5

366 38 6
                                    

Alla mattina si svegliò di buon'ora, dovevano essere le sette.
Fece colazione e uscì, sperando di trovare meno persone in giro e approfittando dell'uscita per comprarsi lo spazzolino.
Fortunatamente il commesso alla cassa non lo riconobbe, così potè passare inosservato da occhi indiscreti.
Al ritorno decise di fare una camminata sul lungomare di Sanremo, guardando l'orizzonte.
Certo, il mare di Bari riusciva a trasmettergli più emozioni, ma nemmeno quello sanremese era poi così male.
Decise di avvicinarsi di più a quella distesa azzurrina, si tolse le scarpe e camminò sulla battigia, respirando l'aria salmastra.

Il mare era un po' la sua medicina personale, riusciva a farlo stare bene, sempre.

Ad un certo punto voltò lo sguardo e vide una sagoma seduta sulla sabbia, che gli parve familiare.
Si avvicinò e non volle credere ai suoi occhi.
Era Fabrizio.
Il romano alzò lo sguardo, lo vide e lo riconobbe.
Tra le braccia teneva la sua inseparabile chitarra acustica e davanti a sé aveva alcuni fogli.

"Ciao!"
"Fabrizio!"

Ermal si avvicinò sempre più, fino a sedersi accanto a lui.

"Che ci fai qui?"
"Scrivo."
"Fà vedere."

Prese uno dei fogli tra le mani.
Era il ritornello di Non mi avete fatto niente.
Sorrise tra sé e sé.
"È bella."
"Grazie. L'ho scritta dopo i vari attentati terroristici che ci sono stati...A proposito, nun m'hai detto ancora come te chiami."
"Ermal."
"Ermal... Lo sai che un cretino di nome Ermal mi ha chiamato a mezzanotte dicendo che era il mio miglior amico, a gennaio? Che gente che c'è al mondo..."
"Sul serio?"
"Nun è che eri te?"
"No... Si sarà trattato di un caso di omonimia."
"Probabile."

Tacquero per un po', poi Ermal decise di riprendere a parlare.
"Ma... Come mai hai deciso di venire qui, di scrivere qui?"
"Non lo so, sento che questo posto mi attira a sé, come se mi voglia dire qualcosa. Tu invece, come mai qui?"
"Stavo solo facendo una passeggiata. Sai, il mare mi rilassa, e poi oggi non devo suonare, quindi..."
"Ti va di vederci stasera?"
"Stasera dobbiamo andare lo stesso all'Ariston, è la regola, non possiamo mancare."
"Io nun le ho mai rispettate, le regole."
"Beh, sai, non intendo finire nei guai per colpa tua. E poi, che dico a Marco?"
"Marco?"
"Il mio chitarrista."
"Usa 'na scusa, dì che stai male. Ce vole 'n genio?"
"Ma..."
"Paura, ricciolè?"
"Mai avuta."
"Allora vediamoci stasera."

Sapeva che quella era la scelta sbagliata.
Ma, in fondo, si sa, per amore si fanno follie, anche inimmaginabili.




E non ho voglia di altro stasera
Resti stasera?
Resti di sera?
Stasera, Ultimo

• Il capolavoro • Metamoro 🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora