Devi fidarti di me.

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Passò un'ora o forse più e quel bel ragazzo alto e con un ciuffo nero rientrò in casa. Dovevo agire al più presto. Mi avvicinai alla casa e andai a bussare.

'Salve' dissi cercando di sorridere, cosa che non facevo da anni

'Heilà, ti serve qualcosa?' rispose quel ragazzo fissandomi attentamente

'Sì, lavoro nella ludoteca a due isolati da qui e se hai un fratello o una sorella minore potresti portarli lì, oggi c'è uno sconto.'

'Sì, anche se preferirei portare te a fare un giro' disse maliziosamemte ;

Intanto scorsi la figura di Yaser che era dietro al figlio osservarmi negli occhi.

'Zayn porta tua sorella  alla ludoteca altrimenti non ti do soldi stasera'. disse con un tono serio e severo.

Zayn sbruffò e andò via mano nella mano con sua sorella.

Finalmente si erano tolti dai piedi, con estrema agilità sfilai il coltellino dalla tasca posteriore dei miei pantaloni neri, presi l'uomo e lo spinsi con la schiena sulla parete puntandogli contro l'arma.

Stavo per ucciderlo quando iniziò a ridere rumorosamente

'Allora Garcia, giochi già in serie A?' disse.

Sgranai gli occhi

-FLASHBACK

Ero nel vialetto di casa mia intenta a palleggiare contro il muro con il mio adorato Molten.

'Hey Garcia, che vuoi fare da grande?' mi chiese un signore

'Voglio giocare a pallavolo in serie A' risposi io.

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Lui era Yaser, quello Yaser, il migliore amico di papà.

Subito lo lasciai andare e sfilai dal mio orecchio un microchip che serviva alla Divisione per ascoltare ciò che ascoltavo anche io. Loro non sospettavano che io sapessi della presenza del chip. Dopo averlo calpestato guardai Yaser negli occhi

'Sai che devo uccideri?' dissi fredda

'Sì lo so, ma so anche che non lo farai'

'Ma se io non ti ucciderò, loro uccideranno me'

'No, non lo faranno tu sei troppo importante, tu gli servi' disse sicuro 

' E a cosa?' chiesi ridendo debolmente

'Lo saprai a tempo debito ora però, devi fidarti di me.'

'Chi ha ucciso i miei genitori?'

'La stessa persona che avrebbe dovuto uccidere anche me, basta domande torna alla Divisione e dì loro che sono morto e dopodichè chiamami a questo numero' disse allungandomi un bigliettino con un numero di telefono.

'Come faccio a fidarmi?' chiesi

'Bhe, se la prossima vittima che ti affideranno sarà Don Martinez   chiamami pure ma se non sarà così, mi verrai ad uccidere con le tue stesse mani'

'Perchè mi hanno inviato per  ucciderti?' chiesi, mentre lo guardavo impassibile

'Perchè so troppe cose.'

Mi fidavo e ritornai alla Divisione.

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