Julia

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Guardare Niall che pizzicava le corde della sua chitarra seduto sul mio divano era una delle cose più rilassanti che mi fosse mai capitato di fare.
Quel silenzio non era per nulla sbagliato. Tenevo in mano la tazza di cioccolata calda, la panna montata ormai finita da un pezzo e lo osservavo come se fosse un'opera d'arte. Probabilmente lo era davvero.
«Questa canzone è una bomba» sussurrò, parlando più a se stesso che a me.
Vero. Era la nostra prima collaborazione ed era venuta piuttosto bene.
«Quei sentimenti li hai già messi da parte, però, giusto?» gli chiesi quasi con timore.
Io avevo rotto con Ari. Lui aveva rotto con Hailee. Ci eravamo ritrovati in una situazione fin troppo simile e quindi perché non metterla su carta? Con le note giuste era stato semplicissimo.
«Hailee non era la ragazza giusta per me» dichiarò con tanto di scrollata di spalle. Nel suo viso non c'era alcuna traccia di delusione, né di amarezza, né tanto meno di rimpianto. Aveva semplicemente esternato un dato di fatto.
«E Lauv non lo era per me» conclusi, i miei sentimenti che rispecchiavano perfettamente i suoi.
Sia io che Niall con quella canzone avevamo archiviato quelle ormai vecchie storie. Ed eravamo stati davvero velocissimi, rimpiazzandola con quella nuova situazione.
Un sorrisino sorse sul suo viso, i suoi occhi blu si sollevarono e si puntarono sui miei.
«Sai già chi è giusto per te» la sua voce mi fece rabbrividire. Brivido di eccitazione.
«Chi sono...» lo corressi e lui ridacchiò automaticamente. «Che diavolo è successo a casa tua? Shawn è scappato. Lo hai fatto allontanare» lo accusai. Non era così che speravo sarebbe andata, dopotutto.
Niall smise di suonare e poggiò la chitarra ai suoi piedi, prima di allungarsi per afferrare la tazza piena che avevo preparato anche per lui. Ne bevve qualche sorso, prima di sospirare e rabbuiarsi un po': «Non penso che lui sia d'accordo, Ju.»
Io e Niall ne avevamo parlato tante volte. Poteva risultare strano, ma per noi era normale essere d'accordo su una situazione così anormale.
Certo, avremmo dovuto parlarne anche con il terzo interessato, ma le condizioni fino ad allora non erano state delle migliori. Conoscevamo bene Shawn e al contrario nostro sapevamo bene che per lui le questioni amorose erano quasi un taboo, un argomento che con gli amici non poteva essere trattato.
«È solo spaventato.»
«Se lo fosse stato ci avrebbe già chiesto spiegazioni, ci avrebbe insultato dicendo che siamo diventati matti o qualcosa del genere. Non avrebbe mentito su quella sera. Lui semplicemente non vuole.»
Io sbuffai. «Non ti avrebbe baciato se non avesse voluto» aggiunsi roteando gli occhi. Quello era un ricordo che era venuto fuori un paio di giorni dopo l'evento. Niall e Shawn che si baciavano tanto da farmi bagnare.
«Allora lo ricordi.»
«Soltanto questo, ad essere sincera» ammisi con un po' di delusione.
«E comunque era soltanto ubriaco.»
Io sbuffai di nuovo. «Dimmi cos'altro abbiamo fatto» gli ordinai. Dovevo chiarirmi le idee.
Niall si mise a ridere. «Ti ho baciata. E tu hai palpato il suo pacco, era eccitato.»
Io squittii infastidita, ma solo perché Niall stava negando l'evidenza. «Niall! Lui lo vuole eccome!»
«Magari vuole soltanto uno di noi.»
«In quel caso, probabilmente te» brontolai con tanto di broncio.
Niall si alzò in piedi e venne a sedersi accanto a me. Mi tolse la tazza dalle mani e mi afferrò per il viso. Trattenni il fiato e aspettai che le sue labbra toccassero le mie. Diamine... Quel Niall... Infilai la lingua nella sua bocca e lo sovrastai per sedermici a cavalcioni. Me lo lasciò fare senza indugi, afferrandomi per i fianchi. E ci allontanammo solo per respirare. «Non avrò te senza di lui» decretai comunque.
E Niall scoppiò a ridere. «Bene. Visto che io voglio anche lui.»
Io e Niall eravamo migliori amici e avevamo sempre parlato di ogni cosa. Anzi, decisamente più che migliori amici ormai. E di certo avevamo già chiarito cosa volevamo. O meglio, chi.
«Scommettiamo che ci ricercherà presto?» sussurrai sulla sua bocca e lui cercò di mordermi il labbro, ma mi ritrassi ridacchiando.
«E se non volesse?» mi chiese Niall. Suonava veramente preoccupato.
«Allora mollerò anche te.»
Niall sbuffò, tenendomi ancora più stretta. «Non sei per niente d'aiuto, Michaels.»
«Siamo un trio. In due non andiamo da nessuna parte. E lo sai» borbottai, avvicinandomi di nuovo e affondando il viso nel suo collo. Aspirai il suo buon profumo.
Avevo sempre immaginato di avere entrambi per me e quando lo avevo detto a Niall la prima volta con timore, era chiaro che anche lui la pensasse nello stesso modo. E non era di certo colpa delle nostre rotture fresche. Quando stavamo tutti e tre insieme c'era qualcosa di più che giusto. Dai contatti ricercati di continuo, i sorrisi spontanei e la speranza che quel tempo insieme si prolungasse in eterno. E non mi importava se gli altri ci avessero ritenuti fuori di testa o sbagliati, perché per me era giusto in quel modo. E anche per Niall. Ma per Shawn? Dovevamo capire cosa pensasse davvero. Dovevamo rassicurarlo e fargli passare la paura. Ma avevamo bisogno di averlo lì con noi per poterlo fare. Cosa che non stava più avvenendo da quando avevamo giocato a casa di Niall. Avevamo azzardato e forse rischiato di perderlo.
Oppure no. Il mio cellulare squillò proprio in quel momento e mi allungai per recuperarlo dal tavolino. Il mio cuore fece una capriola quando i miei occhi lessero il nome del canadese sullo schermo.
Lo mostrai anche a Niall, appena prima di premere il verde.
«Shawnie.»
Niall mi guardava con le orecchie tese e io roteai gli occhi prima di attivare il vivavoce.
«Hey, stai bene? Mi manchi» la frase del cantante dietro al telefono fece rabbuiare Niall visibilmente. Sapevo quello che stava pensando: se a Shawn fosse piaciuto uno di noi, probabilmente quella era io. O avrebbe chiamato lui.
«Io sto qui...» mi interruppi per qualche attimo, perché Niall mi stava facendo segno di non dire nulla della sua presenza. «A casa. Vuoi venire?»
«Sei sicura che non ti disturbi? Vorrei anche parlarti di una cosa» la voce di Shawn era incerta. Lo struggeva qualcosa.
«Nessun disturbo. Di cosa vuoi parlarmi?»
«Di...» un sospiro giunse alle nostre orecchie. «Di Niall.»
Sentii perfettamente il ragazzo più grande irrigidirsi sotto di me. Lo guardavo in faccia, ma lui non riusciva a fare altrettanto.
«Va tutto bene tra voi?» chiesi preoccupata, nonostante sapessi già che non si sentivano da quella sera.
«Credo di averlo ferito» un sussurro che percepimmo tutti. «Non lo sento da un po'. E non mi piace granché la cosa.»
Allungai il braccio e passai le dita tra i capelli biondi di Niall, così da cercare di rassicurarlo almeno un pochino. «Sai che puoi chiamarlo sempre e comunque, vero? Lo sai com'è fatto, ti sta lasciando spazio. Ma potrebbe soltanto essere felice se ti rifacessi vivo.»
«Già, hai ragione. Posso venire lì?»
«Certo, ti aspetto.»
Nel momento in cui chiusi la chiamata sentii Niall allontanarmi da sé e con entrambe le mani poggiarmi sul divano.
«Bene. È meglio che io vada via a questo punto» disse, facendo per alzarsi in piedi, ma lo afferrai per il polso, vietandogli di farlo.
«Tu non vai da nessuna parte. Adesso aspettiamo Shawn insieme. E una volta che sarà qui risolveremo tutti i nostri problemi» decretai categorica.
«Ma vuole parlarti di me.»
«Oh, lo farà. Parlerà di te direttamente con te.»
Niall non sembrava molto convinto, ma non riuscì ad aggiungere altro, non tentò nemmeno di mettermi in discussione, perché ero consapevole che anche lui voleva vedere Shawn. Sapevo che gli mancava.
Mi sporsi e gli passai un braccio intorno al collo, così da lasciargli un bacio sulla tempia. «Se Shawn volesse solo te...» iniziai, ma non riuscii a continuare.
Niall mi fece capire il suo disappunto dandomi perfino un pizzicotto sul braccio. «Non avrò lui senza di te, mettitelo bene in testa.»
E io non potei fare a meno di sorridere. «Ti amo» lo avevo solo sussurrato, ma nel silenzio risuonarono forte e chiaro. Quelle due parole erano uscite dalle mie labbra senza che potessi fermarle. Un nodo mi si formò in gola, perché sapevo che non avrei dovuto pronunciarle.
Ma Niall lo sciolse all'istante. «Anche io ti amo e lo sai bene.»
E dopo quella frase restammo nelle braccia l'uno dell'altro, in attesa che arrivasse il nostro pezzo mancante.
Schizzai praticamente verso l'ingresso quando il citofono suonò, mentre Niall mi seguì più lentamente.
Aspettammo insieme e in silenzio che Shawn salisse al piano del mio appartamento. Nonostante io fossi aggrappata alla maniglia della porta già aperta, Niall era rimasto indietro, con la spalla poggiata contro al muro e le braccia conserte al petto. Le ante dell'ascensore si aprirono e Shawn apparve alla mia vista. Il sorriso sorse spontaneo sul mio viso, ma anche su quello del canadese, che velocizzò il passo per potermi abbracciare. Come sempre dovette abbassarsi parecchio, ma come non si era mai lamentato della nostra differenza di altezza, non lo fece neanche quella volta. E poi il più delle volte mi sollevava da terra, quindi non era un grande problema. Il profumo di Shawn mi arrivò al naso e mi fece stare subito meglio. Odore tanto familiare quanto quello di Niall.
Capii perfettamente quando Shawn si rese conto della presenza di Niall, che ci guardava con le sopracciglia aggrottate e un musino fin troppo serio. Shawn si era irrigidito di colpo e si era allontanato da me.  «E lui che diavolo ci fa qua?»

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