Capitolo 5

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Quel ragazzo aveva la facoltà di riuscire a confondermi. 

Anche quando provavamo i nostri duetti mi ritrovavo a fissarlo e sorridere involontariamente, quando mi rivedevo in tutti i video in cui i fan ci taggavano mi davo della stupida. 

La colazione era ormai il nostro rito mattuniero, ormai sapevo che appena fuori dalla mia porta l'avrei trovato ad aspettarmi. E anche quella mattina non mancò.

"Buongiornissimo Tish" mi accoglie con un sorriso smagliante appena i nostri occhi si incrociano

"buongiorno anche a te" bofonchio accennando un sorriso, ancora assonnata.

"che c'è, hai sonno?"

 "Ora ti sveglio io." afferma iniziando a farmi il solletico pizzicandomi i fianchi

"NO ti prego Albi"

Inizio a correre nel corridoio per scappare dalla sua presa, fino a quando non mi ritrovo senza via di fuga

"Ora non puoi scappare più" dice avvicinandosi lentamente con una faccia che non promette nulla di buono

"No ti prego, chiedimi di tutto ma non farmi il solletico. Non lo sopporto."

"Mm" sembra pensarci un attimo prima di dire:

"Ok allora stasera esci con me"

Uscire? Io e lui, da soli? 

Mi sta chiedendo un appuntamento?

"Ok ma basta solletico, ora andiamo a colazione"

"Si signor capitano" afferma avviandosi verso la sala colazione imitando il passo di un soldato

La giornata passa velocemente tra una prova ed un'altra, e finalmente usciamo dagli studi

Mentre aspettiamo che il semaforo della Tiburtina si faccia il verde il bel tenore si affianca dicendo

"Ricordi il nostro patto, vero?"

Non posso mica dirgli che non ho fatto altro che pensarci, distraendomi a volte. Così mi limito a dire 

"Ehi io sono una donna del nord, ricordo ogni promessa fatta"

"Okok" dice alzando le mani in segno di resa

"Ti aspetto verso le 20.30 giù nella hall, mi raccomando non ritardare" aggiunse sottolineando l'ultima parola. Ogni mattina faceva i conti col mio perenne ritardo, ma non riuscivo proprio ad arrivare puntuale. 


Non so che mettermi.

Sono ormai davanti l'armadio da mezz'ora e mi sembra tutto non adeguato.

Arianna stufa di vedermi lì ferma come un palo afflitta sbotta dicendo

"Ma ti muovi?!"

"Sembra che scegliere cosa mettere ne dipenda la tua vita"

"Aiutami Ary, mi sembra tutto inadeguato all'occasione"

"Intanto spiegami che tipo di occasione è..." dice guardandomi dritta negli occhi

Arianna ha un dono: sa leggerti dentro l'anima ma non ti fa domande scomode, aspetta che lo dica prima tu senza troppe pressioni

"Ecco Ary io non lo so..." inizio a dire cercando di evitare il suo sguardo guardando una maglietta che all'improvviso molto interessante

"L'altra volta ci saremmo baciati se non fosse entrato in camera Miguel"

"CHE COSA" grida facendomi sobbalzare 

"E tu me lo dici così?" dice fissandomi sconvolta

"E che ti dovevo dire, non lo so manco io spiegare" 

"Va bene, ci penso io. Sarai una bomba sexy com'è vero che mi chiamo Arianna" dice facendomi scoppiare a ridere mettendomi dei vestiti in mano.

Effettivamente ha fatto un bel lavoro penso mentre mi riguardo allo specchio sistemandomi distrattamente la frangetta, così saluto Arianna prima di dirigermi verso la porta e raggiungere Alberto

"Ciao Mamma serba, mi raccomando non voglio diventare zia così giovane" dice prima di scoppiare in una grassa risata

"Ciao stupida" dico chiudendo la porta e andando verso la hall

Eccolo, fermo davanti le scale che mi aspetta. 

Bello. Chi l'avrebbe mai detto che mi sarebbe piaciuto un tenore tutto giacca e cravatta, ed invece...

Alza lo sguardo e inizia a scannerizzarmi letteralmente da capo a piedi fino ad incrociare il mio sguardo e sorridermi caloroso.

"Finalmente sei arrivata"


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