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Una piacevole sensazione si annediava nel petto e nel basso ventre del verde.
Era forse eccitato? Improbabile, non erano sensazioni da re dei demoni.
Però... il viso tra i suoi seni, caldi, morbidi e che emanavano un dolce aroma di vaniglia, gli facevano girare sottosopra lo stomaco.
Sodi, a pochi millimetri dalla sua bocca, fremeva dalla voglia di assaggiarli, di mordicchiarli, di profanare quella sua pelle pallida lasciandole un vivido succhiotto, un suo marchio.
"E questo il suo potere?! Così forte da controllare un re demone come me?"
"Sto forse impazzendo?" Si disse strabuzzando gli occhi, per poi lasciarsi andare e allungare le braccia stringendola a se facendola aderire quasi completamente al proprio corpo.
Lunghi brividi sulla figura della ragazza derivavarono da quel gesto piacevolmente inaspettato, brividi che lui avvertiva e che comportavano ad aumentare soltanto di più la sua voglia di spaccare il vetro sul tettuccio e portarsela via nelle prime luci dell'alba.
Fortunatamente, prima che perdesse completamente la ragione, venne bloccato dalla voce del fratello, che probabilmente aveva udito i suoi pensieri.
«Direi che adesso puoi anche lasciarlo Ryse-Chan, non penso che si sia fatto male, ha la testaccia più che dura, vero Ama-sawn?» Le disse ridendo sommessamente, lanciando un occhiolino complice al fratello che, nel frattempo, udendo il suo ammonimento, aveva sciolto la stretta dal fisico di Ryse fissando il maggiore con sguardo visibilmente seccato.
«Oh... si, scusami ancora.» Disse imbarazzatissima la bionda alzandosi impacciatamente per poi compiere un piccolo inchino verso il verde e rivolgersi incerta al maggiore.
«Co-comunque siamo già arrivati?» Chiese titubante torturandosi una ciocca di capelli biondi e guardandolo negli immensi occhi verdi.
«Certo cara Ryse, scendiamo pure.» Replicò sorridendole, cosa che lei ricambiò.
Prese valigia e giacca e con movimenti agrazziati scese dalla lussuosissima auto lasciando farsi fare strada dai due individui.
Quello che vide l'adolescente davanti a se appena smontata dalla limousine la fece sospirare sbalordita.
Al maggiore scappò un lieve sorriso dalla sua reazione.
«Ti piace?» Domandò curioso Mephisto mentre allentava il nodo della propria cravatta fino a scioglielo completamente infine levandosela.
Lei girò appena la testa, quel tanto che bastava per poterlo guardare nel volto.
Si stagliava davanti loro l'immensa costruzione del palazzo che aveva citato il viola durante il viaggio.
Circondato per tre lati dal puro cielo, l'enorme edificio alto circa una settantina di metri e con il tetto e le varie torri che terminavano con buffe punte, faceva da corona a tutta la True cross.
Colori vivaci come il rosa e li giallo facevano capolineo nei vari muri esterni, insieme a finestre dal contorno dorato e vessilli con il simbolo dell'istituto, tutto l'insieme era una meraviglia.
«Si...» Rispose lei con un filo di voce.

The sons of satan (ao no exorcist/ blue exorcist)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora