Può ritenersi fortunato

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Entrammo dentro l'ospedale e Fede ci accompagnò alla stanza di mio fratello. Appena arrivati mi si spezzo il cuore, Kristian mezzo svenuto a letto con una flebo enorme, gli corsi subito incontro e per paura di fargli male mi limitai ad accarezzargli i capelli posandogli un bacio sulla guancia.

 Era freddo e pallido, mi girai verso l'infermiera e le chiesi:

 ''Uno dei suoi svenimenti?'' 

''Sì, ma da quanto ci è stato riferito il calo di zuccheri è avvenuto contemporaneamente al suo scendere delle scale, perciò cadendo ha riportato delle lesioni.''

 Gli presi la mano e lui ricambiò, anche se debolmente, la stretta. Kri ha sempre avuto la pressione molto bassa, dovrebbe prendere dei farmaci e misurarsela sempre, ma con il lavoro e tutto delle volte si dimentica di farlo...  

Vidi entrare un signore di mezza età vestito di di blu con un camice bianco, si avvicinò al letto e poi mi disse i danni fisici riportati: distorsione della caviglia, ustioni al braccio e al piede, perdita dei sensi e scapola fuori posto.

"Come è successo?" Chiesi al medico.

"Sono caduto per le scale... con il brodo bollente." Mi rispose mio fratello con tono stanco.

Elisa si avvicinò al lettino e gli accarezzò la guancia e nel frattempo il signore uscì.   Fede si mise seduto ai piedi del letto e ci disse di stare calmi, che fortunatamente non era nulla di così grave. Non si sbagliava, l'infermiera infatti ci spiegò tutto: 

" Per la distorsione dovrà usare le stampelle per due settimane e un tutore per almeno 1 mese e mezzo, per le ustioni ci penseremo noi adesso per disinfettarle poi lei dovrà solo sottoporsi a un ciclo di antibiotici, per la spalla le verrà dato il nome di un bravo fisioterapista, considerando il tutto può ritenersi fortunato. Per tanto la prossima volta stia più attento sul non dimenticarsi di prendere i suoi farmaci" Detto ciò chiuse la cartella ed uscì dalla stanza. 

In quel preciso momento Francisco entrò ed io gli corsi incontro stringendomi al suo petto.

Francisco è il "figlio" della sorella di mia madre, dico così perché lui è stato adottato un mese prima di noi ed all'età 15 anni perciò, anche se con mia zia ha comunque un bel rapporto , non l'ha mai chiamata "mamma". Lui è il mio secondo tutore legale, l'unica differenza sta nella mia custodia che è di mio fratello e questo fa si che Kristian sia un po più "potente" di lui. Per farvi capire meglio: avete presente quando una coppia dei genitori si separa e i figli vengono dati un custodia alla madre? Ecco in pratica Kri è mamma e Fra papà.

"Kristian come stai?" Gli chiese preoccupato. 

Rimanemmo all'incirca tutto il giorno all'ospedale. I medici ci avevano detto che non occorreva chiamare i servizi sociali e che avrebbero dimesso mio fratello la mattina seguente. In tutto questo casino però, non mi ero accorta di una cosa... dov'è Valentina? Mi avvicinai a Fede e glielo sussurrai, lui mi disse che stava venendo, aveva solo avuto dei problemi con il treno. 'Strano di solito in queste situazioni è sempre la prima ad arrivare' Pensai.

 Vale mi è sempre piaciuta, ma ultimamente non lo so, è come se la vedessi più "assente".

Si fece sera, ero seduta sulla poltroncina di fianco al letto e stavo finendo di ripassare per l'interrogazione di francese quando mio cugino entrando mi disse:

"È tardi, su andiamo a casa." 

Diedi un bacio sulla fronte a Kristian, lui mi disse di stare tranquilla che tanto lo avrebbero dimesso a breve. Fortunatamente grazie alla flebo si era già ripreso di parecchio, ma ciò non aveva cancellato lo spavento che mi ero presa quella mattina. Uscendo dall'ospedale Francisco non proferisse parola, sapeva che domani avrei avuto un'interrogazione e di solito mi tartassava con domande del tipo "sei pronta?" , "hai studiato BENE?" , "hai ripassato tutto?" (sì, la parte di quello "severo" è sua), quel giorno invece era completamente muto.

"Tutto apposto?" Chiesi il più discretamente possibile.

"Mh mh" Si limitò a dire completamente distaccato.

"Perché non c'era Vale?"

"Non lo so" Pareva quasi arrabbiato...

"Mi è sembrato strano che..." "Callie non lo so!! Non so niente!!" Urlò interrompendomi. 

Decisi di rimanere in silenzio, il fatto che perdesse la pazienza con poco non era una novità, ma arrabbiarsi per nulla, quello no che non era da lui. Inizialmente ci rimasi un po' male, poi però capii che non era lui a parlare  ma qualcosa che lo turbasse... ma cos'era che lo turbava? Cioè, era stata una giornata lunga okay, ma se non ero in quello stato io, come poteva esserlo lui? Ah, chi lo capirà mai. 

Arrivammo a casa, il mio appartamento si trova al 2° piano e quello di Franci e la sua ragazza Giada al 3°, quando si è in queste situazioni, dato che loro non hanno un'altra camera, vengono da me.

Una volta entrati salutammo Giada e poi io andai a prepararmi per la notte. Mi spogliai, mi misi il pigiama, preparai la cartella e scelsi i vestiti per il giorno dopo: optai per un maglioncino largo rosa chiaro e dei jeans stretti neri strappati, già mi immaginavo le storie che mi avrebbe fatto Fran, ma cercai di non pensarci. Preparato tutto guardai il telefono, erano le 23.30, allora lo misi in carica e scacciando un "buona notte" dalla mia camerata mi misi a dormire o almeno ci provai. 

Non lasciarmi la manoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora