La portata a base di pesce aveva avuto un grande successo. I domestici iniziarono a ritirare i piatti ed il conte Il'ja Andrejc si scambiò alcune rapide occhiate con gli altri membri del comitato; poi disse a bassa voce:
«É ora di iniziare coi brindisi, perché ne dovremo fare tanti...»
E si alzò in piedi, levando in alto il suo bicchiere.
Tutti attesero in silenzio.
«Alla salute di sua maestà l'imperatore!»
Gridò il conte, con gli occhi che gli si inumivano di lacrime di gioia.
L'orchestra degli zingari ripartì ad eseguire la Polonaise:
Rombi il tuono della conquista!
Subito tutti si alzarono e gridarono:
«URRÀ!!!».
L'urrà di Bagration fu identico a quello che aveva gridato sul campo di Schöngraben.
Al brindisi lanciato dal conte fece seguito quello lanciato dal figlio (che quasi si metteva a piangere per l'emozione), quando la voce del giovane Rostov svettò sopra tutte le altre:
«Alla salute di sua maestà l'imperatore!»
Poi tracannò il suo calice tutto d'un fiato e lo scaraventò sul parquet come fanno i russi, mandando il cristallo in frantumi.
«URRÀ!»
Seguì un coro di voci.
Poi, a lungo, fu tutto un susseguirsi urrà, di 'Alla salute di sua maestà l'imperatore!' e di vetri che si rompevano.
Quando tutti si furono placati e seduti, i domestici iniziarono a ramazzare i vetri rotti mentre i commensali riprendevano a conversare e ridere delle grida appena lanciate.
Ad un certo punto Il'ja Andrejc si alzò di nuovo e (leggendo un biglietto posato accanto al suo piatto) promulgò un brindisi:
«Alla salute del principe Pëtr Ivanovic Bagration, eroe della nostra ultima campagna!»
Ed suoi occhi celesti si inumidirono un'altra volta.
«URRÀ!»
Gridarono le trecento voci.
Questa volta però invece della musica partirono i cantori dell'esercito, intonando una cantata composta da Pavel Ivanovic Kutuzov:
Russi al di sopra di qualsiasi ostacolo!
Il coraggio é garanzia di vittoria
Non abbiamo forse Bagration?
Il nemico finirà in ginocchio!Appena il canto cessò ripresero i brindisi ed i lanci di bicchieri.
Il conte Il'ja Andrejc appariva sempre più emozionato e la gente, a furia di urlare, iniziava a perdere la voce.
Si bevette:
- Alla salute di Beklešov
- di Naryškin