Capitolo 25 - (Non) si sopravvive

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Finii il mio turno alle 18. Ero davvero stanca, ma dovevo assolutamente comprare dei jeans...sì.
Il mio negozio preferito, 'da Jessica' non distava molto da lì; dopo circa 10 minuti ero arrivata a distinazione: entrai nel piccolo locale e salutai Jessica, la padrona, che si trovava dietro al bancone.
"Jennie!" esclamò con la sua solita voce un po' gracchiante "è tanto che non ti vedo."
"Ciao" sorrisi "tutto bene?" la chiesi mentre cominciavo a dare un'occhiata ai pantaloni.
"Mah, si sopravvive, e tu?"
Jessica era una ragazza gentile e intelligente, aveva i capelli mossi biondi corti fino alle spalle e gli occhi bruni. Era un po' più grande di me e mi aveva fatto da tutor per un breve periodo, finché non aveva cominciato ad avere problemi...con la droga; problemi superati a quanto pareva, ma lei era ancora piuttosto scossa.
Io comunque la trovavo una persona deliziosa e mi faceva sempre piacere vederla.
"Si sopravvive..." risi.
"Alla fine era la 'S'"
Dal camerino vidi sbucare un volto conosciuto: Jisoo stringeva una felpa bianco panna nella mano, sventolandola in aria.
"Jennie..." disse sorpresa di vedermi.
Non dissi nulla e portai il paio di jeans che avevo scelto alla cassa; pagai e così fece Jisoo; Jessica rimase in silenzio, avvertendo un sapore aspro nell'aria.

Maledissi il fatto che abitavano vicine e che quindi facevamo la stessa strada e prendevamo lo stesso autobus.
Quando finalmente arrivammo alla fermata, Jisoo ruppe quel magnifico silenzio.
"Mi vedo con una persona. Si chiama Ian." disse "Credevo dovessi saperlo."
"Okay."
Okay un cavolo!

Raggiungemmo la porta della sua casa.
"Io e Jiu ci siamo lasciate." sorrisi falsamente "Credevo dovessi saperlo." e me ne andai.

Arrivata a casa chiusi bruscamente la porta dietro di me, lanciai a terra la borsa e mi abbandonai sul pavimento, con la schiena contro il muro. Volevo piangere, "stranamente", ma non ci riuscivo.
Sentii la notifica di un messaggio; mi allungai a terra per raggiungere il cellulare che era finito sul pavimento insieme alla borsa.

Jiu: okay. Vediamoci dopodomani al parco vicino a casa tua. Alle 15.

A quel punto piansi, davvero.

Due giorni dopo, ero agitatissima.
Non capivo più niente di quello che provavo, ma non importava.
Finalmente arrivate le tre, mi diressi al parco sotto casa; indossavo un paio di jeans, una camicetta bianca e una giacca di pelle nera, i capelli sciolti.
Lei era lì seduta, su una panchina, che assaporava l'aria stranamente di tipo autunnale.

Quello che accadde dopo, be', mi distrusse...

Spazio autore
Suspenceee :)
Ily guys
CREDO che sia il penultimo capitolo...già.
Piango.

Io sono questa || JensooDove le storie prendono vita. Scoprilo ora