3

365 37 0
                                    

Nonostante fossero le cinque di mattina doveva tentare.
Stare anche solo un minuto di più in quel pattume l'avrebbe fatta impazzire e perdere la ragione.
Lei meritava di più e questo lo sapeva bene, se lo sentiva.
Iniziò a digitare sul display.
Numero dopo numero fino a completarlo per poi premere il tasto "chiama".
Lo appoggiò sulla moquette e ci si sedette accanto mettendolo in modalità vivavoce.
Quando iniziò a squillare la consapevolezza di poter aver fatto un buco nell'acqua la pervase.
Il rumore del dispositivo risuonava con forza in tutta la stanza e giungeva ovattato alle sue orecchie.
Il cuore le pulsava frenetico, impaziete, curioso.
«Si pronto?» Rispose all'improviso una voce dall'altra parte della chiamata.
La ragazza sobbalzò sbalordita tuttavia non gli rispose e abbassó lo sguardo sul pavimento.
Cosa le prendeva? Non aveva più la forza? Non si era appena detta che era forte, e che poteva fare tutto quello che desiderava?!
«Pronto, chi mi ha chiamato?» Insistette la voce.
Sospirò.
Una, due, tre volte, l'aria usciva calda e pesante dalla sua piccola bocca.
Afferrò tremante da terra il cellulare portandolo poi vicino alle labbra.
«S..sono Ryse... Ryse Miyoshi... mi hanno dato il tuo num...»
Non fece a tempo a terminare che venne interrotta.
«Ho capito. Dimmi dove sei che sto venendo a prenderti.»
Le disse a bruciapelo e con una certa urgenza nella voce.
«P...place Fayat 425-89 Kioto.» Rispose lei senza distogliere lo sguardo dal display.
«Ok scendi.» Concluse l'interlocutore terminando secco la chiamata.
Ryse titubante, piena di paura e con un nodo alla gola afferrò svelta la valigia carbone raccolse il cellulare e il bigliettino, si inserì con fretta il cappotto e poi uscì da quella merda di motel sbattendosi la potrta di legno dell'ingresso alle sue spalle.

The sons of satan (ao no exorcist/ blue exorcist)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora