La locanda

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Io e Skeet eravamo stremati. Dopo che ci fummo assicurati che le guardie se ne fossero andate, decisi di riprendere il cammino. Non sapevo assolutamente dove ci trovassimo nè dove andare. Ci incamminammo i una via meno affollata. Questa era ricca di botteghe e locande.
Skeet, ad un certo punto, si fermò; appoggiò il naso alla stradina di piastrelle di pietra annerita e iniziò a percorrere la via così, saltellando da un lato all'altro. Si fermò nuovamente. Alzò lo sguardo sull'entrata di una locanda ed entrò correndo.
《Skeet! Ma dove vai?》Non feci in tempo a fermarlo che anch'io mi ritrovai nella locanda.
Questa era animata da un fragoroso chiacchiericcio e musica di fisarmonica. Pirati! Ero in una locanda di pirati. Avanzai tra i tavoli. Era come ritrovarmi in uno dei miei sogni. Incredibile. Skeet si era accucciato in un angolo. Io mi sedetti su uno sgabello vicino a lui.
Alcuni pirati mi notarono e uno di loro mi disse:《Ehi! Che ci fa una bambina come voi in una locanda di pirati?》
Dai molti libri di pirati che avevo letto, avevo appreso che bisognava far capire di essere intelligenti e scaltri con le parole, senza scendere a dei comportamenti a corpo a corpo nei quali, sicuramente, non avrei avuto speranza.
《Non sono cose che vi riguardano, pirata.》
《Ma che caratterino! Ditemi, chi vi manda?》
《Ditemi, voi: vi sembro una che ha bisogno di essere mandata?》
L'altro si stupì. Un secondo pirata disse al primo:《Ehi, Jaco! La bambina ti ha freddato!》
L'altro rispose innervosito:《E tu smettila di blaterare, mozzo!》
《Tu! Non osare darmi del mozzo, razza di sottospecie di ratto!》
Detto questo tirò fuori la spada e la puntò contro il secondo pirata.
《Calmati, non è con te che voglio battermi adesso.》Tornò a guardarmi.《Da dove venite?》
Io mi zittì. Lui si alzò dal suo tavolo e si avvicinò a me. Man mano che la distanza tra noi si riduceva, il pirata accarezzava l'impugnatura della sua spada. Arrivato davanti a me, disse:
《Chi siete e da dove venite?》
Io lo guardai con aria di sfida, senza rispondere. Mi puntò la spada contro e disse:《Mi state sfidando per caso?》
《Non oserei mai, capitano.》
In quel momento tutti si zittirono. Un pirata si avvicinò a Jaco. Indossava un mantello nero e un capello con una piuma bianca. Portava una benda sull'occhio sinistro e aveva una cicatrice sulla guancia sottostante.
Jaco iniziò a tremare. Ripose la spada e disse timoroso:《Capitano... capitano Carmal...》
《Che stai facendo, Jaco?》
《Nulla... nulla... stavo dando il benvenuto alla signorina...》
《Ti conviene starle lontano se ci tieni alla tua pelle. La signorina d'Este è con me e ti conviene non provare nemmeno a guardarla... sono stato chiaro?》
《S-sì... sissignore...》Accennò una risata. Poi si voltò verso di me e si levò il cappello facendo un inchino baldanzoso.
《È un piacere e un onore per me conoscervi, signorina d'Este.》
《Anche per me è un piacere, capitano.》
《Desidererei potervi parlare in privato. Se volete seguirmi...》
Mi portò in una stanza nel retro del locale. Chiuse la porta ed iniziò:《Immagino che abbiate delle domande da pormi.》
Io ero emozionata. Un pirata vero! In carne ed ossa. Volevo chiedergli com'era la vita di mare. Se aveva trovato dei tesori. Come si chiama la sua nave. Ma non gli posi nessuna di queste domande.
《Perchè mi avete salvata?》
Lui accennò un sorriso.《Voi siete più importante di quanto immaginiate, Sofia.》
In quel momento notai che Skeet era accucciato in un angolo della stanza: mi guardava.
《Cosa volete farmi?》
《Nulla. Voglio solo aiutarvi.》
《Come facevano le guardie all'entrata della città a sapere chi sono?! Come ha fatto Skeet a diventare... un lupo assetato di sangue?!》
《Quelle erano le guardie della Strega; le fabbrica utilizzando gli spiriti del fuoco e alcuni animali che riesce a catturare. In quanto a Skeet, lui non è un cane come vi appare, bensì uno degli spiriti dell'Oceano che lo Stregone ha tramutato in animale.》
《Conoscete lo Stregone?》
《Lo conosceva mio padre quando era giovanissimo e viaggiava ancora sulla nave di mio nonno. Sono sempre stati buoni amici. Lo accompagnava nei suoi viaggi con la sua nave e lui gli garantiva i venti e le correnti a favore. Mi ha inviato una lettera dove mi ha parlato di voi. Nella lettera ha inoltre specificato che non devo permettere che qualcuno vi faccia del male. Vi ha descritto come una ragazza intelligente e coraggiosa.》
《Veramente... veramente ha detto che sono intelligente e coraggiosa?》
《Sì. Comunque, ho sentito dire che vi serve un passaggio per arrivare alle terre delle Tribù dell'Oceano. Avrei molto piacere di accompagnarvi con il mio vascello.》
《Vi ringrazio, ma... perché lo fate? Insomma... i pirati non prendono ordini da nessuno!》
Prese una delle mie mani fra le sue e disse:《Io non prendo ordini da nessuno... ma non intendo veder morire il mio mondo... voi dovete ricordarvi solo una cosa: quando la Strega avrà divorato questo regno, il prossimo sarà il vostro. Anche per noi pirati la situazione è diventata difficile. I mutanti della Strega sono forti e numerosi e ora solo le navi della tiranna possono circolare negli oceani. Se vieni beccato non puoi sperare nè in una vittoria nè in una fuga. Ti portano nelle prigioni, ti trattano come solo delle bestie assetate di sangue saprebbero trattarti e poi...》Chiuse gli occhi. Ispirò profondamente.《... la fune... ti impiccato senza portarti davanti ad un tribunale, non ti danno la possibilità di difenderti e ti condannano spietatamente.》
《Ma... è terribile...》
《Lo so.》Si avvicinò al focolare. Iniziò a guardare le fiamme. Pareva che i suoi pensieri fossero andati altrove; lontani, alla ricerca di qualcosa di migliore, qualcosa di buono.
Io mi feci coraggio e dissi:《Ma... se mi aiutate... cosa vi succederà?》
Lui accennò un sorriso scuotendo lievemente il capo, in segno di malinconica rassegnazione.《Non aiutarvi, sarebbe come morire. Se vi aiuterò, probabilmente sarò solo io a perdere la vita. Se non lo farò... questo mondo morirà. Voi siete la speranza per questo regno... non posso restare a guardare un'altra volta e perdere le persone a cui tengo di più...》
《Io non voglio che perdiate la vita per causa mia...》
Mi si avvicinò a poco più di un palmo di distanza.《Sofia... io devo farlo.》
《Come... come desiderate...》
Mi sorrise. Io non riuscii a fare altrettanto. Poi mi condusse in un'altra stanza. Qui c'erano tre uomini. Uno era seduto su un tavolo di legno corroso e stava affilando la lama di un coltello producendo un acuto rumore metallico. Portava una camicia malridotta e sudicia. Era sulla cinquantina e aveva pochi denti che non fossero d'oro. Un altro era appoggiato ad una parete. Costui indossava un lungo mantello nero e un cappello di egual colore con sopra una piuma gialla. Era sulla trentina. Del terzo invece non riuscii a scorgere i lineamenti, poichè era voltato verso una finestrella e osservava assorto il panorama al di fuori. Vidi solo il fodero sgualcito della spada sul fianco sinistro, gli stivali grigi rovinati che un volta dovevano essere stati lucidi e neri e i corti capelli mossi e castani. I primi due conversavano animatamente di vascelli e carte perdute, mentre il terzo rimaneva in silenzio.
Carmal mi fece segno di entrare, poi chiuse la porta dicendo agli altri tre:《Su, cani rognosi! Ci sono visite.》
Il filibustiere dalla piuma gialla, disse beffardo:《Meno male! Da queste parti c'è un tale silenzio!》Si voltò per guardare il ragazzo vicino alla finestra e poi concluse con un tono ironico:《Concordi con me, Yacom?》
L'altro non si voltò neppure. Chinò solo leggermente il capo.
Carmal intervenne severo:《Smettila, Arres!》
L'altro allora si riappoggiò al muro incrociando le braccia.《Agli ordini, Capitano.》
Il Capitano mi guardò e disse:《Non fate caso a lui... è solo fatto a modo suo... Vi presento alcuni dei miei uomini che si sono offerti di aiutarvi.》Mi indicò l'uomo che era intento ad affilare il coltello.《Lui è Stil. A questo mondo non potete trovare persona più esperta di armi da fuoco e da taglio.》Poi indicò Arres.《Lui è Arres. Non si sa come, ma è riuscito a scappare ben quattro volte di prigione e ad affondare sei navi della tiranna.》A quel punto Arres mi si avvicinò con movimenti baldanzosi, levandosi il cappello, accennando un inchino e dicendo con tono di vanto:
《Ci vuole classe. Semplicemente classe per compiere le imprese che io ho affrontato. Sono onorato di conoscervi, signorina d'Este.》 Detto questo, mi prese la mano e la baciò accennando un inchino.
Carmal, vista la scena, gli diede una leggera spinta dicendo:
《Certo che tu non ti sai proprio trattenere!》
《Lo so... ma anche tu lo dici che io sono fatto a modo mio.》
Carmal mi indicò allora il ragazzo vicino alla finestra.《Lui è Yacom. È un grande capitano...》Poi abbassò la voce e continuò.《... ha perso la sua famiglia quando era giovanissimo per colpa della Strega... ha perso i suoi fratelli e i suoi genitori... è l'unico sopravvissuto, così vuole vendicarsi.》
Il ragazzo si voltò, finalmente. Aveva dei bellissimi occhi di smeraldo. Doveva avere sui vent'anni. Iniziò a guardarmi.
Io mi avvicinai e allungai una mano dicendo:《è un vero piacere conoscervi, capitano Yacom.》
Lui mi osservò un po', poi prese la mia mano fra le sue e la baciò, ma non disse nulla.
Carmal mi si avvicinò.《Lui... ecco... non parla... non parla più da quando la Strega ha... fatto ciò che vi ho detto...》Si interruppe ed indietreggiò.
Yacom continuò ad osservarmi. Io feci egualmente. Non so cosa pensavo in quel momento, so solo che trovai il coraggio di parlargli.
《Mi dispiace per la vostra famiglia... anch'io so qualcosa del vivere senza di essa.》
Lui dapprima abbassò lo sguardo; gli altri rimasero stupiti. Alla fine mi guardò nuovamente. Aveva gli occhi colmi di lacrime. Una gli rigò una guancia e Arres disse:《Guarda che a quello non gli importa nulla di te! Guarda che vuole solo vendetta! Vendetta e basta!》
Io non lo ascoltai neppure e mi avvicinai ancora un po' a Yacom. Gli presi una mano fra le mie facendogli una carezza sul polso. Lui, con un lembo di manica, si asciugò le lacrime e iniziò a guardarmi sorridendo. Anch'io sorrisi.
Stil si avvicinò a Carmal e gli disse:《Ehi, Capitano! L'hai mai visto sorridere così!》
《Direi proprio di no...》
A quel punto Arres si avvicinò a loro e disse:《E allora, Capitano? Lo lascia fare, eh? A me non va bene che quello osservi in quel modo la signorina d'Este!》
Carmal lo guardò baffardo.《Suvvia; ma come siamo gelosi ultimamente! Un altro fiasco in amore, Arres?》
L'altro divenne rosso per la rabbia.《Io, fiasco in amore? Ti sbagli e ti sbagli di grosso. Io non ho mai fiaschi in amore! Con lei non ci ho nemmeno provato!》
Stil e Carmal si misero a ridere.
Arres divenne ancora più rosso per la rabbia e disse aprendo la porta della stanza:《Io vado a farmi un giro per rinfrescarmi le idee.》
Stil, allora:《Bravo! Vai a rinfrescare! Vedi di portarmi del Ruhm, quando torni!》
L'altro, in un sorriso beffardo e arrabbiato allo stesso tempo, disse a denti stretti:《Contaci, Stil. Contaci.》

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