Capitolo 17
Passarono due mesi da quando conobbi la piccola Dalya: le ragazze -dopo la lezione che ebbero da Fay- si limitavano a qualche frecciatina di tanto in tanto, il rapporto fra me ed Aaron era migliorato; eravamo sulla linea che separa la fase "fidanzati" e quella di "amicizia", incontravo quasi ogni giorno mia madre, tra me e Fay si creò un rapporto molto forte; bastava che ci guardavamo negli occhi per capirci perfettamente -anche se il mio sguardo era sempre apatico-, Dalya mi veniva a trovare molto spesso o andavo io a trovare lei. L'unica nota stonata era che il rapporto con lui era peggiorato, oramai non passava un giorno in cui non ricevevo botte o essere violata, l'unica cosa diversa è che ora ero totalmente convinta che tutto questo non era giusto, solo che ancora non riuscivo a ribellarmi del tutto; ci avevo provato ma avevo fallito miseramente. Guardai la sveglia e per poco non mi affogai con la mia saliva "cavolo! È tardissimo!" mi vestii in fretta e furia; erano le sette non ce l'avrei mai fatta anche se avessi corso. Scesi le scale quasi planando "veloce! Più veloce" saltai gli ultimi tre gradini e sempre correndo mi diressi verso la porta, la spalancai e finii addosso a qualcuno, mi scostai mentre mi strofinavo il naso e incontrai due occhi di un magnifico blu elettrico. Spalancai la bocca mentre lui si mise a ridere "di solito quando si vuole abbracciare una persona lo si fa più delicatamente". Fece un attimo di pausa e poi disse "tipo così" e mi abbracciò dolcemente. Arrossii, lui si staccò da me e sorridendo mi diede un bacio sulla fronte "buongiorno tesoro e buon compleanno" lo guardai stranita "buon compleanno?" lui mi guardò sorpreso "oggi è il 22 Dicembre, il giorno del tuo compleanno" arrossii ancora di più "be..g- grazie" mi accarezzò una guancia "perché arrossisci?"
"ecco..è la prima volta, dopo dieci anni..no undici, che ricevo gli auguri" lui sorrise tristemente ma cambiò discorso "dai andiamo" e il suo sorriso triste venne sostituito da uno luminoso. Sorrisi a mia volta e mano nella mano ci dirigemmo in macchina.
***
Appena scesi dalla macchina due braccia sottili ma forti mi abbracciarono "auguri Lea!" Fay mi baciò la guancia "chiudi gli occhi" la guardai dubbiosa "non fare storie e chiudi gli occhi" mi arresi. Chiusi gli occhi, dopo qualche secondo sentii la voce allegra di Fay "ora puoi aprirli" feci come mi era stato detto e davanti gli occhi mi ritrovai un pacchetto nero con decorazioni floreali argentate. Lo fissai per qualche secondo poi tentennando allungai la mano tremante per l'emozione, lo presi delicatamente e con gli occhi lucidi guardai quelli felici di Fay "g-grazie mille" arrossii leggermente. Lei sorrise teneramente "su forza aprilo" con mani tremanti scartai, con delicatezza, la carta regalo. Guarda il cofanetto di velluto color scarlatto e lo aprii, rimasi senza fiato, al suo interno vi era una collana con il ciondolo a forma di goccia del colore dei miei occhi, grigio ghiaccio, guardai Fay "g-grazie mille, è stupenda" lei sorrise e prese la collana dal suo cofanetto "dai girati ti aiuto a metterla" poi ci pensò su "anzi lascio questo onore a mio cugino" così passò la collana ad Aaron, che sorrise con gratitudine. Sfiorandomi il collo con i polpastrelli delle dite mi mise la collana intorno al collo, poi mi sussurrò in un orecchio "alza i capelli" arrossii violentemente ma feci come mi era stato detto, con la mano tremante alzai i capelli in una coda, mentre lui con delicatezza agganciò la catenella. Quando fù il momento di lasciarla, indugiò sulla pelle del mio collo, facendomi arrossire ancora di più, poi si allontanò "fatto!". Mi girai verso di loro e Fay ed Aaron mi fecero un sorriso abbagliante.
***
Suonò la campanella della sesta ora e con Aaron mi diressi verso l'uscita, al cancello feci per salutarlo quando lui mi trattenne per il polso "aspetta, ti dò un passaggio"
"ok" sorrisi felice, anche se i miei occhi rimanevano spenti, entrammo in macchina di Aaron e lui partì, dopo qualche istante capii che non stavamo andando a casa mia poichè prendemmo la strada opposta "emh Aaron?" lui sorrise "non preoccuparti" annuii "ok" dopo qualche minuto riconobbi la strada che portava nel bosco 'fatato' , quindi pensai che stavamo per andare a trovare la mamma, ma subito mi ricredetti quando lo sorpassammo, guardai Aaron incuriosita e notai che cercava di trattenere un sorriso "che c'è da sorridere" lui scosse le spalle "niente"
"mh, non me la racconti giusta" lui sorrise. Lo guardai ancora più dubbiosa quando ci fermammo davanti casa sua "Aaron? Che mi nascondi?" lui sorrise "ora vedrai" ''devo incominciare ad aver paura?'' usai la nostra connessione ''dipende'' lo guardai dal basso in alto ''aiuto..sono finita nella casa del lupo cattivo, salvatemi'' per poco Aaron non si strozzò nel tentativo di soffocare una risata. Entrammo in casa sua e ci dirigemmo verso la sua stanza, entrai titubante "giuro che non ti mangio" mi strappò un sorriso, quando fui entrata completamente lui chiuse la porta alle sue spalle, poi si diresse verso l'armadio, lo aprii e un attimo dopo ne uscì con un pacchetto in mano. Arrossii "oh no anche tu no" lui mi guardo stranito "perché che c'è di male?" ''ecco..non ci sono abituata'' lui sorrise dolce e mi porse una mano "vieni" mi avvicinai e gli afferrai la mano, mi fece sedere sul letto e lui si sedette al mio fianco, mi porse il regalo "forza, aprilo" presi la scatola del regalo e scartai l'involucro con mani tremanti dentro vi era una busta per lettere color panna con disegni astratti del colore degli occhi di Aaron e una piccola scatolina di velluto nero. Decisi di aprire prima la busta, conteneva una piccola lettera scritta su una pergamena raffinata e due biglietti. Decisi di leggere prima la lettera, dopo qualche istante le lacrime scesero dai miei occhi, quella era la lettera più dolce che avessi letto. Aaron mi asciugò le guance con il suo pollice "non piangere" gli buttai le braccia al collo "grazie" dolcemente staccò le mie braccia dal suo collo "c'è un'altra cosa" lo guardai negli occhi "cosa?" lui prese la scatoletta e si inginocchiò di fronte a me e con voce decisa e dolce disse "Lea, vuoi essere la mia ragazza?".
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Perdonatemi per l'assurdo ritardo >-< chiedo clemenza! Purtroppo non è dipeso da me, ma da forze più grandi di me. Infatti, mentre scrivevo il capitolo il computer si è chiuso (mancanza elettricità) quindi quando sono andata per continuare il capitolo ho avuto una piacevole sorpresa, il capitolo ha fatto ''puff'' e non c'era più. Inoltre volevo scusarmi per il capitolo deludente, ma sinceramente non sono riuscita a scrivere di meglio. Grazie infinite per la vostra pazienza. Un bacione, Rashal.
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Black Wolf (IN REVISIONE)
Manusia SerigalaSono passati 10 anni dalla morte della madre di Lea, ogni giorno subisce le punizioni del padre che lei ritiene opportune, poiché la colpa è sua se la madre è morta (almeno secondo lei). Ma è qui che sbaglia e a farglielo capire e a salvarla dalle...