Epilogo

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Julia era comodamente distesa sul divano davanti al televisore quando la porta di casa si era aperta e le voci dei suoi compagni erano arrivate forti e chiare alle sue orecchie.
Non fece nemmeno in tempo a sorridere. Era meglio una smorfia infastidita visto che Niall e Shawn stavano litigando.
«Ti ho già detto di no, non farmi ripetere le cose duecento volte» Niall sbatté la porta d'ingresso dietro di sé, abbastanza forte da far sobbalzare tutti.
«Ma non è giusto! Non ci sarebbe nulla di male e lo sai benissimo!» ribatté il più piccolo.
«Fa come ti pare. Anzi, chiedilo a Julia.»
La ragazza sbuffò. «Non voglio essere messa in mezzo ai vostri litigi, lo sapete.»
Se doveva essere sincera, Niall e Shawn litigavano abbastanza spesso. In realtà anche Julia e Niall avevano talvolta dei disguidi.
Era semplicemente l'indole del più grande. Non voleva comandare nel trio, ma pretendeva che se qualcosa non gli andava bene, gli altri due la tenessero in considerazione.
E alla fine tra tutti e tre, nonostante Shawn fosse stato inizialmente quello stranito e titubante in quella situazione, dopo mesi di relazione Niall cominciava a tentennare. Non perché non li amasse, non perché pensava che quella cosa che avevano creato potesse rompersi tragicamente, ma perché era sempre spaventato e nervoso.
Julia lo sapeva bene, Shawn non riusciva a capirlo. Solo perché Niall difficilmente esponeva in modo chiaro i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni. Era il più grande e non voleva mostrarsi debole.
«Non ti sto mettendo in mezzo. Te ci sei in mezzo. Fatti dire dal tuo fidanzato cosa vuole fare nel weekend» l'irlandese era infastidito.
«Sono anche il tuo fidanzato, Niall!» lo accusò il più alto, allargando le braccia in un gesto disperato.
«Già.»
Niall a quel punto era uscito dalla stanza, lasciando l'altro ragazzo con le lacrime agli occhi. Proprio quest'ultimo si sedette accanto a Julia sul divano e tirò un sospiro stanco.
La bionda non poté fare a meno di attirarlo a sé e baciargli la tempia, cercando di rassicurarlo almeno un po'.
«Perché lo hai fatto arrabbiare? Hai rovinato i suoi piani del weekend?»
«Ma quali piani? Non ci ha detto di aver organizzato qualcosa! E io volevo solo andare a dormire da Mike» si lamentò il più piccolo.
«Quel Mike che ti fa la avance da sempre? Assolutamente no che non puoi andare, Niall ha ragione.»
Shawn fulminò anche lei, aveva già dovuto sorbirsi la sfuriata di Niall per tutto il tragitto in macchina. «Siete solo gelosi senza alcun motivo» borbottò portandosi le mani alla faccia e facendo fare alla ragazza un piccolo sorriso.
«In più Niall probabilmente ci ha preparato qualche sorpresa» terminò Julia, afferrandolo per il polso così da scoprirgli di nuovo il viso.
Lo sguardo confuso del ragazzo fece capire alla bionda che Shawn aveva dimenticato qualcosa.
«Shawnie, lo sai che giorno è sabato?»
«Nessuno di noi fa il compleanno!» disse di getto, cercando di fare velocemente mente locale.
Julia scosse la testa esasperata. Detto fatto. «Ma facciamo sei mesi insieme.»
E gli occhi scuri di Shawn si aprirono per la sorpresa. «Oh.»
Quella pausa che seguì pesò alquanto e la ragazza si rese conto perfettamente che Shawn stava iniziando a sentirsi in colpa per aver scordato un particolare simile.
«D'accordo, mi dispiace, non andrò da Mike. Ma diavolo, è uno dei miei migliori amici, non potete impedirmi di vederlo solo perché siete gelosi» continuò Shawn con voce lamentosa.
«Piccolo, è solo che Mike non sa nemmeno che sei fidanzato. È questo che ci preoccupa.»
«Posso sempre dirglielo...» lui stesso era titubante.
Ecco, quello era proprio il motivo per cui Niall aveva iniziato a diventare ansioso. Nessuno sapeva del loro rapporto a tre, nemmeno i loro amici, anche se erano ormai passati sei mesi.
Nessuno di loro era in grado di rivelare la situazione, sarebbe probabilmente risultata troppo strana. Perfino quando uscivano in gruppo, quindi, dovevano fare finta di nulla. Non che gli altri non si soffermassero sulla loro vicinanza, ma pensavano semplicemente che fossero amici molto intimi.
In più, era ovvio che il mondo non potesse venirne a conoscenza.
«Che ne dici se raggiungiamo Niall?»
Shawn sospirò, ma annuì, per poi seguire la ragazza fino al bagno, da cui arrivava lo scroscio dell'acqua della doccia.
I due ragazzi entrarono e si lanciarono delle occhiate preoccupate quando si resero conto che oltre la vetrata dell'enorme doccia, Niall era seduto per terra, le ginocchia al petto e la testa affondata nelle braccia, mentre il getto caldo colpiva il suo corpo.
Julia fu la prima a spogliarsi e Shawn la imitò. Avevano del lavoro da fare.
Niall non si mosse nemmeno quando le ante vennero aperte. I due corpi si sedettero accanto a lui e gli passarono le braccia intorno. Solo quando sentirono il tremore delle spalle del maggiore capirono che stava piangendo.
«Niall, hey...» Julia sentì un nodo improvviso allo stomaco.
«Va tutto bene» aggiunse Shawn, infilando una mano tra le ciocche bagnate. Julia cercò di sollevergli la testa, ma il più grande oppose resistenza, andando perfino contro alla mano dell'altro ragazzo tra i suoi capelli.
«Andiamo... Dimmi cosa c'è che non va» gli sussurrò Julia. «Siamo qui.»
E soltanto dopo quelle parole, il più grande si lanciò addosso alla ragazza con gli occhi ancora serrati e si lasciò avvolgere per bene dalle sue braccia.
«Se è colpa mia... mi dispiace, Ni. Mi dispiace davvero» cercò di rimediare Shawn, tentando di frenare il panico che lo stava assalendo.
Julia scosse la testa verso il più piccolo. «Cosa ti preoccupa, amore? Forza, non piangere. Parla con noi» Julia esortò Niall con dolcezza.
«Vuoi... vuoi lasciarci?» chiese Shawn, colpito improvvisamente dalla paura. Non sapeva nemmeno perché lo avesse pensato. E a quel punto ottenne da Niall solo un pianto più forte e più isterico.
«Shawn! Chiudi la bocca!» esclamò Julia con voce acuta. E questo fece ridere Niall tra le lacrime. Ottimo.
Il più grande si allontanò da Julia e si passò le mani sul viso.
Mentre il più grande cercava di calmarsi, la bionda spense l'acqua e attivò la modalità vapore, decisamente più piacevole per tutti.
Il silenzio durò ancora per un paio di minuti, poi fu proprio Niall a parlare, dopo aver poggiato la testa indietro contro la parete bianca della doccia. «Scusate...» disse stroppicciandosi gli occhi arrossati.
«Di cosa ti stai scusando, amore?» chiese Julia con la stessa dolcezza di prima.
«Di questo» indicò prima sé, poi Shawn che aveva lo sguardo basso e affranto e si stava torturando le mani. «E questo» aggiunse infatti, con una risata poco divertita.
«Ah andiamo, Shawn si sente in colpa solo perché si è dimenticato che nel weekend saranno sei mesi dalla nostra prima volta. E tu devi smetterla di nasconderti da noi per il tuo stupido orgoglio quando non stai bene. Noi dovremmo semplicemente scopare qui dentro e invece...!»
Niall voltò la testa verso la biondina e si morse il labbro per non scoppiare a ridere. «Anche io vorrei scopare.»
«Benissimo, e allora facciamolo! Che stiamo aspettando?» Julia batté perfino le mani.
Ma Niall venne fermato dalla mano di Shawn sul suo ginocchio.
«No. Prima parla.»
Niall sospirò, prima di stringersi nelle spalle. «Io... sono stanco» rivelò alla fine, senza guardare nessuno.
«Di che?» chiese Julia, aggrottando le sopracciglia.
«Ho fatto una cosa...» gli altri due ignorarono il fatto che Niall non stesse rispondendo alla domanda appena posta. «Una cosa stupida.»
«Hai detto a qualcuno di noi?» chiese Shawn con cautela.
Niall si mise a ridere, cercando di non tornare a piangere. «Magari...»
«Niall, mi stai mettendo un'ansia che non puoi immaginarti. Amore, sputa il rospo» lo incitò la ragazza.
«Ho comprato degli anelli. Era la vostra sorpresa del weekend.»
Il silenzio che piombò dopo quelle due semplici frasi, fece rizzare i peli delle braccia del maggiore. Gli altri due stavano perfino trattenendo il respiro.
«Sono stanco di non sapere cosa siamo effettivamente. Sono stanco di nascondermi, di non poter dire ai miei amici che vi amo entrambi, di non poter chiamare su Twitter il mio gigante con un nomignolo, di dover fare scenate di gelosia inutili, di pensare che siamo dei pazzi, che forse vi sto facendo del male e che dovrei lasciarvi andar...» la voce di Niall venne interrotta dalle labbra di Julia, che si poggiarono di slancio sulle sue.
Niall chiuse gli occhi e lasciò entrare la lingua della ragazza. «Penso che non sia una cosa stupida, Niall... Forse Shawn è ancora un po' piccino, ma...» sussurrò non appena si allontanarono, restando ad un soffio dalle sue labbra.
«Penso ad un possibile matrimonio a tre dalla prima volta che abbiamo scopato. E non come una cosa strana. Come una cosa che voglio» brontolò Shawn, avvicinandosi ai due.
Niall afferrò le mani di entrambi. «Voglio comprare tre case...» sussurrò, tutta l'attenzione puntata su di sé. «E vendere le nostre. Voglio comprarne una a Londra, una a Los Angeles e una in Canada. Grandi abbastanza per tutti e tre. Voglio passare un mese in ognuna di esse con voi.»
Era l'idea più dolce che gli altri due avessero mai sentito.
«Voglio scopare con voi» finì Shawn.
Gli altri due ridacchiarono. Il più piccolo non aveva tanto torto. Non avevano bisogno di tanti rigiri o preliminari. E poi erano già nudi.
E visto che Julia e Shawn sentivano la necessità di concentrarsi più su Niall, la prima si trovò in ginocchio per un pompino con i fiocchi, mentre il secondo lo penetrava da dietro, in piedi, afferrandolo per i fianchi e giocando con il movimento dentro fuori che i due riuscivano ad alternare, facendo impazzire il più grande. Niall infatti ci mise pure troppo poco a venire nella bocca di Julia.
Shawn uscì da Niall e decise di occuparsi a quel punto della ragazza. Vedere il più piccolo lavorare di bocca su Julia contro il pavimento della doccia, mentre lei gli lo segava con la mano era una vista paradisiaca per Niall. Invidiò il momento in cui due vennero insieme.
E mentre erano ancora scossi dall'orgasmo Niall si avvicinò ad entrambi e baciò con passione prima uno e poi l'altro. «Vi amo. Da impazzire» disse cercando di non commuoversi.
Gli altri due sorrisero dolcemente. «Anche noi ti amiamo, Niall. E amo anche te, scemo» aggiunse Julia, baciando la testa del più grande e dando un colpo con la mano su quella del più piccolo.
«Stesso per me.»
Niall scoppiò a ridere, mentre Julia faceva una smorfia. «Evviva il romanticismo, Shawnie. È colpa tua se non abbiamo ancora scritto una canzone in tre.»
E mentre Shawn protestava, Niall continuava a ridere. Le lacrime erano state messe da parte e il suono dolce della risata di Niall era musica per le orecchie dei suoi partner.
E se una cosa di buono era venuta fuori da quel weekend, era il fatto che agli anulari di tutti e tre adesso c'erano degli anelli di fidanzamento. E che nessuno di loro si preoccupava di mostrarlo ai loro amici.
Almeno per loro, il rapporto d'amore che avevano creato era normale e le persone che volevano loro bene se ne sarebbero solo dovuti fare una ragione.
Niall non avrebbe dimenticato il momento in cui Mully se ne era accorto, mentre stavano seduti all'interno di un pub. La mano di Shawn era poggiata sulla coscia di Niall e quella di quest'ultimo poggiata sul tavolo sopra quella di Julia.
Il più piccolo si era affrettato a mettere in mostra anche la sua di mano, dopo che si era accorto dello sguardo fisso del loro amico.
E il sorriso divertito di Mully era stato la risposta migliore di tutte. «Volevo chiedervi se scopavate da mesi.»
Scopare? Sì, spesso. Amarsi veramente? Troppo. Spesso. Anzi, no. Sempre.


The end.

In realtà non ho nemmeno granché da dire. Mi sentivo di dover creare una storia a tre tra loro e l'ho fatto. Spero vi sia piaciuta. Ad ogni modo, vi ringrazio di cuore per tutto.

- Manu

L'invincibile TrioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora