Il Buio Fuori

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C'è buio fuori. C'è anche freddo.

Cambia l'ora. Cambia l'aria.

Le frasi fatte non cambiano mai.

Strane persone fanno cose normali.

Il rumore di pagine ingiallite sfogliate da mani sporche. Lo sguardo preoccupato di chi non sa bene dove si trova. Uno dorme.

La signora con il cane nella borsa sorride. Ma che cazzo vuole?

Il giallo fradicio è di una tristezza infinita e s'intona a meraviglia con lo squallore della stazione.

Le cartacce danzano mosse dal vento ma la musica è la suoneria orrenda di un cellulare.

Fermi.

La calligrafia migliora, ma dura poco e torna incerta e tremolante. La calligrafia o la vita?!

Fuori è un po' più buio.

Passa uno già visto ma che non riconosco. Alle volte le persone fingono sviste per evitare imbarazzi. E io sono una persona.

Mi guarda di nuovo. Una coincidenza. Torno al buio del paesaggio, ma il finestrino rigato dalla pioggia riflette l'immagine di lui che mi fissa. Forse si starà chiedendo di questi fogli che ho in mano.

Suoneria orrenda. La signora, compiaciuta della telefonata, fa domande di rito accertandosi che tutto sia a posto. "Tutto bene, grazie" risponderà l'interlocutore depresso ed indebitato.

Altra fermata. Altro movimento d'individui.

Ma lui rimane lì.

Soggezione. Finta disinvoltura. Non ce l'ha con me. Rigiro l'anello. Sbadiglio e mi guardo le mani.

Chi è?! Cosa vuole? Ha un'aria vagamente elegante, ma osservando meglio noto le scarpe un po' troppo consumate in punta, l'orlo della giacca grigia scucito e il tessuto del cappello usurato. La barba è di un paio di giorni.

Dove va?

Da dove viene?

Il movimento delle poche persone nella carrozza attira la mia attenzione e voltandomi per capire cosa sta succedendo, mi accorgo del controllore che sopraggiunge alternandosi fra il lato destro e quello sinistro.

Preparo il mio biglietto.

Lui no.

Si alza e se ne va.

Distrattamente, si alza e se ne va.

Pezzi RottiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora