La cura ce l'hai tu.

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'Lasciami' dissi a Zayn.

Mi calmai, ero profondamente vergognata dal mio comportamento infantile

passarono 5 o forse 10 minuti di silenzio e io parlai.

'Perchè tu e Yaser siete ancora vivi?'

'Yaser fù sparato allo stomaco, ma sopravvisse e solo dopo 10 anni la Divisione se ne accorse, mandando te a farlo fuori... Io invece...' le parole gli morirono in bocca. 'Io fui un fottuto vigliacco...proposi di dargli della roba gratis in cambio della mia vita...' sospirò

'Tornai in Colombia e mi inserii nel traffico di droga diventando ciò che ora sono' disse forse disgustato

' Perchè dopo tutti questi anni mi hanno inviata per ucciderti?'

'Perchè hanno terminato il loro progetto segreto o meglio, quello di tuo padre ma non possono vendere quella merda senza la cura.'

'E qual'è?'

'......La cura ce l'hai tu'

disse per poi farsi una striscetta bianca sulla sua scrivania.

'Ora dovete andare via di qui, io farò annunciare il mio decesso e tu Cataleya avvertirai la Divisione' disse per poi sparire da una grande porta.

'Aspetta'

si riaffacciò

'io non so qual'è la cura'

'Neanche io lo so, ma so che tu lo scoprirai' disse per poi andare definitivamente.

Mi voltai verso Zayn mi guardava serio poi mi sorrise. Uscimmo e incontrammo quei due uomini di prima.

'Guarda chi si rivede la puttanella..allora dovevi davvero farti dare la droga da Don Martinez'

gli presi il polso e glielo spezzai, si accasciò a terra dal dolore

'Chiamami di nuovo puttanella o drogata e ti spezzo anche l'altro'

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Eravamo in un camera di motel che mi aveva preso la Divisione, inviai loro un messaggio con scritto <Missione compiuta>

Feci una doccia e mi stesi sul letto, osservavo il soffitto e stavo ripensando a tutto quello che mi aveva detto Martinez, anche mio padre era una spia, anche lui aveva ucciso delle persone; ripensai a quel lurido bastardo di Sean... doveva morire.

I miei pensieri furono interrotti da Zayn che si stese di fianco a me, visto che c'era un solo letto. Restammo in silenzio a guardare il soffitto

'Come stai' chiese dopo un pò

' Bene'

'Non ti credo,sfogati una buona volta ne hai bisogno, io-io ci sono'

'...Vaffanculo' sussurai piano

Spensi la luce e rimasi così, immobile, a fissare un punto fisso del soffitto ancora illuminato dalla luce della luna.

Zayn si era addormentato con una mano sul mio fianco, ma non la tolsi, stavo bene così, stavo bene con lui.

Era passata circa un'ora ed io ripensai a ciò che mi aveva detto; era vero, avevo bisogno di sfogare tutto lo schifo che avevo dentro. Mi alzai dal letto e vodi l'ora, erano le 23.55

uscii dal motel per recarmi in Chiesa ma non entrai nella cattedrale di Bogotá, il cuore mi condusse in una piccola Chiesetta, non era gotica, non era romana ma era semplicemente povera e misera. Quella era la chiesa in cui la mia adorata abuela mi portava da piccola.

Entrai dentro la piccola chiesetta che era leggermente illuminata da qualche candela accesa quà e là e dai raggi della luna che quella sera era piena. Bagnai la mano destra con l'acqua santa e feci il segno della Croce.

C'erano delle vecchiette con degli scialle neri in testa con  il rosario tra le mani sedute nelle prime panche.

Entrai nel confessionale feci nuovamente il segno della croce.

Sentivo il respiro di Padre Josè, era sempre lui, era invecchiato.

'Hola padre'

'Hola niña'

non sapevo da dove iniziare, tenni stretta una croce tra le mani sperando che il Signore mi aiutasse a confessare ciò che avevo fatto in quei 10 anni.

'Brucerò per sempre tra le fiamme dell'inferno'

'Il Signore è misericordioso' disse padre Josè

Trovai la forza e raccontai tutta la mia vita. Sentii che dovevo liberarmi di tutto anche se sapevo che Dio non mi avrebbe mai perdonata.

Quando finii di raccontare tutto, padre Josè mi fece una domanda

'Sei pentita?' chiese

'Sì' pronunciai con la croce sul cuore.

iniziò a pronunciare una lughissima preghiera in  latino era forse di Sant'Agostino, non ne avevo idea. Ci furono minuti di silenzio e poi riprese a parlare :

'Ego te absolvo in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti  Amen.' 

Feci il segno della Croce e baciai quella che avevo avvinghiata tra le mani. Cristo mi aveva perdonata.

'Sai niña, il greco e il latino sono lingue molto importanti, che permettono di arrivare all' etimologia di una parola e scoprirne il significato, tutto ha un significato e tutto deriva da qualcosa vero...Cataleya?'

sgranai gli occhi, non avevo mai detto il mio nome a padre Josè. Uscii subito dal confessionale ma lui dall'altro lato non c'era, era andato via.

Ritornai al Motel, era notte fonda e Zayn dormiva. Mi posizionai davanti allo specchio del bagno e ripensai a ciò che mi aveva detto padre Josè

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