Capitolo XI- È ancora tutto da vedere.

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Chiedimi di rimanere con te,
di calmare ogni tua tempesta
anche se spesso son io a provocarle.

Buona lettura...

Sono passati all'incirca cinque giorni da quella proposta e Claudio non mi ha ancora dato una risposta definita.
Un giorno è si, l'altro è no, può darsi, probabilmente, forse, assolutamente no è via così.
Ma cosa ci posso fare se non attendere?

Saranno appena le sei e trenta del mattino, quando siamo abbracciati nel letto.

<Buongiorno> mi saluta dandomi un leggero bacio sulla punta del naso.
<Giorno> gli sorrido mentre mi avvicino ancora di più a lui.

Lui è così caldo. Ma come fa?

<Ma tu mi sfrutti> mi dice.
<In che senso?> gli chiedo.
<Come calorifero. Sei gelata, soprattutto le tue gambe>
<Può darsi> dico ridacchiando. <Ma tu sei sempre così caldo, ed è un peccato non sfruttarlo. Ma poi io vorrei sapere come fai a dormire senza maglia, quando fuori ci sono meno venti gradi, e rimanere bollente> gli domando.
<I segreti del mestiere, bella mia. I segreti del mestiere.> mi dice accarezzandomi una guancia.

Improvvisamente un'ondata di nausea mi assale.
Mi alzo e corro verso il bagno. Apro la tavoletta del water e inizio a respirare pesantemente, ma senza vomitare.

Claudio mi corre incontro.
<Ehi. Ma che succede> mi chiede un po' preoccupato, mentre si inginocchia vicino a me e inizia a passare la sua mano sulla mia schiena.
<Non ne ho idea. Mi è salito un gusto strano in bocca e la testa a iniziato a girare.> esordisco chiudendo la tavola del gabinetto, sedendomici sopra.
<Sicura di star bene ora?> mi chiede.
<Penso di sì. Non è che mi passeresti il beauty-case?>

Mentre me lo passa, l'occhio mi cade sul pacchetto di assorbenti. Sigillato.

Perché è sigillato quando dovrebbe essere aperto e quasi finito da almeno una settimana e mezzo?
Cazzo...

<No, no, no...> inizio.
<Cosa?> mi chiede sorridendomi fievolmente.
<Io ho...>
<Cosa? Cos'hai?> mi domando preoccupato.
<Che giorno è oggi?>
<Mi pare il ventitré. Perché?>

Mi alzo e vado davanti allo specchio da parete che c'è in camera sua. Alzo la maglietta che mi ha prestato, scoprendomi dal linguine a sopra il petto.
Inizio a osservarmi, come non mi sono mai guardata allo specchio.
Mi sembro diversa. Sono io ma allo stesso tempo non allo sono.
Come mai?
Perché?
Cosa vedo di nuovo in me?
Sono sicura di piacermi di più per un semplice, minimo ma spettacolare dettaglio.
La pancia. Comincio a massaggiarla.
È  diventata leggerissimamente più grande, ma è bellissima.

<Che hai?> Claudio arriva da dietro e mi abbraccia.
Il suo viso è appoggiato sulla mia spalla e le sue braccia e le sua mano percorrono, verso il basso, il mio grembo, fino ad arrivare a metà coscia. E poi di nuovo su.
<I-io h-ho...Io ho un ritardo.> esordisco.

Allo specchio, dietro di me, lo vedo impallidire, come se avesse visto un fantasma.

<Sei sicura?> mi chiede ancora bianco in viso.
<S-si, mi pare di sì. Il ciclo mi sarebbe dovuto arrivare il diciassette.> gli confermo rimettendomi a posto la T-shirt extra-large del mio CC.
Mi volto verso di lui, che mi guarda spaventato.
<Okay, non dare in escandescenze. La colpa è mia, con tutto quello che è successo in queste settimane me ne sono completamente dimenticata.> gli confesso.
<E da quanto non la prendevi?> mi domanda con un tono freddo.
<Aspetta.>

~Il Mio Dolce Tormento~//Lost__inmy__Books (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora