CAPITOLO 13 "Mi farai impazzire."

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Pov Simone  (Consiglio  di ascoltare  Dusk Till Dawn ZAYN ft. Sia <3 )


La mia serata si prospetta un calvario. 

Anya ha cercato di sedurmi dal primo momento in cui ho varcato la soglia della villa. La prima cosa che mi ha infastidito non è stato il suo tentativo di portarmi al letto, ma il fatto che non riuscissi un attimo a smettere di pensare a quei due.

"Allora, dì la verità, quanto ti sono mancata?" Chiede languida mentre sussurra all'orecchio , posando le sue mani avide sul mio corpo.

"Tuo padre c'è?"

"Sì, è nel suo ufficio, ma non ti permetto di abbandonarmi! Puoi raggiungerlo dopo che avremo finito." Propone seducente, nonostante l'avvenenza del suo corpo, non perdo il controllo di me stesso, del resto questo mi succede solo con Vittoria.

"Piccola non mi dai ordini e lo sai bene, dopo che finirò da tuo padre, se mi va ti raggiungerò. Ora lasciami." Dico allontanandola senza delicatezza.

Conosco Anya da tre anni, precisamente da quando ho iniziato a fare affari con il padre Mikael, mio socio nel riciclaggio del denaro proveniente dal racket italiano.

Senza bussare entro impavido nel suo ufficio, è seduto ad un  grande tavolo di ebano con altri tre uomini che vedo per la prima volta.

"Simone finalmente sei arrivato, accomodati! Ti presento Edward Ellison" dice indicando un uomo biondo poco più basso di me con l'aspetto di un damerino, nel suo completo blu "ambasciatore inglese a Malta e loro sono i suoi uomini." Solo in quel momento mi soffermo con lo sguardo sui due energumeni di colore, che tuttavia non mi intimoriscono.

"Allora?" Chiedo stravaccandomi sul divanetto presente nella stanza, mentre quei quattro sono rigidamente seduti intorno al tavolo, noto che il mio gesto indispettisce il signorino, che ha invece un atteggiamento esageratamente composto, sembra che ha una mazza su per il ...

La volgarità che ho in mente viene bloccata dalla voce di Mikael.

"Il signor Ellison necessita della roba che ti ho detto di portare dall'Italia."

"Ah quindi sono per lui? Ma è capace di usarli?" Chiedo prendendomi gioco dell'inglese, non so perché ma mi sta proprio sui coglioni.

"Non li userò direttamente io, ma servono ai miei uomini. Non posso sporcarmi le mani in prima persona, sono una personalità conosciuta e influente." Risponde irritato e vorrei rispondergli non me ne frega un fottuto c....

"Dov'è il carico?" Mi interroga Mikael interrompendo di nuovo la volgarità che aleggiava nella mia mente. Oddio ora non posso neanche imprecare mentalmente?

"Giù. Ho consegnato tutto ai tuoi uomini."

"Mi potresti spiegare come sei riuscito a partire con quattro valigie cariche di mitra?" Chiede uno dei due energumeni guardandomi con ammirazione.

"Ho corrotto l'addetto al controllo, le mie valigie non sono mai state controllate da nessuno."

"Devi riconoscere che il tuo piano ha funzionato, anche perchè una fortuna non indifferente ti ha accompagnato, altrimenti non saresti mai riuscito a partire con quel carico dall'aeroporto di Roma con un volo di prima linea, ti rendi conto che per meno ti arrestano e ti sbattono dentro?" Continua incredulo l'uomo.

E vorrei rispondergli che non so se la dea della fortuna mi accompagna, ma il viaggio l'ho fatto con una divinità, che non riesco a smettere di pensare.

Vittoria mi farai impazzire.

Τύχη: quando la fortuna non basta.Where stories live. Discover now