Capitolo 17 - Il capo

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Ci fu una brusca frenata

La mamma accostò per poi fermare la macchina.
"La tua..."
"Ragazza. Hai capito bene"
Probabilmente avevo fatto la cazzata del secolo, ma non potevo tenermelo dentro per il resto della vita.
"Tu sei-"
"Sì."
Mia madre mi abbracciò.
"Sono contenta che tu sia riuscita a dirmelo Jennie."
"Si, anche io."
La macchina ripartì.
Eravamo quasi arrivate, quando...
"Allora, quando...quando la invitiamo a cena?"
Stai volta fui io a bloccarmi.
"A...a cena??"
"Sì Jennie, dovrò pur conoscerla prima o poi"
Accostò al marciapiede.
"Poi."
E scesi dalla macchina

Quando entrai erano ormai le 14.20.
"C'è nessuno?" chiesi non trovando nessuno al bancone.
"Sei in ritardo" disse una voce.
Mi girai.
Una ragazza dall'aria spavalda si trovava di fronte a me, appoggiata ad una colonna e mi guardava, a braccia conserte, il viso in ombra.
Si avvicinò di qualche passo.
Era poco più grande di me, aveva capelli rossi e occhi marroni e portava dei leggins neri e un top grigio.
"Mi dispiace, è che-"
Mi zittì con il gesto di una mano.
"Non voglio sentire storie. Sei riuscita ad arrivare in ritardo prima ancora di cominciare, i miei complimenti."
"Mi rifarò, promesso."
"Ma allora non hai capito: tu non lavorerai qui"
"E dai, Rosé lasciala stare." disse una terza voce.
L'altra la fulminò.
"Scusami?"
"Lasciale almeno fare la prova"
"Ma hai visto che-"
"Sì, ho visto che è arrivata in ritardo" ribatté "ma se non sbaglio tu lo fai ogni giorno"
A quel punto pensai che Rosé stesse per strozzarla, ma poi si girò verso di me, prese il grembiule del bar dal banco e me lo passò con un lancio.
"Mettitelo, prima che cambi idea."
Così feci, metre la rossa scompariva dietro una porta.

"Devi scusarla, è un tantino suscettibile" disse la ragazza quando arrivai nella postazione dietro al bancone
"Io sono Lalisa, ma puoi chiamarmi Lisa"
"Piacere, Jennie."
"Vieni, ti devo spiegare alcune cose."

Io sono questa || JensooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora