Capitolo XVIII- Dovrebbe essere illegale.

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E ti prego, sorridi solo a me ed evitiamo che qualcun altro si innamori di te.

Buona lettura...

Sono le due del mattino e io sto morendo di sonno.
Dovrebbero essere illegali i voli prima delle 6 del mattino.
Alle tre e un quarto abbiamo il volo per Ajaccio ma Claudio ha deciso di tirarmi giù dal letto alle due. In questo momento lo vorrei ammazzare io.

<Ma è troppo presto così!> mi lamento con la testa sotto il cuscino.
<Sei un lamento unico, Alice> dice Claudio mentre si dirige verso il bagno. <L'idea è stata tua. Ora ti adegui alle mie regole, se vuoi che venga con te.> continua.

Lo detesto, anche se ha ragione.

Rimango nel letto altri 10 minuti, poi decido che è ora di alzarsi. Anche perché devo ancora finire di mettere alcune cose in valigia.
Vado verso il bagno e trovo un CC che si sta lavando i denti con solo i boxer in dosso. Arrivo da dietro e lo abbraccio e appoggio in mento nell'incavo della sua spalla.

<Dovrebbe essere illegale alzarsi così presto.> affermo.
Claudio si sciacqua la bocca e si volta verso di me.
<Tu invece ti lamenti troppo quindi...> inizia, mentre mi sfila via la maglia del pigiama. Inizia a baciarmi sul collo, fino a scendere poco più sopra del seno.

Posso dire finalmente che ho trovato la mia persona, lui mi completa, mi spoglia dei miei difetti, o meglio, dei miei indumenti e mi fa stare bene.

Dopo di che mi spinge nella doccia. Lui si ferma per togliersi i boxer poi entra e si chiude la porta di vetro dietro di lui.
<Claudio...>  inizio ma lui mi chiude la bocca baciandomi vogliosamente.
Il fatto è che non riesco mai a dirgli di no perciò mi lascio andare anch'io.

Nel mentre che siamo in doccia, sotto l'acqua calda che scorre sui nostri corpi nudi a contatto, penso che finalmente ho trovato la risposta a quella domanda tanto temuta: "cosa vuoi fare nella vita?". Voglio guardarti, fare il mezzo sorrisino e pensare "Cavolo, lui è mio". Voglio rifugiarmi nelle tue braccia e sentirmi parte di te, toccarti la fronte quando stai male per vedere se hai la febbre, arrabbiarmi perché quando ti fai la doccia lasci tutto per terra. Io nella vita voglio fare la lotta con i cuscini e lasciare le piume sui nostri sorrisi, fare il caffè bruciato che non ti piace e darti il piatto di pasta più grande. Voglio guardare le partite di pallone con te e urlare di gioia quando la mia squadra segna, e poi prenderti dal mento, fissarti e baciarti forte mentre mi dici che quello era fuori gioco. Voglio te: è questa la mia aspirazione più grande (Cit. Federica Maneli).

Venti minuti dopo siamo asciutti e quasi pronti. Metto e ultime cosa nel bagaglio a mano e sono pronta per questa nuova avventura. Si, un'avventura di quattro giorni, ma sarà pur sempre un'avventura. Anche perché ci sarà Claudio al mio fianco.

Cosa desidero di più?

<Hai preso tutto? Non è che poi, quando arriviamo in aeroporto mi fai tornare in dietro perché hai dimenticato qualche cosa?> mi chiese. E conoscendomi se lo sarebbe potuto aspettare da me.
<No, stai tranquillo. Ho preso tutto. Ne sono più che certa.> risposi sicura di me. <Ora andiamo che se no perdiamo il volo> esclamo.
<Disse quella che arriva sempre in ritardo.> disse sarcastico CC.

Nel giro di mezz'ora siamo in aeroporto.
Alle mancano trenta minuti al check-in e io ho fame. Sta mattina, Claudio non mi ha lasciato il tempo di fare colazione. E così, ora sto girovagando, da sola, per l'aeroporto in cerca di un bar.
Eppure dovrebbero esserne pieni di bar, ma non c'è nulla da questa parte.
Ed è un quel momento che scorgo uno Starbucks.
Nel momento in cui mi metto in coda, sento il mio cellulare vibrare nella tasca posteriore dei jeans.
È Claudio. Stata già impazzendo perché non mi vede arrivare, dato che mancano quindici minuti all'imbarco.
<Claudio?> rispondo al telefono.
<Si può sapere dove sei finita? È un quarto d'ora che sei sparita.> mi riprende.
È noioso quando fa così. Quando non si seguono i suoi ordini e la sua tabella di marcia, potresti anche morire fulminato dal suo sguardo, se ti va bene. Altrimenti potresti finir male punto e basta.
<Ho trovato solo ora il bar. Vuoi qualcosa?> gli domando cortese. Almeno uno dei due dovrà pur esserlo.
<No. Muoviti.>
Cosa dicevo?
<Stai tranquillo. Cinque minuti e sono lì.> rispondo ma lui aveva già riattaccato.

<Salve> saluto la commessa.
<Buongiorno. Cosa desidera?> mi domanda l'impiegata.
<Una brioche alla Nutella e un cappuccino. Entrambi da asporto.> rispondo.
Ritiro l'ordine e pago. Guardo lo scontrino: sette euro?!
Ma siamo fuori di testa? Quattro euro e cinquanta un cappuccino?
Sembra sia stato fatto in oro colato. Caspita.
Guardo l'orologio: tre e mezza. Giusto in tempo. Mi basta solo tornare indietro e possiamo fare il check-in.

Tornado indietro, mi sorseggio il mio "oro colato", ma non mi accorgo di star andando a sbattere contro un'altra persona.
<Oh, accidenti! Mi spiace, ero distratta>

<<QUANDO MAI?!>>
Zitta coscienza!

L'uomo di gira e si scopre essere Arthur.
Ma cavolo. Su sette miliardi di persone, dovevi farmi andare a sbattere contro l'unica con cui non voglio più avere a che fare?
<Alice> mi saluta cordiale, come se l'ultima volta che ci siamo visti non fosse successo nulla.
<Scusa, ti ho sporcato la giacca di cappuccino.> ACCIDENTI! Il mio cappuccino da quattro euro! E chissene frega della giacca. Dovrebbe essere lui a scusarsi con me. Non il contrario.
<Oh. Non ti preoccupare. Beh, come va?> mi domanda.
<B-bene, benissimo. Io e Claudio stiamo per partire per la Corsica e... accidenti! Sono in ritardo. CC... cioè Claudio mi sta aspettando e se non torno subito potrei anche finire male> rispondo cercando di levarmelo dai piedi.
Strategia che si rivela inutile.
<Se vuoi ti accompagno> si propone.
<Ehm... okay, Arthur, non ricordi cosa è successa l'ultima volta che tu e Claudio siete stati a meno di due metri l'uno dall'altra? Beh, io si e anche il labbro di Claudio. Quindi, grazie, ma meglio di no.> lo rifiuto cortesemente.
<No, certo, lo capisco. Volevo solo essere gentile. Ma hai ragione. E mi spiace per l'ultima volta, è solo che vederti e non poterti più ne baciare ne abbracciare, mi fa star male. E mi fa star male ancora di saperti sua e non più mia.>
Io lo guardo fissa negli occhi, che ormai sento lucidi. Sento che sto per iniziare a piangere ma qualcuno mi tira indietro con prepotenza per il braccio. E lì, il mio cappuccino, cade definitivamente per terra, sporcando le scarpe di tutti e tre.
<Claudio, accidenti!> quasi urlo.
Arthur guarda la scena in silenzio.
<Claudio cosa?! Siamo già in ritardo e tu ti fermi a parlare con questo ebete vagabondo? Muoviti!> termina lì e mi prende la mano per trascinarmi via.
Con l'altra mano saluto e con il labiale cerco di mimare un "mi spiace, ma ha ragione".

Finalmente abbiamo fatto il check-in e ora ci stiamo imbarcando.
Cerco i posti, ovviamente in prima classe. Conoscete Claudio.
Una volta trovati, io mi metto vicino al finestrino e Claudio accanto a me. Allacciamo le cinture.

È la prima volta che prendo l'aereo e ho un batticuore assurdo.
CC lo nota e mi prende la mano. Io mi volto stupita, come stupito è il mio volto.
<Che c'è? Non posso prenderti la mano dato che sei agitata?> mi domanda guardandomi accennando un leggero sorrisetto.
<No, certo...> lascio la frase a metà.

BAH! Non so voi ma, io non lo capisco.

Stiamo per decollare. Io stringo la mano di Claudio e lui, sorprendente, mi da un bacio sulla guancia e mi sussurra all'orecchio: "andrà tutto bene".

{Spazio Autrice}

EHILÀÀÀÀ!
Allora... avete tutte le ragioni per essere arrabbiat* con me.
Siamo ad ottobre e non posto un capitolo da un bel po'.
Però per me, e anche per altr* ovviamente, è ricominciata la scuola e essendo in 3ª liceo artistico, sono piuttosto piena di progetti da consegnare entro scadenze precise. E, perché non sono già in uno stato confusionale, si aggiungono le verifiche e le interrogazioni.
E pensare che la scuola è ricominciata da soli due mesi o poco più.

Aggiungo che i capitoli, come sempre, non saranno mai postati regolarmente... sapete, l'ispirazione.
L'avrò usata tutta per un progetto che sto portando avanti dalla fine di settembre.
*ACCIDENTI A TE, PICCOLO PRINCIPE!!*

Detto ciò... spero continuiate a seguirmi in questa confusionaria storia.
E scusate di nuovo per l'orario di pubblicazione;)

Lost__inmy__Books.

~Il Mio Dolce Tormento~//Lost__inmy__Books (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora