Era primavera quando lo conobbi,
usai il sole cocente come unica mia arma di difesa
contro quell'emozione che scioccata sentivo presente.Non era un giorno come un altro,
sentivo il cuore ballare dalla gioia,
così forte che non credevo fosse il mio.Cominciai di nuovo a credere nel futuro che prima credevo perduto
ma che con lui lo avrei riavuto.Credevo fossi sbagliata,
fatta solo per essere calpestata,
con lui invece mi sentii amata e dalle sue braccia cullata,
con quel suono che per me era dolce melodia,
il battito del suo cuore
che rendeva tutto in armonia.Cresciuta in mezzo ad erba secca,
trattata come un oggetto da usa e getta.Lacrime miste a scuse mai sentite accompagnavano quella ragazzina in una strada senza alcun fine.
Fidarsi era una parola assurda quasi impossibile,
eppure quando due fiamme scure mi guardarono
quella parola non fu più così assurda,
mi gettai così in quella via sconosciuta.Non sono mai stata brava con le scuse e la freddezza è sempre stata il mio scudo,
ma lui riesce a buttar giù tutte le mura e disarmata pronunciai scusa.Dio testimone del mio cuore,
solo lui sa quanto me ne penta di quell'errore.Quante volte ho pregato per quell'angelo,
la sua vita più importante di ogni cosa,
ed ora in ginocchio sotto le stelle, prego il mio testimone.Vorrei solo che il suo cuore adesso mi creda
perché giuro,
lo amo più di me stessa.~Jasmine Cappello~
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Arcobaleno di parole
PoesíaDalla fusione di mille parole, nascono tante emozioni dipinte di colori.