»Katherine's pov«
Un'alta fitta di nebbia mischiata a della fastidiosa polvere mi stava coprendo la visuale, una visuale che avrei preferito non vedere così presto.
Avevo la perfetta cognizione di ciò che stesse succedendo attorno al mio corpo immobile, tutto troppo velocemente.
Guardai più volte i miei stivali sporchi di terra, le mani ruvide e arrossate, i capelli che lentamente scendevano lungo le mie guance.
Infine, il mio armamento, lo spostamento tridimensionale: la guerra era iniziata e il destino del distretto di Trost era nelle nostre mani, l'umanità aveva bisogno di noi.
Osservai con disgusto la scena agonizzante: urla disperate, corpi accasciati a terra ed un forte odore di sangue, questa missione si rivelò fin da subito un fallimento, inutile girarci intorno e prendersi in giro.
Ridicolo come i soldati si preparino a combattere il nemico quando quest'ultimo ha la possibilità di schiacciarli con solo un piccolo movimento.
Tornai in me, la situazione era grave, avremmo perso la zona se non ci fosse stato qualche miglioramento.
Decisi di entrare nell'edificio centrale, procurarmi gas e lame e salire sul tetto per orientarmi meglio.
Salii le scale, che in quel momento sembravano non avere mai fine, tenni lo sguardo fisso in alto verso la superficie più elevata.
Arrivata dai rifornimenti, cercai di afferrare più provviste possibile non soltanto per me.
Passai all'ultimo step, proseguendo la mia strada, ma qualcosa sembrò impedirmelo.Improvvisamente la centrale tremò violentemente, facendomi cadere dalle scale e atterrare di qualche piano più in basso.
Il movimento tridimensionale si sganciò e le lame caddero ai lati della mia faccia, quasi a tagliarmi le guance.
Presi una bella botta, sentivo la testa pulsare e il cuore battere troppo velocemente.
Poggiai una mano contro il muro per farmi da sostegno e alzarmi, anche se tentennai un attimo, sospirai, cercando i calmarmi e riprendere le redini della situazione.
Le grida dei cittadini e dei soldati cambiarono, quasi cessarono, sentivo tutto ovattato, il sangue iniziava a farsi notare lungo i vari graffi procurati dalla caduta, il dolore dei lividi lungo le ginocchia.
Non mollai, la gente aveva sempre creduto che io, Witcher, estranea, malvista, non potessi effettivamente contribuire alla vittoria del genere umano... beh, questo era il momento di dimostrare tutt'altro, ma Vesemir me lo ripeteva sempre, i witcher non muoiono nei loro letti, e io non ero di certo un'eccezione.
Afferrai le lame stringendole con una forza immensa, allacciai meglio l'armamento in modo di tornare composta e continuare a combattere.
Trasalii un paio di volte, una smorfia sul viso, stavamo lottando da ore ormai, era innegabile affermare che il mio corpo si era indebolito, ma nonostante ciò, mi spostai verso una finestra in cerca della causa che ha provocato il quasi crollo della struttura.
Dopo essermi affacciata, provai una sensazione mai sentita prima, il mio sguardo era intrecciato a quello di un paio di occhi senza anima, ma solo con una voglia di stritolarmi e mangiarmi viva.
Un titano classe 15 metri, chinato proprio verso il piano dove mi trovavo.
-Merda.- sputai acida, mantenendo il contatto visivo con la bestia.
Vidi la sua mano procedere verso il mio corpo.
Abbassai lo sguardo, ghignando silenziosamente.È vero, probabilmente ci avrei lasciato la pelle, ma non nego di aver sentito l'adrenalina percorrermi la spina dorsale.
STAI LEGGENDO
A Choice With No Regrets || Levi Ackerman
FanfictionKatherine era consapevole di quello che faceva, era cosciente che togliere la vita ad un essere umano non era certo un qualcosa di cui andar fieri, era un lavoro sporco, lo sapeva bene, ma qualcuno doveva pur farlo e chi meglio di lei che si conside...