"Moneeey" (CAP 11)

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(t/n) POV'S

Dopo la classica voglia di vomitare, ci ritrovammo dietro un vicolo, in una città pseudo-trafficata.

Cross «Vabb, resta qua, vado a fottere amichevolmente qualche banconota»

«Io... voglio.... essere.... RICCAH»

Cross «...come vuoi tu, milady»

«Grazie principino» e accennai un sorriso di superiorità.

Cross «Ciao»

«Ci--» e scomparve. A coglione, dovevo salutarti. Basta che poi è lui quello pignolo.

«Ora che non c'è posso farlo» presi un giornale, lo strappai in vari pezzi di carta, lo misi sul palmo della mia mano sinistra, e con la destra li facevo volare.
«MONEY MONEY MONEY»

Risi, e pensai alla mia vecchia vita. Là non ero ricca ricca. Insomma, non avevo le robe Gucci e Louis Vuitton.
Cioè, solo una borsa della LV, ma era un regalo di mia nonna paterna.

--------Carattere protagonista---------
(così, random, così vi impersonate meglio)

PREGI:

-Divertente

-ascolta le persone che le stanno intorno

-Indipendente

-Sa quando la conversione deve finire

DIFETTI:

-Scontrosa con chi gli sta sulle palle, dice le cose in faccia

-Non è tanto forte da battere un Sans o un Undyne da sola. (Non siete le classiche super OP che uccidete mezzo multiverso solo con un dito, insomma, bisogna essere originali)

-Riesce a fare l'ipocrita bene

-testarda

-superficiale

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Mi sedetti per terra, aspettando l'arrivo di Cross. Chissà perché voleva che lo chiamassi Sans... forse perché voleva ritornare ad essere quel Sans spensierato di una timeline pacifica spensierata.

Ma la vita è imprevedibile e non sempre va bene.
Spesso i fili si intrecciano l'uno con l'altro fino a che perdi le cose che ti appartengono.
Ecco perché cerco di non affezionarmi il più del dovuto.
Cross non tardò ad arrivare, con le tasche della felpa strabocche di banconote da 100€. Ella Madonna.

«Ti sei dato da fare, eh?»

Cross «bastava teletrasportarsi al deposito, ho preso qualche banconota così»

«Non mi lamento»

Cross «Ti conviene»

«Pf, scontroso»

Cross «parli tu» scrollai le spalle, mentre mi passava le banconote, e le rifilavo nello zaino. Sembravano tipo dei contrabbandi illegali. SONO robe illegali.

Cross «Giriamo per la città, troviamo qualche casa in vendita, contrattiamo, la prendiamo, ci occupiamo delle robe di dentro e poi vado, ci si rivede tra un anno»

«Capisco, ora sbrighiamoci»

Camminammo un po, trovammo una casettina carina a 2 piani, completa di terrazza e giardinetto...

«Cross?»

Cross «Mh?» e mi guardò con sguardo interrogativo

Indicai la casa che volevo «voglio quellaaaaa»

Cross «c'è il cartellino con vendesi?»

«Yap»

Cross «prendi il numero e chiama»

«Certo.» Chiamai il numero, mi rispose una donna di nome Carla.
Dopo un paio di chiacchiere abbiamo deciso di incontrarci al caffè di Via Washington.

Andammo là e, grazie all'aiuto di Cross, che si è presentato come mio tutore, abbiamo pagato tutto là in contanti, e lei ci diede le chiavi.

Insomma
Era sera,ed era già tutto pronto. Arredato e funzionante.
Com'è possibile?
I soldi fanno tutto.
Io pago, loro fanno.
In realtà li pago con i loro stessi soldi, ma sono piccoli dettagli che vanno tralasciati.

Trovai un Cross in salotto, che stava guardando un programma, non sapevo quale.

«Cross?»

Cross «Che c'è?»

«È tardi, inizia ad andare nella camera degli ospiti»

Cross «Certo, ospite quale sono»

«Muoviti, non voglio sentire la tv, sto crepando dal sonno, in più domani dobbiamo fare l'iscrizione.» Vidi Cross annuire, e insieme salimmo le scale, dopo che ebbe spento tv e luce.

Mi accompagnò in camera, e, quanto mi diede la buonanotte, mi lasciò un bacio in fronte. Io basita. Prima ci stiamo sulle scatole, e ora fa il padre affettuoso.

Cross «Notte» e se ne andò senza dire altro. Okay. Normale.

Mi misi un pigiama (c/p), andai in bagno, mi sciacquai la faccia, feci i miei bisogni fisiologici, e tornai in camera.

Mi rifugiai sotto le coperte, iniziando a pensare. Quando penso è male, perché penso troppo. Spesso pensando faccio contorcere la realtà stessa dei fatti.

Penso a... Cross.
Aveva uno strano carattere.
Sembra qualcuno che non si vorrebbe affezionare per non perdere quel qualcuno, come me.
Dopo quello che ha passato ci credo.
Ed è per questo che io, (t/n) (t/c), gli farò riprovare quei sentimenti.

Forse... non ha bisogno di riprovare gli stessi identici sentimenti, ma ha bisogno di trovarne di nuovi e innovati.
Posso riuscirci, se mi lascia almeno una falla aperta nella sua anima.

So come ci si sente, è orribile perdere tutti e tutto. Una sensazione terribile, ti prende e non ti lascia più. Nessuno meriterebbe di restare da solo, sopratutto se quel qualcuno è come Cross, che farebbe di tutto per loro, anche compromettere la felicità altrui.

Pieno di ambizione e aspettative, più che altro. Ed è ancora più brutto quando tutto ciò in cui hai creduto scompare. I tuoi ideali... calpestati e dimenticati.
Come se avessero valore pari a 0.
Anche per questo voglio aiutarlo, per riuscire in questo compito. A quanto ho capito, ha già fatto molto, il danno è fatto. L'unico modo è riuscire nell'intento, in questo suo ideale folle e distruttivo. Lo seguirò, deciso.

Cross ogni tanto spariva, perché doveva far perdere le proprie tracce ai super-buoni, e dopo un po ritornava.

Ora fatemi dormire, stupidi pensieri.
I pensieri mi lessero nel pensiero, le palpebre si fecero pensanti, e mi feci accogliere da Morfeo tra le sue braccia.

ANGOLO AUTRICE
Mi dispiace per il capitolo corto, ma questo era un capitolo di passaggio, non troppo importante ma neanche inutile. Chiedo pardon, e mi dileguo.

926 parole.

(Domani specialeee)

Don't Fade Away[Cross!Sans x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora