-"Hey Rob!"
Le note di 'Hotel California' risuonavano nell'ambiente.
-"Tesoro!" Esclamò l'omaccione venendomi incontro a braccia aperte con un sorriso sincero dopo avermi vista entrare nel negozio. -"Come stai? E tuo padre? È un po' che non vi si vede!"
-"Oh, stiamo bene! Papà è solo impegnato con il lavoro ma conoscendolo si rifarà vivo presto."
Robert, la prova vivente che giudicare dall'apparenza è uno sbaglio. Un omone sulla cinquantina dalle braccia muscolose e tatuate, l'addome, un tempo ben scolpito, era ormai gonfio, calvo, con un bel paio di baffi neri arricciati e un cuore d'oro.
Il suo negozio di dischi, il "Flashback Records", era il luogo preferito mio e di mio padre dove poter trovare tanti dischi nuovi,usati e ristampe.
-"Allora, hai qualche novità?" Domandai.
-"Se ne ho! Infondo a destra trovarai qualcosa che sicuramente ti interesserà."
Mi recai nell'area indicata da Rob e cominciai a studiarmi i nuovi arrivi mentre, questa volta, nel negozio si diffondeva la voce di Joe Cocker cantando 'You're so beautiful'. Adoro.
Canticchiando scorrevo le dita sui cd dal basso verso l'alto e, quando alzai lo sguardo, i miei occhi incrociarono quelli di un ragazzo bruno di fronte a me, ma dal lato opposto dello scaffale. Velocemente feci ricadere il mio sguardo sui cd ma, quasi involontariamente, fui costretta a rialzarlo. Il ragazzo si era spostato leggermente verso destra e anche lui, intonando le note cantate da Cocker, aveva spostato la sua attenzione sui cd; sorrisi tra me. Mi diressi poco più in là, verso uno scaffale più alto per osservare un'altra vasta gamma di cd quando sentii sfiorarmi il braccio. Mi voltai.
-"Scusami." Disse il ragazzo moro dopo aver riposto un disco nello stesso scaffale a cui ero rivolta. E così, per la seconda volta i nostri occhi erano gli uni negli altri ma, adesso, potei osservarli meglio. Delle lunghe ciglia nere facevano da contorno a due occhi scuri dalla forma lievemente allungata.
-"Di niente." Risposi con un sorriso di cortesia che il moro ricambiò continuando a tenere i suoi occhi nei miei, senza parlare. Sentendomi avvampare tornai a rivolgere l'attenzione sui dischi o, almeno, a far sembrare che così fosse. Per qualche secondo, spiando con la coda dell'occhio attraverso i lunghi ricci che mi ricadevano sulla spalla, potei essere sicura che il suo sguardo era ancora poggiato su di me, poi si allontanò, e tornai a respirare. Si diresse verso la cassa, dove Rob gli avrebbe venduto il cd che teneva tra le mani e, uscendo dal negozio, si voltò un'ultima volta: per la terza volta i nostri occhi si guardarono.
Poco dopo uscii anch'io.
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Our Song
Fanfiction"Non so bene come spiegarlo, ma sentivo come se tra me e lui ci fosse un'intesa segreta, come se quegli sguardi scambiati significassero più di mille parole, come se, in questo modo, ci fossimo già conosciuti all'insaputa di tutti perché, ecco.. nes...