• Il capolavoro • Metamoro 🌹

10

Una volta finita la serata, Fabrizio decise di restare un altro po' a chiacchierare insieme agli altri cantanti, mentre Ermal tornò in hotel.
Era esausto, aveva solo voglia di dormire.
Una volta arrivato davanti alla porta della camera, si trovò davanti Francesco.
Gabbani lo spinse contro la porta, impedendogli di sfuggire alla sua presa con le braccia.
Fu Ermal il primo a parlare.
"Che vuoi?"
"Ermal, mi scuso per quello che ho detto ieri sera, non volevo ferirti."
"Scuse accettate. Mi lasci passare ora?"
"Aspetta, non ho finito. Volevo anche dirti che io ieri sera, dopo essermene andato, mi sono reso conto che mi mancava qualcosa, qualcuno, mi sono reso conto che ti amo da morire. Ed è per questo che ti chiedo: vuoi stare con me?"
"Francesco...Il fatto è che...Sono già impegnato."
"Ah sì? Con chi?"
"Con Fabriz..."
Non fece in tempo a finire la parola, che Francesco lo interruppe.
"No, tu non stai con nessuno, tu non sai com'è lui...Lui non ti ama come ti amo io, per lui sei solo un giocattolo, ti usa."
"Cosa stai dicendo? Non è vero!"
Poi Gabbani estrasse dalla tasca il suo coltellino svizzero e lo puntò alla gola di Ermal.
"Prova solo ad avvicinarti a lui e sei un uomo morto! Tu da oggi stai con me, è CHIARO?"
La risposta di Ermal fu accompagnata da un tremolio della voce. Aveva paura di lui.
"C-chiaro."

Quando Fabrizio tornò in stanza, dovevano essere le due di notte.
Si era fermato a parlare con Fiorella Mannoia e tra una chiacchera e l'altra, si era fatto tardi, così avevano deciso di andare a dormire.
Fabrizio aprì la porta della camera, volse un attimo lo sguardo per terra e vide un foglio di carta stropicciato.
Lo colse e lesse:

Ciao Fabrì
Scusa ma ho capito che i miei sentimenti sono rivolti ad un altro uomo.
Tvb
Ermal.

Guardò attentamente il foglietto e si rese conto che c'era qualcosa che non andava.
La calligrafia non era di Ermal, lui la conosceva bene.
Prese il foglietto in una mano e lo strinse, riducendolo ad una pallina di carta, prima di buttarlo nel cestino.

Doveva trovare l'impostore.

Ricordiamoglielo al mondo chi eravamo
E che potremmo ritornare
Potremmo ritornare, Tiziano Ferro