Capitolo 6

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Corro veloce come il vento verso casa, saltando da un tetto all'altro. Quando sono abbastanza vicina all'appartamento decido di scendere in strada, mischiandomi coi mondani. Cammino tranquillamente ripensando a quello che è successo all'Istituto, quando all'improvviso un grido attira la mia attenzione. Vado in direzione dell'urlo e quando arrivo vedo un lupo bianco con in bocca una ragazza, presa dal collo.
-Ehi!- urlo. Il lupo si volta nella mia direzione e vedo i suoi occhi brillare di giallo. Un lupo mannaro.
-Lascia la ragazza!- Il lupo indietreggia, aumentando il morso sul collo. La ragazza respira a fatica e mi guarda con occhi imploranti.
-Mettila giù!- Lui mi ringhia.
-Non volevo arrivare a questo.- Tiro fuori le mie spade angeliche e appena il lupo le vede molla la presa e corre via.
Mi avvicino alla ragazza, la quale respira a malapena e tossisce, mentre del sangue le fiorisce dai buchi sul collo.
-Ehi! Devi correre all'ospedale, non è lontano da qui.
-Il mio ragazzo! Il lupo lo ha preso e lo ha portato via! Ti prego salvalo!- dice piangendo.
-Cercherò di riportartelo, ma tu corri all'ospedale e non raccontare a nessuno ciò che hai visto.
-Grazie- dice alzandosi e cominciando a correre verso l'ospedale più vicino.
Vado nella direzione che ha preso il licantropo e mentre corro vengo bloccata da un corpo immobile per terra. Mi avvicino con cautela, tenendo la spada ben in vista e la mia stregaluce nella mano libera, la quale illumina, con la sua luce fredda il corpo. Lo volto lentamente aspettandomi morsi su ogni centimetro della sua pelle, ma al contrario trovo solo due piccoli fori sul collo.
-Ma che?- Prendo il polso destro del corpo e lo taglio. Non esce sangue.
Un ululato riecheggia per i vicoli quindi corro finché ritrovo il lupo. È fermo immobile, dietro di lui un muro. Tiene in bocca un'altro mondano, morto. La sua zampa anteriore destra è alzata e gli esce del sangue.
"Come ho fatto a non accorgermene?"
Metto via la spada e mi avvicino lentamente con le mani in avanti.
-Non voglio farti male. Però devi lasciare il corpo o finirai nei guai...
Apre la bocca lentamente è noto che i suoi canini sono più lunghi del normale. Sul collo del mondano due piccoli fori. Guardo il cadavere, il quale è caduto per terra, poi di nuovo il lupo e noto che i suoi canini si ritirano prendendo una normale misura.
Mi avvicino con cautela al corpo, cercando di non spaventare il lupo con movimenti bruschi. Tiro fuori la spada e con precisione taglio la gola al cadavere. Nemmeno una goccia di sangue fuoriesce. Guardo stupita il lupo, il quale ansima e sta sulla difensiva.
Resto immobile e cerco di comunicargli con lo sguardo che non gli farò niente.
Il lupo comincia a contorcersi e il rumore delle ossa che si spezzano e si riuniscono mi fanno salire un brivido sulla schiena.
Finita la trasformazione al posto del lupo mi ritrovo una ragazza dai capelli corti, biondi e le punte colorate di rosa. Mi guarda con i suoi enormi occhi verdi, coperti da un velo di lacrime.
-Aiutami...- mi sussurra, per poi cadere e svenire davanti ai miei occhi.
Vado da lei e sistemo due dita al suo collo, ma appena la tocco sento la sua pelle fredda come il marmo, al contrario il battito del suo cuore è inesistente. Prendo velocemente in mano il mio cellulare e digito il numero di Magnus.
-Allison! Come stai? Cos'è successo all'Istituto?
-Ti spiegherò tutto più tardi, adesso ho bisogno del tuo aiuto.
-Dove sei?
-In un vicolo vicino a casa.
-Sali sul tetto di uno dei palazzi intorno a te, cercherò di arrivare il prima possibile.- mi dice, per poi riattaccare.
Comincio a saltare da un muro all'altro fino ad arrivare al tetto. Pochi istanti dopo, si apre un portale vicino a me, da cui fuoriesce Mag.
-Cosa c'è?
-Ho inseguito una ragazza licantropo, il problema è che è svenuta e quando ho toccato la sua pelle era ghiacciata.
-Dov'è ora?
-È qua sotto.
-Andiamo a vedere.- dice prendendomi per mano e trascinandomi in un portale che ci fa riapparire davanti alla ragazza.
Magnus si accovaccia vicino alla ragazza e posiziona due dita sul collo della ragazza.
-Dobbiamo portarla a casa nostra.- dice prendendola in braccio.
-Perché?
-La sua pelle è freddissima e non sento il suo battito cardiaco. Anche se fosse morta un giorno fa la sua pelle non avrebbe raggiunto questa temperatura. C'è qualcosa che non va.- Fa apparire un altro portale ed entra. Lo seguo e mi ritrovo nel nostro appartamento. Vedo la ragazza sul divano, ancora in stato di incoscienza, mentre Magnus va e viene da camera sua, portando con se boccette, utensili e altro.
-Mettile questo panno sulla fronte, l'aiuterà a riprendersi- dice porgendomi un panno verde che profuma di menta e timo.
Annuisco con la testa e vado a posizionare il panno sulla fronte della ragazza, ma appena si posa, apre gli occhi di scatto e comincia a fare movimenti veloci e a scatti con tutto il corpo.
-Magnus!- urlo. Lui si affaccia dalla sua camera e appena si accorge cosa sta succedendo, corre in mio aiuto e con un incantesimo riesce a bloccare la ragazza, la quale trema e digrigna i denti. Poso gli occhi sulla sua bocca e noto che i canini si sono allungati di nuovo come nel vicolo.
-Magnus guarda i denti...
-Sono lunghi quanto quegli di un vampiro, ma... ma lei... è un lupo mannaro.
Guardo gli occhi della ragazza i quali brillano di giallo.
-Sarà meglio che chiami Margaret.
-Cosa? Perché?
-Perché lei ne sa più di noi, Allison e so che ci può dare più informazioni riguardo a questa ragazza.
-D'accordo, allora ci vediamo dopo.- dico aprendo la porta per andarmene.
-Eh no signorina, tu resti qui ad aiutare me e Margaret.
-Quella mi odia Magnus, non vorrà avermi tra i piedi, quindi è meglio che vada a fare una passeggiata.
-Così ti ricattureranno e ti riporteranno all'istituto.
-Non mi cattureranno.- dico guardandolo seria.
-Come fai a saperlo?
-Ho fatto un'accordo con loro, li aiuterò a capire perché c'è un flusso così intenso di demoni, dopo di che mi lasceranno vivere in pace.
-Non mi convince...
-Aventi Magnus fidati di qualcuno per una volta.
-Io mi fido di loro, ma non di chi li comanda.- dice guardandomi intensamente. -Vieni qui, voglio vedere come sta il tuo collo.
Mi avvicino a lui tirandomi giù il cappuccio e spostando tutti i capelli da una parte.
Magnus comincia a toccare la ferita finché all'improvviso toglie le mani di scatto emettendo un gemito di dolore.
-Cavolo...- dice stringendosi le dita con l'altra mano.
-Che è successo?
Magnus mi mostra le dita sulle quali ci sono dei taglietti. Rimango sconcertata.
-Ma... ma com'è possibile?- dico.
-Non lo so.- Magnus va in camera sua e torna con il suo telefono in mano. Digita un numero e se lo mette vicino all'orecchio.
-Margaret... ti disturbo? Sono Magnus, avrei bisogno del tuo aiuto... bene... grazie... no no non importa.
-Lamia...- un sussurro proviene da dietro le mie spalle. Mi giro di scatto verso il suono, ma non vedo niente.
-Lamia...- mi giro dall'altra parte. Sento qualcosa toccarmi il collo, quindi mi volto del tutto senza trovare niente. Indietreggio verso Magnus continuando a guardarmi attorno, vado a sbattergli contro e lui mi guarda preoccupato. Sento di nuovo qualcosa toccarmi il collo, ma questa volta non riesco a muovermi. Comincio a sentire un dolore lancinante al collo, precisamente al centro della mia ferita. Urlo dal dolore, quindi Mag riattacca e mi abbraccia.
-Allison! Allison, calmati!
-Fa male Mag. Fa un male cane.- dico tenendomi una mano sulla ferita, la quale continua a pulsarmi e a sanguinare. Magnus mi toglie la mano e i suoi occhi si sgranano.
Quando smetto di sentire dolore mi appoggio completamente a lui e comincia a cullarmi.
-Va tutto bene Glitterina mia, non ti succederà nulla.
Continuo a guardarmi attorno finché i miei occhi cadono sulla ragazza, la quale sembra essersi calmata.
Mi stacco da Magnus e vado verso lo specchio, vicino alla porta d'ingresso, e guardo il mio collo. All'interno del cerchio si è formato un angolo che continua a sanguinare.
Mi rimetto i capelli apposto e mi tiro su il cappuccio.
-Adesso dobbiamo occuparci di questa ragazza, è la cosa più importante in questo momento.
La porta d'entrata si spalanca rivelando sulla soglia Margaret che vedendomi fa una faccia rabbiosa.
-Sentivo odore di scarto angelico.
-Cosa ti avevo detto?- dico guardando Magnus. Sbuffo.
Sarà una lunga serata.

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