Capitolo VIII- Quel maledetto bacio.

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Un brindisi va a me, e me soltanto, che ho retto questo anno e questa vita fino a ora, senza abbassare la testa, senza arrendermi. Sempre più forte, sempre più vera, sempre più me stessa.

Buona lettura...

Spalanco la parta e entrambi gli uomini mi guardano con aria confusa.

Come dargli torto?

<Ehm...scusate. Ero venuta solo per vedere come stava mio fratello. Non volevo disturbare.> mi giustifico.
<Non si preoccupi Alice. Noi qui abbiamo finito. Arrivederci dottor. Cagliostro.> lo saluta cordialmente il dottor Einardi.

Il dottor Cagliostro esce dalla stanza e rimaniamo solo io, il PM e Marco.
<Scusi, le posso fare una domanda?> gli chiedo.
<Certo.> dice ridacchiando. <E devo dire che me lo sarei aspettato.>
<Ma mi scusi, lei cosa ci fa qui nella stanza di mio fratello? Lo conosce?> gli domando un po' confusa.
<Beh, diciamo che ne ho avuto il piacere. Avevano chiamato qualcuno che facesse le foto a un sopralluogo, siccome il nostro vecchio fotografo è andato in pensione. Ci siamo incontrati lì e diciamo che abbiamo iniziato a conoscerci. Suo fratello è un tipo bizzarro ma molto simpatico.> mi risponde.
<Ah, capisco. Beh vede, non ne sapevo nulla e quindi sono rimasta un po' interdetta.> gli dico in tutta sincerità, mettendomi la borsa in spalla, pronta per uscire.
<No, certo. Lei va via?> mi domanda prendendo la sua ventiquattr'ore.
<Si, devo andare a lavoro.> rispondo.
<Se vuole la accompagno.> si propone.
<Ehm... si, grazie. Sempre se non disturbo.> accetto gentilmente.
<Ma si figuri. Su forza, andiamo.>ci appropinquiamo verso l'uscita, dove trovo il dottor Cagliostro, e ne approfitto per chiedere di mio fratello.
Il dottore mi spiega che non ci sono miglioramenti ma neanche peggioramenti.
Beh, meglio così, in un certo senso. C'è, però il cinquantacinque per cento di possibilità che si risvegli a brave.

Siamo fuori dall'ospedale e ci stiamo avviando verso la sua auto quando noto che non stiamo andando verso una macchina bensì a una moto.
Rimango un attimo pietrificata: ho il terrore delle moto.
A risvegliarmi dalla trance è Sergio, che mi sventola la mano davanti alla faccia.
<Ehi, tutto okay?> mi domanda Einardi.
<Diciamo di sì. Credo.> affermo insicura.
<Sei sicura?> mi domanda nuovamente.
<Beh, in realtà no. Ho il terrore delle moto. Da piccola ci sono salita con mio padre ma, non tenendomi bene aggrappata a lui, al primo salto sono caduta a terra e mi sono rotta un polso. Quindi direi che le moto non sono dei ricordi positivi della mia infanzia.> gli confesso.
<Oh, beh. Allora non saprei...> inizia ma io lo precedo.
<Non importa. Le paure sono fatte per essere superate, no? Perciò è quello che farò.
Detto questo monto sulla moto e Sergio, sorridendomi, mi porge il casco, che mi infilo, e monta in sella anche lui.
Mi aggrappo a lui con tutta la forza che ho in corpo, tanto che mi deve allentare un po' la stretta delle braccia intorno al suo torace, se no rischio di rompergli una costola.

In meno di dieci minuti giungiamo in istituto.
<Grazie per il passaggio.> gli dico porgendogli il casso rosso rubino che mi aveva prestato.
<Non c'è di che. Ma ora sei in debito con me.> dice con un tono dolce ma deciso.
Gli sorrido e intanto mi metto a posto la frangetta che oggi pare avere vita propria.
Vedo che Sergio sposta lo sguardo dietro di me è un secondo dopo posa le sue labbra in un punto estremamente vicino alle mie labbra.
In zero virgolate secondi il mio viso diventa bordeaux, quasi come il casco che avevo tra le mani poco fa.

Ma perché ha fatto così?

Imbarazzata mi volto per andarmene ma lui mi ferma per un polso.
<Che ne dici se sta sera andiamo fuori a cena?> mi domanda fermo e sicuro.
<Beh, non saprei. Devo vedere che impegni ho...> e ora cosa mi invento?! <...Che impegni ho, che sono segnati sul calendario. In cucina. Di casa mia. Guardo e poi ti dico.> se Claudio lo viene a sapere mi picchierà a sangue, ne sono certa.
<Certo. Anzi ti do il mio numero, così poi mi puoi dire qualche cosa. Allora, andiamo?> mi domanda.
<È? Dove?> gli domando a mia volta un po' confusa.
<Dentro. Devo consegnare dei fogli in segreteria da parte del Commissariato.> mi dice mentre iniziamo a salire le scale dell'edificio.
<Oh, va bene.> gli rispondo.

Entriamo e io mi dirigo verso la stanza degli specializzandi mentre Einardi verso la segreteria.
Poso la mia roba alla mia postazione e mi infilo il camice bianco appena lavato.
Mi siedo al mio posto e apro il PC, convinta di andare avanti con il lavoro affidatomi dalla Wally, ma i pensieri che mi ronzano in testa non sono d'aiuto alla mia sfuggevole concentrazione.
E i miei pensieri sono tipo: perché mi ha dato un bacio? Perché mi ha invitato a cena? Lo dico a Claudio? Così poi uccide me e subito dopo lui? E perché ha guardato dietro di me prima di darmi quel maledetto bacio?
Mai una volta che le cose per me siamo semplici.
A riportarmi alla realtà è Sergio che mi sta di nuovo richiamando al Pianeta Terra.
<Alice, ci sei?> mi dice sventolando, di nuovo, a distanza la sua mano callosa.
<Ehm... Si! Ci sono. Che succede?> gli domando ritornando in me stessa.
<Nulla. Volevo solo salutarti. Torno a lavoro.> mi dice mentre si avvicina.
<S-si, ci vediamo> balbetto cercando di sottrarmi alle sue labbra, che si stanno, di nuovo, per posare sulla mia guancia sinistra.
Devo aver indietreggiato troppo perché scivolo dalla sedia e mi ritrovo a terra, con un dolore lancinante che mi colpisce il fondo schiena.
<Ahi, che male> dico strofinandomi una mano sulla natica destra.
<Stai...> non riesce a finire la frase che qualcuno lo interrompe.
<Ehi! La devi lasciar stare!> Claudio.
E intanto, come se non bastasse, arrivano anche Lara e Paolone, che assistono alla scena in silenzio da dietro il nostro furibondo capo. Non capisco se siano divertiti, incuriositi o eccitati all'idea di riempirmi di domande e battute appena tutto questo sarà finito.
<Ma io...> non lo lascia finire di nuovo che lo caccia.
<Te ne devi andare Einardi> gli ordina CC.
<Scusami Alice. Mi faccio sentire> si rivolge a me prima di sparire dietro la porta.
Claudio si volta verso i miei compagni di studio e li rimprovera.
<E voi? Non vi avevo assegnato un incarico sulle alghe?>
<Si ci scusi, eravamo venuti a prendere gli appunti.> giustifica entrambi Paolone.
E io intanto sono ancora a terra tutta dolorante. Tipico.
Lara e Paolone escono dalla stanza.
<Stai bene?> mi chiede Claudio mentre mi porge entrambe le mani che afferro. In un rapido gesto Claudio mi tira su, tanto che gli stavo per finire addosso.
<Si, sto bene, più o meno.> glielo dico o non glielo dico? <Claudio, io...> inizio.
Lui mi guarda. <Einardi ti ha dato un bacio, non è vero?> mi domanda prima che io possa terminare la frase.
<Si...> dico dispiaciuta. <Ma non sulla bocca, te lo posso giurare. Ma tu come fai a saperlo?> gli chiedo.
<Ero venuto fuori per vedere se arrivavi e vi ho visti> il suo tono è molto deluso, e anche lui.

Ecco perché prima di stamparmi il bacio sulla guancia a spostato lo sguardo dietro di me.
Che infame, lo ha fatto apposta! Non lo credevo così banale.

<Ecco! Che gesto banale!> dico quasi infuriata.
<Di che parli?> mi chiede.
<Prima che mi desse quel maledetto bacio, ha guardato dietro di me e prima che potessi voltarmi per vedere che cosa aveva visto, mi ha dato quel cavolo di bacio. E ora ho capito. Dietro c'eri tu, Claudio.> gli confesso.
<Che figlio di puttana! Lo ha fatto per ripicca, sicuramente.> mi dice incazzato nero.
<Ripicca?> gli domando stranita.
<Si, beh... è una storia lunga ma te la spiegherò poi.> mi dice e poi mi lascia un dolce bacio sulla fronte.
<Ti va, sta sera, di venire da me?> mi chiede poi.
Annuisco sorridendo dolcemente.
<A sta sera, mia piccola Alice> mi dice sorridendo prima di uscire e tornare nel suo studio.
Ed ecco, che pochi minuti dopo, rientrano Paolone e Lara. Ciò vuol dire che per il resto della giornata dovrò subirmi un interrogatorio neanche fossimo nella serie di C.S.I..

{Spazio Autrice}

Buon pomeriggio a tutti🦋
Eccoci qui con l'8º capitolooo👽 Spero davvero che vi piaccia❤️

Ora che si è ritornati a scuola non so quando riuscirò a scrivere e a postare i prossimi capitoli. Perciò vi dico solo che non sarò precisa con le pubblicazioni... I'm so sorry🙈

Lost__inmy__Books

~Il Mio Dolce Tormento~//Lost__inmy__Books (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora