27. QUANDO TUTTO È INIZIATO

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Ci volle qualche minuto prima che Erion aprisse gli occhi e riuscisse a mettere a fuoco lo spazio intorno a lui e a rendersi conto della situazione. La testa gli girava terribilmente e  più si sforzava di pensare lucidamente, più questa ribatteva con dolori sempre più penetranti. Gli arti erano doloranti, gli sembrava che fossero stretti intrappolati da una morsa. Provò a muoversi, ma si piegò in due dal dolore, e solo in quel momento si accorse che era davvero bloccato, da delle grosse catene collegate al muro.
Si guardò intorno, e riuscì a vedere la compagna, legata anche lei al muro, affianco a lui.
«F-Farya..C-cosa è successo..?» biascicò.
«Erion...stai bene...» gli occhi le si inumidirono. Si vedeva che anche lei non doveva essere al massimo della lucidità.
«Tranquilla, va tutto bene...»
«Gardok ha usato la Jeyrä su di te...e poi su di me.»
«Ah...capisco. D-dov'è...Phyries?»
Sgranò gli occhi. Doveva essersi svegliata anche lei da poco per essersene accorta solo ora.
«Oh mio Dio...Phyries! Phyries! Dove sei?! Oh..no..»
Rivolse lo sguardo ad un angolo della stanza.
E ciò che vide le fece male nel profondo: Phyries era incatenato, le sue ali, le sue zampe e le sue fauci erano state completante bloccate. I suoi grandi occhi si spalancarono appena vide la ragazza sveglia e cominciò ad emettere dei lamenti soffocati. Il suo cuore fu trafitto da una lama invisibile.
«Bene...vedo che vi siete svegliati...»
Una voce li fece sobbalzare.
«Gardok, lasciaci subito andare!» urlò Erion.
«Altrimenti..?» sogghignò.
Erion si rese conto che non poteva fare niente, e si rassegnò.
«Come pensavo...» concluse con una risata malvagia.
«Oh, quanto ho aspettato questo momento. Finalmente ho ciò che mi serve per produrre tutte le Vreirès che desidero...»
Le Vreirès erano tutte le pietre che possedevano dei poteri magici, e le più potenti potevano essere create solo con il calore e la magia del fuoco di drago.
Il loro potere dipendeva anche dal tipo di drago, poiché ognuno ne produceva uno diverso.
«Ed oggi, dopo tutto questo tempo, sono riuscito a catturare abbastanza draghi da poter completare il mio obbiettivo.»
Il mostro andò verso una parete di metallo, che riuscì a spostare grazie ad una grossa maniglia. L'immensa porta rivelò un contenuto davvero scioccante.
Dietro a massicce sbarre, erano intrappolati almeno una cinquantina di draghi, incatenati e sofferenti.
Ecco dove erano finiti. Li aveva presi quel mostro, per sfruttarli e usarli a suo piacimento. Tempo fa i draghi erano migliaia, e anche se per produrre Vreirès ne erano necessari in grandi quantità, non era affatto un problema. Gardok aveva dei draghi a sua disposizione, ma li aveva sempre trattati come schiavi, così un giorno avevano deciso di scappare e rifugiarsi ad Airdest. Lui aveva sempre voluto riavere i draghi per creare altre pietre a scopi malvagi, ma i procedimenti per la creazione erano un segreto degli elfi. Fortunatamente c'era la barriera del Diaden. Per essere efficace, il potere della pietra doveva essere rifornito abitualmente  dal fuoco di drago. Allora Gardok distrusse ogni cosa che gli si presentava dinanzi, facendo morire migliaia di creature innocenti. Tra lui e le popolazioni non poté che nascere una guerra, e i draghi che cercarono di proteggere Airdest furono uccisi spietatamente. Ma questo non era nient'altro che il piano di Gardok.
Senza il rifornimento necessario il potere del Diaden diminuiva di giorno in giorno e la barriera si restringeva sempre di più, tanto che per proteggere lo spazio scoperto si sacrificarono altri draghi, che vennero catturati, ricattati dal mostro con la morte. Riuscì anche ad impossessarsi del libro in cui erano custoditi i segreti elfici, e Airdest rimase senza draghi.
Ma i draghi che Gardok aveva catturato non erano abbastanza per creare le pietre dal potere malvagio che lui desiderava, e continuò per tutta la vita ad aspettare in attesa di uova di drago nascoste che avrebbero dato alla luce la via per completare il suo piano.
Farya non poté trattenere il pianto. Ora che aveva i draghi necessari, quel mostro non avrebbe avuto pietà per nessuno.
«Dai, fammi vedere che sai fare bello...» fece con voce raggelante di chi aveva intenzione di fare qualcosa di brutto.
Il mostro prese una frusta, e cominciò ad usarla contro il povero Phyries al quale veniva imposto di sputare fuoco. «LASCIALO STARE!» gridò Farya con voce rotta. Il pianto si era impossessato di lei, e il cuore le faceva troppo male a quella visione.
«NON TI AZZARDARE A TOCCARLO UNA VOLTA DI PIÙ, LURIDO MOSTRO!» urlò a squarciagola Erion.
«E a te perché mai dovrebbe importare di lui? Infondo è tutta colpa tua se vi trovate in  situazione...» disse sogghignando Gardok.
«C-cosa intende dire..?» mormorò Farya.
«Oh, è molto semplice. Il tuo amico è un impostore.»
«Lui?! Lui dovrebbe essere l'impostore?!» Farya rise amaramente.
«Beh, posso mostarti ciò che non sai se vuoi...»
Detto questo prese una pietra bianca e lucida.
«Questa è la Maïndia, può mostrarti ciò di cui la tua mente è ignara: la verità.»
Dopodiché mormorò la formula di un incantesimo e poggiò la pietra sulla testa della ragazza, dalla quale si estese un raggio di luce che si espanse fino a formare uno spazio bianco in cui prendevano man mano forma delle figure confuse. Ma questo Farya non lo poteva sapere, perché stava entrando in uno stato di trance e quelle immagini stavano entrando nella sua mente, ma le avrebbe viste anche chi c'era fuori.
Farya sentì il dolore alla testa aumentare sempre di più, poi perse completamente i sensi, e davanti a lei cominciò a crearsi una visone...
C'è... Gardok, con tutto il suo esercito, e sta passando per Val Cervius. Stanno cacciando delle bestie. La loro pelliccia è macchiata di rosso e giacciono morte sui cavalli dei mostri.
Ma ad un tratto avvistano una ragazza in compagnia di un lupo, intenti anche loro a cacciare. Notano ciò che lei ha in mano: un uovo..di drago.
«Guardate...» mormora Gardok.
«Quello è un uovo di drago..della rara specie degli Arphy. Questo vale almeno cinque draghi comuni messi insieme...e la qualità di fuoco è adatta a produrre pietre ancora più potente. Ma non possiamo prenderlo ora, la ragazza ha l'aura di una Cuore di Drago, e senza la sua presenza il drago non potrà nascere.» Fa una lunga pausa, poi gli si illumina lo sguardo.
«Ho un piano... mi servi tu.» dice indicando il soggetto desiderato.
Sta parlando con un elfo...è...Erion.
«Ai suoi ordini, mio signore.»
Ha gli occhi diversi..le sue iridi verde smeraldo sono di un rosso sangue, e le pupille dilatate.
Gardok lancia un incantesimo su di lui. Gli occhi gli si sgranano. Poi comincia a trasformarsi, e a cambiare anatomia, fino a diventare...un corvo, dal piumaggio nero come la pece.
Farya non può credere a quello che sta vedendo.
«Ti ordino di tenerla d'occhio e di riferirmi ciò che fa ogni giorno, intesi?»
Il corvo emette un verso, poi vola via dal braccio di Gardok, su cui era posato.
La scena muta lentamente, e cambia fino a mostrare il corvo che ogni giorno fa visita alla ragazza, fino a quando, un giorno, non torna da Gardok e viene tramutato in un lupo dal pelo nero come la notte, succube degli ordini del suo padrone.
«Portami il lupo e il fratello della ragazza. Fungeranno da esca, e sarà molto più semplice impossessarsi del drago...lo consegneranno direttamente nelle mie mani...»

Farya per un attimo non sente più i battiti del suo cuore, mano a mano si rende conto della realtà.

La scena cambia ancora.
Farya l'ha già vissuto quel momento...quello del rapimento del fratello e di Nävii.
Sente una stretta al cuore ricordandoli.
Infine appare Erion, accasciato a terra, che ha appena ripreso la sua forma originale, da lupo ad elfo. E Farya è lì, che lo osserva preoccupata e piange.
Poi, a raffica, cominciano a passare scene di momenti con protagonisti solo loro: i due compagni.
Poi tutto diventa sfocato, fino a scomparire.
Lentamente Farya si sveglia, e i suoi occhi sono pieni di lacrime amare.
«Tu...»
Erion la guarda supplicante.
«Farya, non è come cre-»
«TU! Lo sapevo! Non avrei mai dovuto fidarmi di te! Sei un mostro! Eri solo una scorciatoia per portarmi da lui...come hai potuto farmi questo?!»
Il suo cuore pompava all'impazzata, era impazzito. Lacrime amare continuavano a rigarle il volto e cadevano come acqua di cascata.
«Farya...ti prego...»
Gardok rise malignamente.
«Hai visto? Guardalo...così fintamente innocente...tanto vale farla finita, non credi? Infondo cosa te ne importa di questo bastardo...»
Il mostro prende lentamente una clava e la fa roteare in aria.
«Aspetta...cosa intendi fare?!» gridò preoccupata lei.
Lui sogghignò.
«Aspetta...Non farlo!»
Lui non perse tempo, e con un colpo secco la sbatté in testa all'elfo, che urlò, per poi lasciarsi andare appeso alle catene.
«NOOO!»
Farya scoppiò a piangere.
«Perchè fai così? Non sei felice che il tuo finto amico abbia avuto quello che meritava?» si lasciò andare ad una risata malvagia.
«Accidenti, mi ero dimenticato! Che sbadato, ricordo solo ora che non era colpa sua...» esclamò il mostro.
«Cosa..?!» disse confusa Farya.
Lui si avvicinò ad Erion e strappò bruscamente la collana che portava al collo a cui lei non aveva mai fatto caso.
Appesa ad essa c'era una pietra nera.
«Che sciocca...La vedi questa? Opera mia. Proprio così. Ho lanciato un incantesimo sulla collana in modo tale che il tuo amico obbedisse a tutti i miei ordini, da quello di spiarti...fino a farti innamorare di lui.»
Farya rimase scioccata. Il mondo le cadde addosso.
«Quindi è tutta colpa tua...tu l'hai rapito e sfruttato solo per avere il drago...MOSTRO!»
«Se fossi davvero un mostro pensi che farei mai questo..?»
Batté le mani, e dei Dar'jën uscirono da una porta trascinandosi dietro due corpi legati.
«F-Farya..?!»
«Oh santo cielo...Kirien! Kirien, stai bene?»
I fratelli avevano le lacrime agli occhi, avrebbero tanto voluto stringersi.
Un mugolio giunse alle orecchie della ragazza
«N-Nävii...»
Gli occhi del lupo vennero attraversati da un lampo di mille emozioni e cominciò ad agitarsi e divincolarsi insistentemente per liberarsi dalle corde che lo stringevano, ma con scarsi risultati.
«Oh, Nävii! C-come stai, bello?» disse lei con voce spezzata dal pianto.
Lui mugolò ancora più forte.
«Un attimo, non ho finito...Pensi davvero che ti avrei lasciata morire senza la tua famiglia? Che persona senza cuore che sarei, chi mai ne avrebbe il coraggio?» rise sadicamente.
Farya fu accecata dalla furia: era l'essere più malvagio e velenoso che potesse mai esistere sulla faccia della terra.
«Ma ora basta perdere tempo...esseri fastidiosi come voi devono essere eliminati all'istante.»
Dei Dar'jën cominciarono a tirare delle catene pendenti dal soffitto che aprirono una pensante botola di ferro sul pavimento.
All'interno ribolliva incandescente della lava.
Ai compagni si raggelò il sangue nelle vene.
Dei mostri li trascinarono e li obbligarono ad andare verso il pozzo di lava, nonostante loro cercassero in tutti i modi di sfuggire dalle loro mani usando tutta la forza che possedevano in corpo.
Si ritrovarono ad un passo dal cadere dentro a quel buco infernale.
Non potevano fare niente, e si scambiarono un ultimo sguardo.
«Ora!» gridò Gardok.
I fratelli strinsero gli occhi e il lupo ululò rassegnato con tutta la collera che aveva dentro.
Una minima spinta, e sarebbe finito tutto.
I Dar'jën che li trattenevano da dietro sussultarono.
Ecco, Farya vide in quel momento tutta la sua vita davanti agli occhi, e si vide già bruciare nella lava, impotente. Era la fine.
Chiuse gli occhi e la testa divenne pesante, finché non si sentì cadere, e mentalmente disse addio a tutto e a tutti.

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-SPAZIO AUTRICE-
NON È FINITO.
Tranquilli.
Il capitolo sarebbe stato effettivamente troppo lungo così ne faccio un altro che sarà sicuramente il finale se non ci saranno ripensamenti. Almeno ora lo pubblico perché è troppo tempo che non lo faccio, così almeno sarete aggiornati sulla situazione :)
Questo è stato abbastanza difficile da scrivere e ci ho messo un po', spero non ci siano errori e anche se non ne sono completamente soddisfatta spero comunque vi piaccia.
Intanto scrivo il prossimo:)
Ciao, e grazie a tutti per il traguardo:)

La ragazza dal cuore di dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora