Come sono arrivata a tutto questo?
Ah ora ricordo...Che cos'è l'insonnia se non la maniaca ostinazione della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni?
Non riusciva a dormire, non quella notte, non dopo quello che le era successo.
Una notte senza luna.
La profondità oscura del cielo sembrava ingogliare a se le montagne che si stagliavano in lontananza.
Le persone camminavano sotto i tenui lampioni, e le colpe che nel profondo ognuno sa di possedere si mischiavano nelle ombre.
Quando mai sarebbe riuscita a riposare tranquillamente?
Quando avrebbe avuto il cuore e la mente calma?
Solo una cosa, o meglio, un nome avrebbe forse potuto risolvere i suoi dubbi e forse sciogliere così le sue paure placando infine il battere frenetico del suo cuore infranto nel petto.
Quel nome, allegato a un numero, era scritto sul foglietto di carta rosè che gli aveva consegnato la sua tutrice, Penelope, in lacrime, appena prima che le vennisse detto di andarsene dal collegio quello stesso pomeriggio.
"Andarsene" però non era la parola adatta.
Era stata infatti cacciata, senza un apparente motivo.
Certo...
Sapeva di avere un carattere turbolento e che spesso combinava guai, ma questa volta era più che sicura di non aver fatto nulla per meritarsi un tale gesto estremo.
L'unica cosa le aveva detto Penelope riguardo al bigliettino, prima di scappare da lei e tornare nel edificio, era stata:
«Chiamalo ti salverà... spero... il numero me l'ha dato un'uomo del monastero qui accanto, addio.»
Nulla di più nulla di meno.
Gli occhi della ragazza erano totalmente chiusi, i piedi saldamente a terra e la bocca socchiusa, dalla quale uscivano solo alcuni sospiri leggeri.
Era seduta sul bordo del "suo" letto impolverato, totalmente vuoto, a riflettere rigirandosi tra le mani il foglietto.
La squallida camera del motel dove si trovava aveva toni chiari, una moquet beige visibilmente vecchia e rovinata e una puzza di muffa che le impregnava il naso schifandola.
Quel triste alloggio dove, appena le era stata data la notizia dell'imminente e sopratutto obbligatoria espulsione, si era, momentaneamente, stabilita.
L'unico luogo che poteva permettersi con i suoi pochi risparmi guadagnati con gli estremi turni serali al bar Moneth nella parte nord della città.
Il collegio dove stava non era male paragonato allo schifo dove si trovava ora.
Li aveva delle amiche degli insegnanti, delle persone che le volevano bene e che si prendevano cura di lei.
Ora non aveva più nessuno era sola.
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The sons of satan (ao no exorcist/ blue exorcist)
FanfictionDopo la battaglia tra esorcisti e satana che aveva quasi distrutto la True Cross un nuovo male colpisce l'umanità. Il mondo è, ancora una volta, in pericolo. Esorcista o demone? Solo te puoi decidere cosa essere. Un nuovo arrivo sconvolgerà le vite...