Il Signor Lux

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Come ogni mattina il signor Lux si alzò, con calma aprì l'armadio e scelse come vestirsi. Dopo aver affermato tra sé " questo no", "sto scomodo" e un "ok, può andare" fu pronto. Mancavano solo colazione e denti, dopodiché poté andare a far ciò che tanto amava.

Dopo un bel sorriso allo specchio andò nel suo studio e prese i suoi strumenti; appena fu pronto si mise la giacca e chiuse a chiave la porta dietro a sé.

Presa la bicicletta e guidato dall'istinto cercò di andare dov'era meglio, ma alla fine tutti quelli che lo circondavano sapevano meglio di lui dove andasse.

Tutti sapevano dove andava il signor Lux; tutti almeno una volta l'avevano visto andare di fretta e furia sulla sua bici, rovinata dalla pioggia e dal tempo, che sembrava non sostenere più con gli anni l'ossessione del suo padrone.

Il vero dubbio che a tutti rimaneva però era il perché, perché quest'uomo ogni giorno fa sempre la stessa cosa e a che fine, che scopo se poi nemmeno uno, ma proprio nessuno ha mai visto un suo progetto; va bene avere un proprio Hobby o particolare interesse, ma la sua vita non sembrava fatta d'altro.

Arrivato il signor Lux a destinazione nessuno osava disturbarlo, nessuno parlava o faceva rumore almeno così accadeva il più delle volte, visto che si diceva che distrarre Lux portasse sfortune e mali di ogni tipo e forma.

Posizionate le mani avvicinandole a un occhio e piegandosi sulle ginocchia scattò una foto, e se ne andò. Tutto qui, come sempre la stessa cosa.

Tornato a casa soddisfatto del proprio lavoro aprì la porta, ma si bloccò all'entrata, sentì un rumore di passi e allertato penso che fosse un ladro, ma per lui i soldi non avevano importanza, non era un problema per lui venir derubato, a lui bastava che le sue tanto preziose foto appese ovunque nella casa non venissero toccate.

Non sapendo bene cosa fare il signor Lux con una voce irregolare e a stento, tentò di urlare <"c'è qualcuno?">. Nessuna risposta sopraggiunse ma i passi si sentivano ancora.Così nonostante si sentisse sciocco nell'aspettare una risposta, dando per certo ci fosse un ladro in casa sua, continuò lo stesso a ripetere le parole cercando di entrare in casa con estrema calma.

A un certo punto arrivò una risposta <"si, sono qui!">.

Allora a Lux venne d'istinto chiedere <"Chi sei?">.

un attimo di silenzio e poi il rumore dello spostamento di una sedia accompagnato da una voce calma <"Vieni, sono qui">.

Lux prese coraggio e andando in cucina trovò seduto al tavolo da pranzo un ragazzo; quel ragazzo ero io.

Mi venne chiesto nuovamente chi ero ma non aveva senso rispondere, tutti sanno chi sono anche se a volte se ne dimenticano.

Guardai le foto <"belle"> dissi.

il signore tenendo molto alle fotografie trovò la forza di dirmi <"Sono tutte mie, le ho scattate io">

<"perché sei qua?...perché da me"> continuò a dirmi.

Così senza dire nulla mi alzai dalla sedia e presi in mano una foto; per un attimo non la prese bene ma poi si ricompose velocemente.

Guardando la foto e poi il suo volto un po' preoccupato e lasciandomi sfuggire un leggero sorriso chiesi <"Ma in nessuna foto ci sei tu?">

Lux fu toccato nel profondo sentendo quella domanda, lo si vedeva chiaramente, la paura era sparita, in quel momento era solo afflitto.

Allora il signor Lux prese tutte le foto, ma proprio tutte, e si sedette a tavola con me parlandomi di come in ogni foto non riuscisse mai a trovare se stesso; mi raccontò come un giorno la paura gli arrivò alle spalle ma non capace di girarsi per guardarla rimase pietrificato per un momento; questa tremenda paura era riuscita a farlo a pezzi, aveva diviso ogni sua essenza, ogni suo io, tanto che neanche più le emozioni avevano per lui un significato, sentendo solo il forte bisogno di ricongiungere le parti di sé andate in frantumi.

Capì subito quanto aveva sofferto, so cosa si prova a venir mangiati dalla paura, cadere nella disperazione fino a sentirsi contenti perché si è sentito il momento di cedimento, di rottura della propria anima che ti fa sparire da questa immensa paura, ma lei in realtà resta, sei solo tu a non esserci più.

Così lo salvai, gli mostrai ogni foto, una per una, gli diedi la forza che gli serviva mostrandogli come in ogni foto si nascondeva sempre qualcosa di lui di diverso, di come in realtà tutto di lui era rimasto, era solo a pezzi come un vaso rotto, ma anche se è richiesta maggiore forza d'animo si può comunque riparare.

Nonostante io non sia solito parlare delle mie esperienze, condividerò con voi questa storia di cui forse nessuno mai leggerà il contenuto perché avrà già sentito altri racconti riguardo alla famosa ma misteriosa vita e successiva inspiegabile scomparsa del signor Lux con tutte le sue foto.

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