rividi quasi in uno specchio, quel giorno in cui decisero di mandarmi fuori di casa: io che piangevo ai loro piedi, supplicando lì di tenermi a casa con loro, supplicando di chiamarmi per quel che ero e non per quel che la gente nella blaterando in giro, Ma loro non erano stati giusti con me, ed io non dovevo essere giusta con loro: aprii la bocca, e questa volta per dir la verità, fissare un'altra volta Liana e Thomas, e finalmente capii cosa dovevo dire: :-si, è tutto vero...io e te siamo fratelli-:

Hola raga. Scusatemi se il capitolo è troppo lungo, ma avevo bisogno di scrivere tutto questo per poter farvi capire come stavano veramente le cose.
Come andrà a finire la storia tra Elizabeth e Trevo? Lo scorpirete nel prossimo capitolo, intanto buona lettura
A prestooooo
panda_potter💙

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