ㅡ first chapter ❀

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yoongi era stanco ma felice.
yoongi era inutile e innamorato.

erano le 02:58 di mattina e l'aria, fresca e quasi pungente, era estremamente ed estraneamente calma, sensazione difficilmente percepibile nella grandiosa e caotica città di seoul

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erano le 02:58 di mattina e l'aria, fresca e quasi pungente, era estremamente ed estraneamente calma, sensazione difficilmente percepibile nella grandiosa e caotica città di seoul. tutto era fermo, in pausa, le stelle erano le sole ad illuminare il cielo immobile.

min yoongi camminava spedito lungo il marciapiede sul lato destro della strada. indossava solo il suo pigiama grigio sotto al primo cappotto che aveva trovato, e sembrava confondersi tra le altre ombre della notte.

era uscito in fretta e furia dall'appartamento dei suoi genitori dopo aver ricevuto una chiamata dal suo soloamico park jimin.

aumentò il passo. la casa di jimin non era molto lontana dalla sua, distava solo pochi isolati, che si potevano percorrere a passo svelto in meno di dieci minuti.

arrivato di fronte al suo obbiettivo, si soffermò qualche secondo ad osservare l'edificio che tanto conosceva e tanto gli era familiare.

non era una grande casa. quattro mura di un bianco sporco e rovinato dallo scorrere del tempo e dai fenomeni atmosferici, circondate da pochi metri di terreno.

nonostante fosse buio, yoongi aveva ogni dettaglio fissato nella mente, e riusciva ad immaginare ogni ombra e l'origine di ogni sussulto o fruscio.

yoongi sapeva benissimo che, una volta aperto il cancelletto arruginito, c'erano delle belle e rigogliose piante di girasole, circondate da tanti altri fiori, intorno alla porta d'entrata.

lo sapeva perchè era stato lui ad avere piantato quelle piante l'anno prima, per rallegrare jimin. il ragazzo non smetteva di lamentarsi di quanto il posto in cui vivesse fosse troppo troppo squallido.

lo sapeva anche perchè, da quando le aveva piantate, se ne prendeva cura quasi ogni giorno, con o senza il suo amico ad aiutarlo (a volte jimin lo spiava dalla finestra), quando erano in fiore e quando sembravano solo foglie e rametti secchi e morti.

yoongi perse qualche minuto davanti alla porta, perchè si rese conto che ciò che c'era tra lui e quei fiori era molto simile a ciò che si era creato tra lui e jimin durante tutti quegli anni passati assieme.

yoongi se ne prendeva sempre cura.
in qualsiasi momento, ogni giorno, durante tutte le stagioni.

c'erano dei momenti in cui jimin era un ragazzo normale, vivace, colorato e luminoso, giorni trascorsi tra le risate e la costruzione di bei ricordi, giorni felici, senza troppi brutti pensieri e senza rimpianti.

poi c'erano giorni bui e grigi, più di quella notte, in cui jimin innalzava la sua strana barriera e non voleva assolutamente sbocciare e brillare come suo solito. erano i giorni in cui il suo sorriso appassiva troppo velocemente. giorni in cui sembrava solo l'impronta di un'anima, un ombra, un fantasma, in un corpo già morto.

spesso, durante quei giorni, yoongi non poteva fare nulla per aiutarlo. era come un ciclo di stagioni, non si poteva accelerare o ridurre. yoongi lo sapeva bene, era bravo con le sue piante. a volte, più bravo con esse che con jimin. era come se il più piccolo dovesse necessariamente passare attraverso quei momenti per tornare ad essere felice. come se dovesse per forza essere triste, star male e soffrire, per risbocciare più bello e profumato di prima.

ma yoongi, vedendo il suo amico star male, si sentiva in ogni caso perdente. e inutile.

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questo è il primo capitolo di questa fanfiction. spero che come inizio vi piaccia e che non risulti noioso, ma interessante e abbastanza scorrevole
da leggere. mille grazie se avete letto
fino qui. love you all. ~
ㅡ sorrejimin ♡

BLOOMING DAYS。 yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora