Capitolo 2

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La luna risplende nel cielo, e il suo riflesso nel lago crea dei bagliori argentei sulle piccole onde.
Dopo essere passata da Luke a prendere un po' di artigli per Magnus, sono subito venuta qui, all'ingresso della Corte Seelie.
Mi massaggio il collo nel punto in cui è comparso quello strano taglio, il quale non guarisce neanche con un'iratze. Sono sicura che i Nephilim che mi hanno inseguita stamattina non mi abbiano toccata, anche perché erano poco allenati; ma allora a cosa è dovuta questa ferita?
Guardo la luna e noto che è nella giusta posizione.
Mi alzo, recupero le mie due spade e mi incammino nel centro del lago, che mi risucchia al suo interno.
"Odio le fate!"

Cado in piedi nella caverna d'entrata e mi ritrovo davanti Melliorn, che mi guarda impassibile.
-Siete in ritardo- mi dice.
-Le porte per la Corte si aprono solo ora per noi esseri non fatati, quindi rompi poco- dico pulendomi i vestiti dall'odiosa polverina fatata.
Melliorn sorride.
-Questo vostro linguaggio potrebbe infastidire la Regina, vi consiglio di usare termini meno volgari dinnanzi alla mia signora.
-Si si, poche chiacchiere e portami dalla Regina.
-Prego, seguitemi.
Passiamo dalla sala da ballo e dalla sala dei banchetti, dove mi tappo orecchie e occhi. "Bastardo ha fatto il giro lungo."
Arrivati davanti alla porta che conduce alla sala del trono, mi rivolgo a Melliorn sorridendogli.
-Grazie per avermi fatto fare questo giro turistico, ma conoscevo già bene la Corte.
-Speravo che la nostra musica e i nostri cibi vi incantassero, ma a quanto pare eravate ben preparata. Accetterò la punizione che la mia signora mi ha riservato se non avessi adempito al mio compito.
"Quindi è stata la mocciosa a ordinargli ciò."
Faccio per entrare, ma Melliorn mi ferma.
-Liberatevi delle armi e poi potrete entrare.
-No!- Dico decisa.
-Come prego?
-No! Le mie spade restano con me. Prometto che non le tirerò fuori.
-La parola di voi mortali conta poco, signorina Rebel, meno della vita di uno dei nostri fratelli moscerini.
-Lo giuro sul mio nome.
-Il quale non è il vostro vero nome.
Sbuffo.
-Apri questa porta e basta!
Melliorn annuisce con la testa, quindi la porta si apre e mi ritrovo davanti alla sala del trono, con la Regina; sotto forma di bambina, seduta sul suo enorme trono.
-A quanto pare non hai adempito al tuo compito Melliorn- dice.
-No, mia signora- risponde lui inchinandosi.
-Sai qual è la tua punizione?
-Si, mia signora.
-Bene. Vieni avanti Mezzo Sangue.
Ancora con questo nomignolo. Da quando ci siamo incontrate la prima volta mi ha sempre chiamata così; forse perché sono una Shadowhunter cresciuta con i Nascosti? Ma, chi lo sa.
Mi avvicino al trono e mi inchino.
-Mi dispiace avervi disturbata vostra maestà, ma avrei bisogno delle piume di fenice- dico.
-Chi ti manda Mezzo Sangue?- Mi chiede lei.
-Magnus Bane; il sommo stregone di Brooklyn.
-Prima di prendere le piume, desideri mangiare qual cosa? Non fare complimenti- mi chiede con un sorriso falso.
-No, vi ringrazio vostra maestà.
La guardo negli occhi, quindi lei batte le mani e una pixie compare con un sacchetto rosso cremisi, il quale mi porge.
-Vi ringrazio vostra altezza.
Detto ciò mi avvio all'uscita, ma dei rampicanti mi bloccano le gambe.
"Merda!"
-Non ti ho congedata Mezzo Sangue.
I rampicanti mi riportano al suo cospetto.
La Regina mi si avvicina -Il tuo sonno è tormentato, e non solo quello- dice con un sorrisetto sulle labbra.
-Come fate a saperlo?- domando con una punta di irritazione nella voce.
Il suo sorriso aumenta -Un uccellino.
"Maledetta mocciosa"
-A volte i sogni possono essere così reali da sembrare ricordi, non trovi?- mi domanda.
Rimango in silenzio.
Restiamo a fissarci per un'altro paio di secondi, finché i rampicanti mi liberano e la Regina torna a sedersi comodamente sul suo amato trono.
-Adesso puoi andare. Melliorn ti accompagnerà all'uscita- dice, dopo di che ci congeda con un gesto della mano.

Dopo essere uscita dalla Corte Seelie mi incammino verso casa; finché una fitta di dolore mi colpisce il collo.
"No! Non di nuovo!"
Mi tocco nel punto dolorante, mi guardò la mano e noto, sulla punta delle dita, del sangue.
Comincio a correre, con la mano che copre il taglio.

Quando arrivo a casa vedo Magnus seduto sul divano, con un bicchiere di Gin in mano, che mi guarda.
-Allison! Non avevi detto che tornavi tardi stasera?- mi chiede, con un tono di voce fin  troppo stupito.
-Mag sono le tre di notte a che ora pensavi che tornassi? Comunque, cosa ci fai sveglio a quest ora?
-Non avevo sonno- mi dice sfuggendo al mio sguardo.
-Ok... io vado a letto sono stanca morta.
-Certo tesoro vai pure- mi dice lui sorridendomi amorevolmente.
Mi chiudo la porta alle spalle mi guardo velocemente allo specchio.
Il taglio sul collo è aumentato e adesso forma un semicerchio.
"Che cosa mi sta succedendo?"

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