2.

534 21 0
                                    

"Entra." mi intima la guardia, e mi limito ad annuire.

Con la mano giro il pomello della porta e la apro. Dio, non riesco a rendermi conto di chi ho davanti. Alessandro Casillo in persona. Mi squadra dalla testa ai piedi, e mostra un bel sorriso.

"Lei deve essere Ilaria Dale." si avvicina, e istintivamente faccio qualche passo indietro.

"Si." rispondo a voce bassa.

"Non avere paura, Ilaria, non ti mangio mica!" sorride.

C'è anche un altro uomo nella stanza, penso sia il suo manager, e ridono insieme.

"Entra pure, non startene lì impalata. Io sono Gabriele Parisi, il manager di Alessandro. Be', lui dovresti conoscerlo." come sospettavo.

Entro e Gabriele chiude la porta alle mie spalle. Per l'imbarazzo stringo ancora di più a me la macchina fotografica.

Non avrei immaginato che lui fosse così affascinante da vicino. Le foto non rendono nulla. Il suo sguardo magnetico ti inchioda al muro, e qualsiasi cosa tu voglia fare non puoi. I capelli sono leggermente scombinati, gettati all'indietro e con qualche riflesso biondo che echeggia nel castano. Ha un po' di barbetta sul mento, ma cortissima, e due piccolissimi orecchini che a stento ho notato. La camicia ha i primi due bottoni aperti, e si intravede una leggera peluria chiara. Porta le mani nelle tasche dei jeans neri, un mezzo sorrisetto dipinto costantemente in volto. Mi sento parecchio a disagio.

"Allora, Ilaria, siediti pure." consiglia Gabriele, e mi siedo su una poltrona rivestita in velluto nero.

Osservo meglio la stanza: accanto alla porta c'è una scrivania, al lato sinistro le poltrone dove siamo seduti e verso il centro un rotolo di carta grigia da fotografi e altre decine di attrezzi professionali. Il mio mondo.

"Abbiamo scelto te perché osservando alcuni dei tuoi lavori abbiamo capito che sei una tra le più eccellenti fotografe della tua agenzia." comincia Gabriele "C'è stata esigenza all'improvviso. Fabio, il nostro fotografo, ha avuto un incidente ed è all'ospedale, ma queste foto ci servono presto." sorride "Pensi di potercela fare in una settimana? Ritocchi compresi."

"Certo." è la prima volta che sorrido da quando sono qui dentro, e noto con imbarazzo che Alessandro mi sta fissando da parecchio tempo.

Sposto lo sguardo sulle attrezzature che sono al centro della stanza.

"Userò quelli?" li indico.

"Si si."

"Avete già sistemato i punti luce o devo farlo io?" devo avere un quadro completo della situazione.

"Penso che sia tutto ok" risponde Gabriele, ma no sembra molto preparato.

"Allora penso che possiamo cominciare" finalmente Alessandro spiccica parola, e si alza.

Il pantalone nero, a vita bassa, lascia intravedere la striscia grigia dei boxer. Un fremito mi percorre tutta la schiena all'intravista della 'V' più o meno sotto i suoi fianchi. Si accorge che lo sto guardando e sorride divertito, mentre io mi faccio rossa per la vergogna.

Si posiziona sulla carta grigia, con le braccia incrociate ma il sorriso sempre in faccia.

"Queste sono alcune pose che potresti immortalare" il suo manager mi porge alcuni fogli con dei bozzetti disegnati.

Preparo l'attrezzatura e mostro il primo foglio ad Alessandro. Lui imita la posa e comincio a scattare.

|...|

"Sembrò ancora più bello in queste foto" scherza Alessandro con Gabriele, dopo averle riguardate "Scherzi a parte, sono bellissime."

"Soddisfatti al massimo." si alza Gabriele, e lo imito.

Old love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora