Martina si svegliò di colpo quando realizzò che era in ritardo per il primo giorno di scuola. Iniziava bene come ogni anno, eh? Saltò giù dal letto, ingrovigliando le gambe alle coperte e cadendo malamente a terra. Si rialza velocemente col naso leggermente sanguinante e, dopo una piccola serie di bestemmie, sbuffa.
«Fratelloneeeee! Dimmi che sei rimasto qua ad aspettarmi anche se così facendo sarai in ritardoooo!» urlò con un piagnucolio la ragazza, per poi vedere suo fratello entrare in camera già preparato.
«Si, baka, ti ho aspettato. Ora vieni in bagno che ti aiuto col naso» disse e sospirò Caleb, dirigendosi poi verso il luogo detto. La sorella lo seguì e si fece tamponare il naso. Alla fine entrambi arrivarono a scuola con un quarto d'ora di ritardo e sfortunatamente Marty era più piccola del fratello e dovette dividersi da lui per andare nella propria classe. Stava in tutti i modi cercando di sistemare l'odiosa divisa che indossava, di cui l'unica cosa decente era il colore verde tanto amato dalla ragazza. Alla fine si ritrovò davanti la porta chiusa dell'aula con una gonnella troppo corta per i suoi gusti ed una camicetta con un fiocco verde al posto della cravatta. Dopo attimi di riflessione, corse nel bagno più vicino per poi tornare davanti la classe con una gonnella nera, una maglietta verde ed una giacca in pelle. Le sue vans nere ci stavano a pennello sulle calzamaglie prato. Si era anche legata i capelli in una coda alta e si era messa un berretto verde con la parola "girl" in nero. Ora era decisamente pronta per iniziare la giornata. Entrò nell'aula con tutta la sua strafottenza, venendo subito richiamata per l'abbigliamento inappropriato e per il ritardo. Martina, dopo aver subito un paio di sgridate, si guardò intorno per trovare con lo sguardo un posto dove sedersi. Ma purtroppo notò che tutti i posti erano già occupati, eccetto...
«Signorina Stonewall, c'è un posto vicino al signorino Frost. Che aspetta a sedersi?» intervenne il prof, notando la ragazza ancora immobile. La castana annuì senza davvero sentire le parole del vecchio, e a passo deciso andò verso il suo incubo. Si sedette senza dire una parola e ignorò qualsiasi cosa avesse detto il rosato dopo che si fu seduta. Sarebbe stato un lungo anno scolastico.Durante tutta la prima ora, Martina fece finta che Aiden non esistesse. Ignorò le battute, la presenza e le parole anche non cattive del ragazzo. A seconda ora si alzò velocemente e si diresse verso l'aula di matematica pregando mentalmente di non averlo in comune col salmone. Ovviamente mai speranze furono più vane. Fortunatamente là non dovette sedersi con lui, bensì poté felicemente mettersi insieme alla sua amica Liria.
«Com'è andata la prima ora?» le chiese la bionda, facendo sospirare sconsolata la castana.
«Ho l'inferno accanto»
«Non eri tu l'inferno?»
«Si. Ma mr. Paradiso per me è un inferno e lo sai» fu la secca risposta della ragazza dagli occhi smeraldo. Liria roteò gli occhi divertita, si aspettava una risposta simile. Conosceva bene la sua kōhai.
«Si, lo so. Comunque dai, sarà solo per giapponese, no?»
«Si, spero vivamente sia solo per quella materia...»
«Pensi possa capitarti lo stesso anche durante altre lezioni?»
«Spero vivamente di no!»
«King, Stonewall smettela di parlare e fate gli esercizi!» le sgridò il prof.
«Sissignore!» risposero in coro le due, prese un attimo dal panico per l'improvviso intervento dell'uomo. Subito dopo, ubbidirono in silenzio.Martina si diresse verso l'aula in cui avrebbe fatto inglese -la materia che più odia- sospirando. Non aveva il corso in comune con Liria purtroppo. Ma almeno non sarebbe rimasta sola. Infatti entrando nella classe le cadde subito all'occhio una chioma rosa in prima fila apparentemente pronta per studiare inglese.
«Ehy Arisa!» la salutò sorridendo e attirando la sua attenzione.
«Marty-chan, che bello rivederti anche quest'anno! Almeno non ti hanno bocciata! Vieni, ti ho tenuto il posto!» sorrise la rosa con allegria. La castana si sedette subito accanto a lei.
«Come sta andando questo primo giorno di scuola?» domandò Arisa curiosa.
«Sta andando, è già qualcosa» rispose la castana spiegando anche a lei come si fosse ritrovata a sedere con Aiden durante la lezione di giapponese.
«Awwww dovreste proprio fidanzarvi! Siete fatti l'una per l'altro!»
«Che?! Sei impazzita?!»
«No, ho solo espresso un parere»
«Ma dico, ti sei drogata?? Come puoi pensare ad una cosa simile??»
«Tra amore e odio c'è una linea sottile, è facile passare da un lato all'altro»
«Che cazzata. L'amore e l'odio sono opposti, non si può passare da uno all'altro. Non facilmente»
«Se la pensi così... Comunque non sono del tutto opposti. Non c'è odio senza un po di amore e non c'è amore senza un po di odio»
«Bah. Se lo dici tu...»
«Adesso inizia la lezione, stiamo attente altrimenti non capiamo»
«...si...»
Ovviamente Martina non ascoltò neanche mezza parola e finì col non capire nulla di inglese.
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Il mio stupido ragazzo popolare
FanficAiden Frost è il ragazzo più popolare della scuola, gioca a calcio ed è bello e intelligente. Il ragazzo perfetto, a parer di tutte. Arrogante ma dolce, bad boy e good boy allo stesso tempo. Più o meno tutte in un modo o nell'altro sono ai suoi pied...