Naied e Tormek

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Stava calando la notte.
Ci eravamo accampati in una grotta ai margini di una radura che avevamo attraversato.
Dopo aver acceso un fuoco ci sedemmo attorno ad esso e cenammo con ormai le pochissime provviste rimaste.
Skeet era sdraiato accanto a me e dormiva saporitamente con il muso rivolto verso le fiamme. Il drago di Naied era accovacciato in fondo alla grotta. Accanto a lui era sdraiato il suo addestratore che teneva lo sguardo fisso sul soffitto della caverna.
Il cielo là fuori era ricco di stelle meravigliose: le stesse stelle del mio mondo. Le stesse stelle che per anni avevo osservato sperando che, un giorno, da una di loro arrivasse qualcuno che mi portasse via con sè, verso altri mondi da esplorare.
Al margine opposto della pianura, si estendevano le paludi. Sopra di esse aleggiava una nebbia perenne; proprio come le Acque dell'Ignoto. La mattina seguente avremo attraversato quelle paludi così temute. Una volta superate, ci saremo ritrovati sulla costa davanti alla città di Nathen. Da questa, in meno di un'ora saremo arrivati a Merak.
Stil disse allora, continuando ad osservare il drago in fondo alla caverna: 《Carmal... come facciamo con il drago? Dico, non vogliamo mica che ci uccida nel sonno?》
Carmal osservò: 《Hai ragione Stil, non possiamo lasciare che sia libero di scappare nè, tanto meno, di farci fuori. Faremo dei turni di due persone. Farli di una persona e basta sarebbe troppo pericoloso. Inizieremo io e Jaco. Sarà poi il turno di Stil e Yacom. Infine Arres potrà fare la guardia con me.》
Io dissi: 《E io?》
《No, tu devi riposare e poi ci vogliono degli uomini per fare la guardia a un drago e ad una spia.》
《Mi sottovaluti, per caso, solo perchè sono una ragazza?》
Lui arrossì. 《Non lo farei mai.》
《Bene. Vuol dire che anch'io farò la guardia questa sera.》
Carmal rimase stupito e senza parole. 《Ehm... sì... come desideri.》
Ero stanchissima quando Carmal e Yacom iniziarono il loro turno, io mi addormentai subito.
Vidi nuovamente la luna rossa, visione che per me era sempre più inquietante. Mi ritrovai in una bottega. Non era quella dei Sogni. Era una bottega dove, su un grosso tavolo di legno rovinato, si trovavano delle carte geografiche, delle reti da pesca e un disco che pareva di vetro. Io presi quest'ultimo e lo misi nella mia borsa. Mi affacciai poi dalla finestra e da questa vidi un porto ricco di navi e persone. Doveva essere Marek.
Mi trovai poi sul ponte di una nave. In mano avevo una carta; un enorme pezzo di carta bianco e rovinato. Pareva una carta geografica da cui erano spariti il mare e la terra. Presi il disco di vetro e lo misi davanti al foglio. Vidi delle figure, dei nomi, ma poi tutto scomparve. Davanti a me c'era lo Stregone.
《Cos'era quella carta? E quel disco di vetro?》
Lui sorrise.
《Immagino che tu voglia trovare la Montagna Ventosa e il Dirupo Oscuro.》
《Cosa significa?》
《Questo devi scoprirlo tu. In fondo, sei tu l'unica che può riuscirci, così come sei l'unica che può trovare il mio nome. Vi avevo proibito di attraversare le paludi e avete disubbidito. Ora ne pagherete le conseguenze.》 Detto questo scomparve. Sentì qualcuno che mi sfiorava la guancia. Aprii gli occhi. Era Yacom che mi guardava e sorrideva.
《Yacom... è già il mio turno?》
Lui annuì. Io mi alzai e mi avvicinai a Skeet. Gli feci una carezza sotto a un'orecchia e gli dissi: 《Ti va di fare la guardia con me, Skeet?》
A queste parole si alzò e iniziò a trotterellare sbadigliando. Andai a sedermi in fondo alla caverna. Arres era già lì.
《Buongiorno. Dormito bene?》
《Sì, ho avuto una delle mie solite notti movimentate.》
《Il Potere dei Sogni ha tanti vantaggi, ma di notte è sempre in azione. Cos'hai sognato?》
《La luna rossa... una bottega... carte geografiche... il ponte di una nave... il porto di Marek... un po' di tutto, insomma...》
《Per mille balene! Hai viaggiato! Non so tu, ma io sono stravolto... e invece di dormire mi tocca fare la guardia a questa spia e al suo drago.》
Naied ci osservava silenzioso e Arres iniziò a punzecchiarlo con un bastone.
《Ehi, pivello! Non fai più tanto il furbo, ora?》 A queste parole Tormek emise un minaccioso ringhio, iniziò ad osservare in malo modo Arres e i suoi occhi marroni parvero diventare braci ardenti come quelli di Skeet quando si trasforma in lupo.
Arres smise di punzecchiare Naied; si alzò e si sistemò i vestiti.
《Io vado a prendere una boccata d'aria... non mi allontano dalla grotta... torno subito.》
Il drago continuò ad osservare Arres mentre si allontanava. Poi il suo sguardo si posò su di me.
Anch'io mi avvicinai a Naied e Tormek. Skeet emise un breve mugolio e si accucciò a terra.
《Skeet, stai bravo.》
Mi avvicinai ancora un po'. Provai a fare una carezza sul muso di Tormek. Lui si tirò indietro ed emise un leggero mugolio. Io indietreggiai.
Naied accarezzò il collo del drago e gli disse: 《Da bravo. Di lei puoi fidarti. Lei è gentile.》 Poi mi guardò e disse:
《Se vuoi riprovare.》
《Non mi fai mangiare, vero?》
《Non lo farei mai.》
Provai nuovamente.
Appoggiai una mano sul muso di Tormek. Era ruvido e la sua pelle era dura e irregolare e al tatto pareva di pietra.
《È incredibile.》
Lui sorrise continuando ad accarezzare il muso di Tormek.
《Lo so. La prima volta che ti trovi davanti a uno di loro, rimani sempre senza fiato. Sono creature meravigliose, intelligentissime, coraggiose. Per addestrarli al combattimento ci vuole calma e determinazione; loro sentono tutte le tue emozioni. Se ti agiti, loro si agitano di conseguenza; se sei tranquillo, loro pure. Io ho trovato tutti i draghi che ho addomesticato sulle Montagne Rocciose. Lì vivono tutte le specie di draghi di questo mondo. Ci sono tutti: dagli Spinati agli Berjis.》
Poi abbassò il suo sguardo e si schiarì la voce dicendo:
《Perdonami, non volevo annoiarti con le mie chiacchiere.》
《Non mi hai annoiato.》
Poi indicò il suo drago e disse accennando una risata: 《La verità è che loro sono la mia vita; Tormek è stato il mio primo drago. È una storia un po' lunga.》
Io mi sedetti accanto a lui. 《Ho tutta la notte.》
《Ero ancora piccolo. Vivevo in una piccola casetta fra i pendii delle Montagne Rocciose con Gerel, un'anziana signora che si prendeva cura di me. Lei ha detto di avermi trovato in una fredda notte di tempesta in una cesta davanti alla porta di casa sua. Subito mi ha accolto come un figlio.
In quel periodo erano stati invasi i villaggi ai piedi delle Montagne Rocciose e si stava combattendo una dura battaglia.
Non è difficile immaginare che io sia venuto da lì.
Comunque, la mia passione per i draghi è nata in quella casetta fra le alte montagne. Li ho sempre osservati e un giorno mi misi in testa di provare a cavalcarne uno.
Gerel non voleva, diceva che era troppo pericoloso, ma ben presto mi lasciò fare. Iniziai anche ad avvicinarmi alle loro tane e ai loro nidi. I draghi si abituarono alla mia presenza e io riuscii a capire tutte le loro abitudini, il loro linguaggio. Passavo dei giorni interi sui pendii dove si trovano le loro tane. Scoprii anche che adorano i biscotti e il whisky.
C'è, però, anche chi vuole catturarli per poi venderli all'asta o per ucciderli e prendere la loro pelle per fabbricare corazze.
In un pomeriggio ventoso e nuvoloso, come tutti i giorni, del resto, sulle Montagne Rocciose, mi avvicinai a una delle loro tane e sentii delle grida e poi un verso acuto di un drago ferito. Mi avvicinai rimanendo però nascosto dietro a dei cespugli. Vidi un drago che era stato ucciso da un gruppo di uomini che ora trascinavano a valle la carcassa. Dopo poco udii dei mugolii che venivano da dietro una parete di pietra poco più in là. Mi avvicinai. C'era un nido con dentro un cucciolo di drago piccolissimo che aveva appena rotto il guscio del suo uovo. Non avevo mai visto un drago così. I suoi colori, i suoi occhi, la sua coda. Era unico. Ben presto capii che la carcassa che veniva a valle trascinata era la madre. Non potevo lasciarlo solo. Così decisi di portarlo con me. Gerel lo accolse subito; ogni mattina preparava i biscotti sia per me che per lui.
Decisi di chiamarlo Tormek. Iniziai ad addestrarlo e ben presto cominciai a solcare i cieli sulla sua groppa. Poi iniziai a prendermi cura dei draghi feriti o che, come Tormek, erano rimasti senza famiglia. Arrivai ad avere otto draghi. Hannes, Ollany, Merkar, Felonn, Hert, Jark, Luk e Tormek, ovviamente.
Ben presto, la voce che sapevo addestrare draghi arrivò in città. Alcune guardie della Regina vennero per propormi di entrare a servizio della Sovrana. Io all'inizio non volevo, ma poi riuscirono a convincermi. Gerel era vecchia e malata e a me servivano le medicine per la sua malattia. Non avevo così tanti soldi e quello mi sembrava l'unico modo per averli. Accettai e io e i miei draghi fummo condotti alla corte dove risiedeva il vecchio Re. Qui incontrai la Regina. Le mostrai come avevo ammaestrato i draghi e dovetti fare un giuramento a Sua Maestà. Dopo aver fatto quello venni condotto dove vengono arruolati i pescatori, i contadini... Qui mi venne fatto questo tatuaggio e mi venne affidato come primo incarico di addestrare dei giovani draghi.》 Sospirò e poi continuò: 《Hannes perse la vita sul campo di battaglia come Hert, Ollany e Jark. Felonn fu ferito e avrebbe avuto bisogno di cure, ma venne ritenuto solo di intralcio e fu soppresso. Merkar riuscì a fuggire durante l'assedio di una città e Luk fu catturato dai nemici.
L'unico che mi rimane è Tormek.》
Detto questo abbassò lo sguardo e Tormek gli diede una nasata amichevole su un fianco.
《Un giorno mi insegnerai a cavalcare i draghi?》
《Quando desideri.》     

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 17, 2019 ⏰

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