Alessandra entrò nell'ufficio di Piton tremando ancora per la paura che aveva avuto di non riuscire a fare più ritorno al castello.
Si guardò intorno l'ufficio era molto grande c'era una scala che portava alla cattedra del preside e prima di quella c'era una grande spazio vuoto con tanti quadri come quelli che aveva visto la prima volta che era arrivata lì a Hogwarts si muovevano e salutavano. Lei non ricambiò i saluti non si sentiva di aprire bocca non era pronta a dare spiegazioni ma farlo capire a Piton era come cercare di farlo capire a un muro cioè praticamente inutile.
In quel momento voleva solo andare nel suo dormitorio e mettersi sotto le calde coperte. Per un attimo pensò davvero di essere nel suo dormitorio e che tutto quello che era successo nella foresta era stato solo un brutto sogno da qui non si era ancora svegliata. Ma una gelida voce che la stava chiamando la fece risvegliare da quello stato di trans. Scosse la testa e ricordò dov'è era e cosa ci faceva. Guardò un ultima volta i ritratti prima di andare davanti al suo professore di pozioni che le stava facendo segno di sedersi.
Alessandra notò che la professoressa MecGgrannit non c'era più ,si chiedeva come mai non fosse rimasta anche lei visto che era la sua capo casa e perché se ne fosse andata. Ma poi come se l'uomo che aveva davanti le aveva letto la mente le rispose semplicemente che la professoressa Meckgrannit non poteva restare perché secondo lui non c'era bisogno che restasse visto che ora vestiva le vesti di preside non serviva la sua presenza. Di questo Alessandra ne fu molto spaventata perché sapeva che così lui porterà punirla a suo piacimento e che non l'avrebbe mai capita e creduta invece se ci fosse stata la MecGgrannit la avrebbe si forse punita ma l'avrebbe capita e aiutata in qualche modo.
Piton: Ebbene? Cosa ci faceva nella foresta proibita? Non lo sa che non si può uscire di notte dal castello soprattutto dopo il coprifuoco?
Lei lo guardò negli occhi senza dire nulla e pensare a nulla si sentiva davvero stravolte da tutte le emozioni che aveva provato. Prima una sensazione di panico poi sopraffatta da qui pensieri che l'hanno spinta a correre per cercare di ritrovare la strada che aveva fatto all'andata.
Questo flusso di pensieri di interrotto dall'apertura della porta dietro di loro. Alessandra trattenne il fiato ma quando vide che era la sua direttrice si rilassò si avvicinò a loro e inziò a discutere con Piton dicendoli che non poteva escluderla così mettendo un incantesimo all'ingresso dell'ufficio per non farla entrare. Essendo il vero preside Silente, Piton non poteva cambiare la password per entrarci ma poteva metterci incantesimi per fare restare fuori persone indesiderate. Ma la professoressa era abbastanza intelligente da riuscire a trovare un controincantesimo.
Alessandra non stava seguendo neanche una parola di quello che i suoi due insegnanti stavano dicendo lì sentiva parlare ma non riusciva ad afferrare neanche una parola. Sentiva la testa che le faceva male, lo stomaco che andava in subbuglio voleva andarsene, voleva essere in qualsiasi posto tranne che li.
A certo punto si accorse che la sua professa la aveva presa dal braccio e la stava portando con cautela fuori dall'ufficio di Piton.
Per il resto del tragitto rimasero in silenzio. E lei capí che la conversazione era solo rimandata al giorno seguente.
La professoressa l'accompagnò fino hai dormitori aspettò che si mise a letto e prima che appoggiasse la testa sul cuscino le disse quello che già sapeva che avrebbero parlato domani.
Appena la testa di Alessandra toccò il cuscino cadde in un sonno profondo e senza sogni.
La mattina seguente si svegliò prima di tutti e si sentì molto meglio di come si sentiva l'altra sera. Era ancora un po' scossa ma era pronta ad affrontare la chiaccherata che la aspettava.
Rimase a letto ad aspettare che anche le sue compagne si svegliaserrò per scendere a fare colazione.
Qualche ora più tardi dopo la colazione si ritrovò nell'ufficio del preside seduta dove era seduta ieri sera con l'unica differenza che adesso era pronta e non vedeva l'ora di togliersi questo peso di doverlo affrontare.
Piton stava per iniziare a parlare ma lei lo precedette spiegando che era uscita dal castello perché si era sentita soffocare che aveva bisogno di aria e che sinceramente non si era resa conto di dove stava andando non sapeva che quella era la foresta proibita e spiegò che non sapeva nemmeno come ci era arrivata solo che all'improvviso si ritrovò circondata da alberi.
Severus la ascoltò attentamente guardandola negli occhi mentre pronunciava ogni parola e vide che non stava mentendo che era la verità così decise di non punirla ma le disse che fosse successo di nuovo sarebbe stata in punizione per almeno una settimana nel suo ufficio dicendo che le avrebbe fatto passare la voglia di girovagare quando le pareva per la scuola.
Alessandra annui e lui la congedo lei uscí e davanti al gargoyle di pietra che faceva da guardi all'ingresso della ufficio vi trovò la sua amica Alicia che la stava aspettando si guardarono per un po.
Fu Alicia a rompere il silenzio dicendo che dovevano parlare per come si erano lasciate l'ultima volta che si erano viste. Alessandra la guardò ripensando al comportamento che aveva avuto e che non era riuscita a capirne la causa. E era stata complice della sua corsa avventata fuori dal castello insieme ad tanti altri motivi.
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Luna
FantasyAlessandra è una ragazza di 14 anni che dopo aver perso i suoi genitori scopre di essere una strega e di essere stata ammessa anche se un po' in ritardo alla scuola di stregoneria a Hogwarts. Lì la sua vita cambierà del tutto a causa di alcune rivel...