alla finelascerai il controllo al tuo cervello impazzito o al tuo cuore scarico?
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« tic-toc »
« tic-toc »
jimin immagina.
immagina il ticchettio del rolex legato al candido polso di yoongi. immagina il suono dell'orologio se tutto il mondo tacesse, gli altri umani, gli animali, le foglie ai lati della strada. immagina e desidera, vive nell'attesa del silenzio, crede di aver bisogno del silenzio per aggirare quel suo persistente mal di testa. quel ticchettio gli si aggancia nella testa. jimin si perde.
« mi fa male la testa, yoongi. »
yoongi tace. negli ultimi giorni, quella è la frase che sente più spesso dal minore.
« ho preso l'oki stamattina, ma ormai non fa effetto. »
« smettila di prendere sempre l'oki. è normale che non funziona più se ne abusi. »
« mamma dice che per stare meglio devo prendere le pilloline che mi da. e anche l'oki. »
« continuo a pensare che ti impongano eccessivamente le stupide parole di un dottore, jimin. queste pillole non ti lasciano abbastanza libertà. »
« ma a casa è una regola. devo farlo, yoongi hyung. »
« una regola, dici, jimin-ah? le regole son fatte per essere infrante. »
e jimin in realtà l'ha fatto!, ha tinto di nuovo i capelli disobbedendo a suo padre: i capelli li tingono i finocchi. ma i ciuffi color arancio son diventati neri, scuri e spenti come i suoi incubi. come i suoi lividi.
yoongi dice qualcosa, forse è un commento sui suoi nuovi capelli, ma jimin non riesce a distinguere i movimenti delle sue labbra, non ricorda come leggere il labiale. la sua mamma gliel'aveva insegnato quando era ancora un bambino. non riesce più a sentire le parole del suo hyung, si sente solo.
così afferra il volante e lo muove da destra a sinistra, tira all'impazzata e graffia le mani di yoongi fino a quando riesce a strapparle via. ha lui il controllo della sua vita.
e di quella di yoongi.
jimin batte la testa e la testa si rompe in mille pezzi, come il vetro dei bicchieri pieni di farmaci che spacca ogni notte alle quattro.
eppure jimin e yoongi volevano solo e soltanto raggiungere il tanto bramato mare per ammirare in compagnia l'insieme di quel cielo tanto complicato da sembrare il loro infinito.
