17. PHYRIES

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Il giorno dopo appena finirono la colazione, Farya e Kirien decisero di andare a caccia, ma vollero portare con loro anche il drago. Farya prese la sua bisaccia e ce lo mise dentro. Era abbastanza spaziosa per lui, ma ovviamente la sua testa era sempre fuori ad osservare per la prima volta il mondo esterno. I due fratelli montarono i cavalli e si diressero verso Val Cervius. Una volta arrivati legarono i cavalli ad un albero vicino, poi Farya fece uscire il drago, che era diventato giallo, e appena poggiò le zampe a terra cominciò a correre inseguendo una farfalla. Ma era ancora impacciato nei movimenti, infatti cadeva molto spesso. Però dopo poco tempo cominciò a prenderci la mano. Dopotutto era anche per questo che Farya lo aveva portato con se. Anche Nävii era felice, soprattutto perché il drago e lui cominciavano ad andare molto d'accordo, e per un po' la piccola creatura si divertì ad inseguirlo e viceversa. Farya non poteva essere più felice. Ma il drago si stancò presto e cambiò nuovamente colore: diventò blu, e iniziò a sbadigliare ripetutamente. Allora Farya lo prese e lo mise nella bisaccia.

«Badi tu a lui, vero Nävii?» disse infine. Sapeva di poter contare su di lui. Il lupo scodinzolò e si stese a testa alta vicino alla bisaccia.

«Farya, vieni, ho visto un gruppo di tassi.» la chiamò il fratello.

«Arrivo.» disse lei dirigendosi da lui. Prese una freccia dalla faretra e al primo colpo ne prese uno, così come Kirien. Gli altri tassi cominciarono a fuggire. Farya salì agilmente su un albero in pochi secondi e scoccò un'altra freccia. Ma tardò di un secondo e i tassi scomparvero nella loro tana. Farya imprecò, ma subito dopo disse al fratello sussurrando:

«Kirien, laggiù...ci sono dei conigli...»

Kirien in un attimo la raggiunse sull'albero per individuarli, dopodiché i due si diressero di soppiatto verso il bersaglio. Si nascosero dietro un cespuglio e scoccarono le frecce. Nessuno dei due mancò il bersaglio. I conigli però erano più veloci dei tassi, e i superstiti scapparono a tutta velocità. Legarono le bestioline allo zaino, come avevano fatto con i tassi. Poi vollero cacciare anche un cervo. Ci volle un po' per trovarlo, ma quando successe la pazienza dei due fratelli fu ripagata con successo. Trascinarono il cervo fino ai cavalli, e lo legarono a Nebiën. Farya trovò Nävii acciambellato attorno alla bisaccia, da cui fuoriuscivano la testa e le zampette del drago, che era bianco.

«Ottimo lavoro amico!» disse lei ridacchiando e accarezzando Nävii, che le leccò la mano. A quel punto Farya prese delicatamente la bisaccia e la legò ad un fianco facendo attenzione a non svegliare il drago. Poi salì in groppa a Darken dopo averlo slegato, così come il fratello, e partirono con il lupo che li seguiva. Durante il viaggio Farya sentì qualcosa pungerle la gamba: era il drago. Era uscito dalla bisaccia e si era arrampicato sulla gamba di Farya per poi mettersi davanti a lei sulla sella e sedersi ad osservare il panorama. Peccato però che la sua curiosità fosse così forte da farlo arrampicare sul collo di Darken per sedersi poi sulla sua testa. Farya e Kirien scoppiarono a ridere.

«Farya, allora l'hai deciso il nome?» disse il fratello.

«Bhe...ecco, veramente ci sto ancora pensando, però ero dell'idea di dargliene uno che fosse legato al fatto che sa cambiare colore.» disse Farya.

Kirien ci pensò su, poi disse:

«Arphius?-» propose. In elfico voleva dire "arcobaleno".

«Mmh... Qualche altra idea?» disse lei non pienamente convinta.

Mentre il fratello meditava, Farya pensò allo spettro di colori che usciva dai cristalli se sottoposti ad un raggio di luce. La parola "cristallo" le piacque molto.

«Che ne pensi di Phyries?» propose lei.

«Bello! Mi piace molto, gli si addice.» rispose d'accordo lui.

«Allora è deciso! Benvenuto in famiglia, piccolo Phyries!» disse la ragazza accarezzando la creaturina sulla schiena. Questi si girò e andò a sedersi vicino a lei, poi emise un debole gemito che sembrava il cigolio di una porta. Farya sorrise, e mentre contemplava il cielo, passò un grosso corvo, nero come l'ebano, con gli occhi rossi, che spiccavano sulle piume scure. L'animale la lasciò per un attimo perplessa, ma lei non ci badò molto. E così i due fratelli continuarono il viaggio.

La ragazza dal cuore di dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora