Capitolo 8: Attenzioni

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-Allora, com'è stato?-

Allison era seduta sul divano, le gambe sotto di sé, la testa appoggiata alla mano e lo sguardo assorto.

Si erano trovati il giorno dopo di nuovo al loft. Isaac si era ripreso alla grande ed Allison, approfittando dell'assenza di Stiles che stava cucinando, lo aveva braccato per farsi raccontare come fosse avvenuto il riconoscimento.

Il riccio sorrise imbarazzato. -È stato abbastanza naturale, a dire la verità. E se devo essere sincero non ricordo molto. Credo... credo di essere svenuto.- ammise grattandosi la nuca.

Allison, però non si muoveva. Aspettava il suo racconto come una bambina la favola della buona notte. Il ragazzo sospirò.

-Quando Stiles è arrivato da solo ho pensato che fossimo spacciati, ma ho provato un po' di conforto, di sicurezza in più. Poi è stato colpito e ho pensato solo ad attaccare. Quando si è messo davanti a me e il Beta l'ha ferito, credevo realmente fosse morto o quasi. Dopo ricordo di essere stato scaraventato contro il muro e poi il buio. Quando mi sono svegliato, ho visto Stiles che cercava di farmi riprendere.- prese un profondo respiro e chiuse gli occhi, nel tentativo di rendere vivo quel ricordo.

-Mi ricordo di aver provato sollievo. Di essermi sentito al sicuro.- sussurrò piegando leggermente la testa di lato, gli occhi socchiusi. -Era come se, ora che Stiles era lì, con me, tutto il resto fosse diventato solo un ricordo lontano. E... no, è stupido.- finì alla fine, scuotendo la testa.

-No. Cosa? Continua, Isaac.- lo incoraggiò la cacciatrice, facendosi più vicina.

Il ragazzo la guardò dubbioso. Era in evidente imbarazzo e sembrava star valutando se confidare o meno un segreto molto privato, troppo. Poi, però, annuì.

-È stupido e impossibile, non so cosa mi fosse preso, veramente, ma... ma ricordo di aver pensato che con Stiles lì, non ci fosse più bisogno di combattere, che se ne sarebbe occupato lui. Che lui si sarebbe occupato...-

-Di te.- terminò Allison, lo sguardo dolce. Isaac annuì. -Non è stupido, Isaac. È bellissimo.-

Quello alzò lo sguardo velocemente. La sua paura di essere sbeffeggiato era stata veramente tanta e la comprensione che aveva ricevuto, invece, dalla ragazza lo aveva stupito.

-Lo so.- mormorò con un sorriso.

Poco dopo, però, il ragazzo saltò in piedi.

-Che succede?- chiese Allison allarmata. Isaac rimase in ascolto per un attimo, prima di rilassarsi e rimettersi seduto, scuotendo la testa divertito.

-Niente. Stiles si è bruciato con la pentola e a Jackson è quasi venuto un infarto, quando ha urlato.- rise.

-Io non ho sentito niente.- mormorò la ragazza, ma prima che Isaac potesse risponderle, fu interrotto dalle urla di Jackson dal piano superiore.

-Lahey! Se dici un'altra parola, giuro che ti ammazzo!-

Allison rimase interdetta, mentre intanto solo Isaac poteva sentire Lydia.

-Jackson ma con chi stai parlando? Non è che per correre qui hai sbattuto da qualche parte?-

-Hai corso? Per venire da me?- sentì chiedere da Stiles.

Allison continuava a guardarlo confusa. Lui, dal canto suo, era piegato in due dalle risate.

-Oh, sì. È scattato come se avesse una molla sotto al sedere. Neanche quando lo chiamo che ho casa libera...-

-Lydia!- la richiamò Jackson sgomentato. -E poi non è vero che ho corso...- borbottò con le orecchie in fiamme.

-Come no!- urlò Erica da un'altra stanza.

Mamma Alpha | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora