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Partimmo in ritardo e con la pioggia.
Perfetto.

"Tua madre sa che stiamo arrivando?"
"Si, ho fatto partire il messaggero ieri sera"
"Credi che verrà?"
"Lo spero. Voglio che faccia parte della nostra famiglia."
"Lo voglio anch'io. Voglio che ritorni a far parte della tua vita"

Dato che stavamo parlando di madri, figli e famiglia ne approffitai per digli la buona notizia.

"Anche perché ai nostri due piccoli servirà una nonna sempre presente"
Lui si girò di scatto e mi guardo con quel sorriso che non saprei nemmeno come descrivere so solo che mi fa impazzire.
"Stai dicendo che? Sul serio?"
Mi appoggiò la mano sulla pancia.
"Aspettiamo due gemelli amore mio! Il dottore me l'ha detto stamattina!"
"Non ci posso credere! Un figlio era già un miracolo ma due... Due è stupendo!"

Mi strinse a sé pieno di gioia.

"Presto il nostro sogno di avere una nostra famiglia si realizzerà!"
"Si è già realizzato Isabelle. Siamo già una famiglia, ho te e questi due piccoli... Siete tutto per me"
"Sarai un padre magnifico, io lo so questo!"
"Sarò tutto per loro, sarò tutto ciò che mio padre non è mai stato per me. Sarò migliore"
"Si che sarà così"

Dopo circa 5 ore di viaggio arrivammo in città.
Sebbene fosse stato un viaggio lungo con Joseph il tempo era volato.
Era da tempo che non passavamo ore da soli, troppo direi.

Prenderò in considerazione la sua proposta di viaggiare più spesso.

"Non vedo l'ora di conoscere tua madre"
"Anch'io non vedo l'ora che tu la conosco. Ti piacerà molto e sono certo che andrete d'accordo. Siete molto simili"
"Tuo padre sa che la porterai a palazzo?"
"No. Non lo saprà finché non la vedrà girare per i corridoi di palazzo"
"Sei sicuro sia saggio non averglielo detto?"
"Si. Non mi importa la sua opinione e nemmeno sapere ciò che ha da dire."
"Va bene come vuoi amore. Qualsiasi cosa tu deciderai io sarò dalla tua parte. Sempre"
"Lo so.." mi prese per mano e mi portò con se verso la casa.

Bussò con decisione alla porta.
Dopo alcuni secondi una giovane donna aprì la porta.

Aveva gli stessi lineamenti di Joseh, la stessa forma degli occhi e lo stesso naso.
Era una donna davvero bellissima sebbene le sue condizioni di vita fossero precarie.
Indossava un semplice vestito azzurro con dei fiori ricamati sulla gonna.
"Joseph..." la donna fu sorpresa di vederlo il che mi sorprese dato che Joseph gli aveva spedito una lettera la sera prima.
"Madre.. Non avete ricevuto la mia lettera? Vi avvisavo che sarei venuto qui"
"Non ho ricevuto niente"
La sua espressione non era affatto di gioia anzi, sembrava triste e aveva l'aria sconvolta.
Mi guardo subito dopo e si inchinò
"Vostra maestà"
"Oh no! Vi prego. Non serve essere così formali con me"
Lei mi rispose con un sorriso tirato
"Entrate pure, si gela"

Un po' titubante entrai insieme a Joseph.
La situazione non era chiara.

"Madre, state bene? Mi sembrate sconvolta"
Per fortuna non l'avevo notato solo io.

"Io.. Sto bene ora che siete qui"
Si sedette sulla poltrona vicino al focolare.
"Ti devi essere Isabelle, la moglie di mio figlio. Io sono Ludovica de Poitier"
"È un piacere conoscerà Signora."
"Anche per me.. Chiamami Vika.. Mi ha parlato così tanto di te. Sei davvero bellissima come ha detto"
"Grazie"
Jopseh prese due sedie una per me e una per lui e ci sedemmo di fronte a lei.
"Madre sono venuto qui per parlarvi."
"Ditemi"
"Io ed Isabelle vorremo che venissi a palazzo con noi. Diventerebbe la tua nuova casa e ritorneresti al posto che ti spetta."
"Io... Io..." sembrava confusa.
"Non so se riuscirei a tornarci li. Io..."
"Madre, saresti più vicino a me e ad Henry e ai tuoi nipoti"
"Nipoti?" spalancò gli occhi.
"Si madre. Aspetta due gemelli"
"Questa è una notizia bellissima, sono così contenta per voi! Davvero molto!"
Gli vennero gli occhi lucidi ma non riuscii a capire se era per l'emozione o meno. Sembrava per qualcosa di molto più importante.

Mi girai pure te per caso e i miei occhi rimasero catturati da una piccola boccetta sopra il tavolo.
"Jopseh.." lo chiamai.
"Dimmi"
Gli indicai la boccetta e lui si girò a guardarla.

"Madre che cos'è quella?"

Sua madre non rispose ma lo guardò cercando pietà negli occhi di Joseph.
Era disperata e con gli occhi pieni di lacrime.
"Madre!" alzò la voce Joseph facendo sobbalzare anche me.
"Mi dispiace così tanto figlio mio.."
"Che cos'è che ti dispiace?"
"Ho dovuto farlo. Non ho avuto scelta. Tuo padre ti avrebbe fatto del male a te e a tutti coloro che ami.."
"Madre non capisco..." Jopseh aveva l'aria sconvolta ora quanto me.
"Non so quanto mi rimane, voglio che tu mi prometta che non starai male per me e non cercherai di vendicarti.
Ti ho amato figlio mio dal primo giorno in cui ti ho tenuto tra le braccia. Per te ho fatto tutto e anche per tuo fratello non denticarlo e quello che ho fatto è per voi. E anche per te... " guardò me e poi di nuovo suo figlio che era pietrificato davanti a lei.
".. Voglio che tu sia felice. Se ci sarò io nella tua vita non potrai mai esserlo, tuo padre non lo permetterà mai"
"Ti sei avvelenata?" Joseph iniziò a sighiozzare.

Odio vederlo stare male. Se potessi fare qualcosa

"Leggi la lettera dentro la scatola rossa. Saprai ciò che devi sapere..Li c'è..."

Non riuscì a terminare nessun discorso perché ci lasciò.
I suoi occhi si chiusero lentamente.. Si abbandonò completamente al sonno eterno della morte.

L'aveva appena ritrovata dopo tanto, tantissimo tempo e ora l'ha abbandonato ancora...

"Oh mio dio..." dissi con un filo di voce.
Mi alzai e mi avvicinai a Joseph che se ne stava lì a contemplare il vuoto.
"Amore mio..." cercai di confortarlo abbracciandolo.
"Se n'è andata per sempre questa volta.." diventò pallido, pallido da morire, iniziò a piangere come un bambino ma d'altronde aveva appena perso la madre.

Vorrei poter dargli sollievo in qualcheodo.. Ma non vedo come.

"Resterà per sempre nel tuo cuore, lei resterà nel nostro ricordo."

BOUND TO YOU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora